FARMACI GENERICI

Il piano di assistenza farmaceutica territoriale e ospedaliera 2013-2014 approvato dalla Regione Liguria
FARMACI GENERICI 

Il piano di assistenza farmaceutica territoriale e ospedaliera 2013-2014
approvato dalla Regione Liguria
FARMACI GENERICI 
Il piano di assistenza farmaceutica territoriale e ospedaliera 2013-2014 approvato dalla Regione Liguria…vedinon fa che confermare il fatto che il medico di famiglia è  sempre più incitato, per non dire costretto, a prescrivere, oltre che una minore quantità di esami e di farmaci, una maggiore quantità di farmaci generici, che sono in gran parte di qualità minore rispetto a quelli di marca, dato che per legge possono contenere fino al 20% in meno di principio attivo, oltre che a differenti eccipienti che possono causare reazioni allergiche di varia gravità, che si aggiungono alla minore efficacia dovuta alla minore concentrazione del principio attivo.
In nome di che cosa? Ma di un maggior risparmio. Ma dove sta il risparmio se proprio con l’assunzione del farmaco generico la malattia del paziente viene peggio controllata, con conseguente maggiore richiesta di esami diagnostici, di visite specialistiche e di  ricoveri ospedalieri?
Questa vergognosa e tambureggiante campagna a favore del farmaco equivalente, sempre più spesso importato in Italia da paesi dell’est, India e Cina, con poche se non alcuna garanzia nella sua produzione, in particolare riguardo le sostanze eccipienti, viene sempre più malvissuta anche dai medici ospedalieri; di recente a un congresso di urologia tenutosi al S. Paolo di Savona il prof. Giberti, primario urologo dell’ospedale, ha messo in guardia i medici di famiglia a proposito dell’uso dei farmaci chemioterapici orali
cosiddetti equivalenti nel campo del carcinoma della prostata; l’assurdo della faccenda sta nel fatto che la farmacia dell’ospedale dispensa gratuitamente ai malati solo questi “generici”, e se il medico di famiglia ritiene opportuno scrivere invece al suo paziente il “farmaco di marca”, deve darne una motivazione scritta sulla base di comprovate reazioni allergiche o di minore efficacia del generico, in questo caso una insufficiente riduzione del PSA, marcatore tumorale specifico del carcinoma prostatico. Un altro farmaco vitale, un antiaggregante piastrinico sempre più prescritto dagli specialisti dopo un evento ischemico, cardiaco o cerebrale, viene da qualche mese concesso dalla farmacia dell’ospedale savonese solo nella sua forma “generica” o “equivalente”, mentre, se il paziente vuole assumere invece quello di marca, deve pagarselo integralmente, e sono cifre spesso non alla portata di questi malati, di  solito pensionati. E ci sono vari altri esempi di questo tipo, purtroppo.
In conclusione, oltre ad ignorare, se non incrementare, i fattori di rischio, in particolare l’inquinamento ambientale (di aria, terra e acqua), vanificando quindi la prevenzione delle malattie ad esso collegate, in particolare neoplastiche e cardio-cerebrovascolari, questa dirigenza regionale continua imperterrita nel taglio delle spese nel settore della farmaceutica e delle degenze ospedaliere, ovvero nella cura delle malattie stesse. Questa giunta regionale sta davvero dando ulteriore prova di non tenere affatto alla salute dei suoi cittadini.
Ma dove mai sono finiti gli articoli 32 (sul diritto alla salute) e 9 (sulla preservazione ambientale) della nostra Costituzione?
 
Marco Caviglione, Medico e Consigliere Provinciale
 

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