Ernesto Treccani / epilogo di una vicenda triste

Orario atelier 09/12 – 15/19 (per info 348.2631163)

A PIEDI PAGINA LE SCUSE RICEVUTE E GRADITE
 che per dovere di cronaca è giusto riportare

Oggi 1 ottobre, una settimana dopo le elezioni politiche del 25 settembre 2022
appare su Facebook un post relativo alla mostra su Ernesto Treccani, che lavorò nella mia manifattura per anni, che io come consigliere comunale feci insignire dell’Oscar di Albisola (giunta Parodi) or bene nel post su FB, ne sull’articolo pubblicato sull’ultimo numero de IL LETIMBRO, giornale della pozza d’acqua savonese, c’è’ traccia del fatto che abbia lavorato da noi … ne su IL LETIMBRO ne sul comunicato di FB

… ha lavorato alla Sa.Val., alla San Giorgio, alla Pierluca …
si sa che l’iniziativa è stata finanziata anche grazie al contributo della Fondazione De Mari e che dietro c’è la Fondazione Cento Fiori … recatasi al Comune di Albissola Marina per esporre il progetto https://www.centofiori.it/ bandiera rossa...
poi si chiedono perchè il PD perde le elezioni
fatevi una domanda e datevi una risposta
sinchè i denari e gli intelletti verranno spesi per gli amici degli amici … il risultato sarà sempre lo stesso

INTEGRAZIONE
ieri c’è stata la inaugurazione, durante la quale il sig. Lunardon ci ha menzionato, aggiungendo che lo ha fatto per evitare polemiche. Se avesse voluto evitare polemiche avrebbe dovuto realizzare una mostra “onesta intellettualmente”, perchè così non facendo e con questa “battuta inaugurale” ha solo aggiunto un ulteriore caduta di stile alla mia prima news (3.000 indirizzi) sono seguiti parecchi messaggi di stima affettuosa che ho apprezzato ne riporto solo uno, (naturalmente senza citarne la fonte) perchè mi ha trasmesso un senso di affetto e serenità
la verità e l’onestà intellettuale per me sono sempre state una guida, un faro, dei valori inviolabili, che non verranno mai meno.
Se anche la cultura viene “filtrata” per interesse di parte è davvero triste.
Ho osservato un minuto di costernato silenzio di fronte ai tre quadri di Treccani che ho la fortuna di potere guardare  tutte le volte che ne ho voglia ed ho cercato di immaginare cosa avrebbe pensato lui di tutto ciò, anche in virtù della sua formazione e percorso politico. Che tristezza!

A SEGUITO
della mia presa di posizione, forte e determinata, sono arrivate le scuse nella persona di Donatella Ventura, che ringrazio pubblicamente.
Non certo quelle della Fondazione Cento Fiori che nella persona del suo presidente Giancarlo Berruti è stato il coordinatore del progetto, ne tanto meno quelle di Giovanni Lunardon che è il curatore della mostra

Nel catalogo a pagina 21 c’è una foto in cui sono ritratto con Ernesto quando con mio padre andammo a fargli visita a Milano nel 2007 e a pagina 61 siamo citati testualmente … “Da questo momento la sua partecipazione alla vita artistica albisolese diventa costante: è invitato da Bepi e Tullio Mazzotti a realizzare alcune ceramiche presso la loro manifattura, “Fabbrica Casa Museo G. Mazzotti 1903″ dove, tra i tanti lavori, nel 1986 realizza il Piatto dell’Estate” III edizione.”
Rimane sorprendente comunque che al di la delle due brevi citazioni e delle scusa gradite di Donatella Ventura, che ha dimostrato di essere una persona corretta, durante l’ideazione del progetto,  nel suo sviluppo la manifattura Mazzotti sia mai stata “per lo meno informata”, o che gli sia stato chiesto un contributo di idee o il piacere di ricordare un grande amico di mio padre come fu Ernesto Treccani.
O magari la richiesta di un opera ceramica per testimoniare il passaggio in ditta.
Mi ha fatto piacere invece ricevere molte testimonianze di solidarietà e costernazione per come si sono svolte le cose, messaggi che sono arrivati spesso da fuori delle piccole mura savonesi.
Mi sono sempre battuto fermamente per la costruzione di un dialogo fra tutti i ceramisti, gli artisti, gli operatori culturali e i curatori da curare … continuerò a farlo sempre e comunque.

Ernesto Treccani
insignito dell’Oscar di Albisola nel 1999 su iniziativa di Tullio Mazzotti
Ha frequentato la Manifattura Giuseppe Mazzotti dal 1986 sino agli ultimi sui lavori in ceramica nel 2007

Ernesto Treccani nel 1986 mentre modella una piccola scultura in argilla

Foto di gruppo con Torido Mazzotti, Tullio Mazzotti, Antonella Marotta e Roberto Fresia, 1986

Nato a Milano il 26 agosto 1920, figlio del senatore Giovanni Treccani degli Alfieri, fondatore dell’Istituto Treccani, iniziò in giovanissima età a far parte dei gruppi di avanguardia artistica e antifascista.[1]
Fondatore e direttore, a 18 anni, della rivista “Corrente”, soppressa nel giugno 1940 allo scoppio della guerra, ha esposto le sue prime opere alla Bottega di Corrente con gli amici Birolli, Guttuso, Migneco, Sassu e, successivamente, con Cassinari e Morlotti alla Galleria della Spiga e Corrente. La prima mostra personale, allestita alla galleria Il Milione di Milano, risale al 1949. Dopo la Resistenza, cui ha partecipato attivamente, è stato animatore del gruppo di “Pittura” e redattore delle riviste “il 45” e “Realismo”, diretta da Raffaele De Grada. Negli anni ’50, oltre a esporre più volte alla Biennale di Venezia, ha partecipato alla mostra dei realisti alla Leicester Gallery di Londra ed esposto a New York con una personale alla Heller Gallery. In questo periodo i temi della sua pittura sono caratterizzati dall’incontro con la realtà contadina calabrese, conosciuta direttamente nei lunghi soggiorni a Melissa, iniziati all’epoca delle prime occupazioni delle terre nel Mezzogiorno, e dal paesaggio urbano industriale di Milano e Parigi, luoghi su cui ritornerà a più riprese nel corso degli anni.

Nel 1963 una sua opera viene esposta alla mostra Contemporary Italian Paintings, allestita in alcune città australiane.[2]

Dagli anni ’60 in poi il fiorire delle opere e la moltiplicazione delle iniziative testimoniano l’impegno ininterrotto, umano e artistico, di Treccani, caratterizzato da un’instancabile azione di diffusione della cultura e del dibattito artistico, da un’adesione concreta alle situazioni della vita e da un profondo amore per uomini e cose. Tra i lavori di questo periodo sono da ricordare le cinque grandi tele ispirate a “La luna e i falò” di Pavese (1962-63), il ciclo delle opere “Da Melissa a Valenza” (1964-65), la serie di acquarelli dedicata a un viaggio a Cuba compiuto nel 1965, la grande tela Popolo di volti (1969-75), iniziata il giorno dei funerali delle vittime della strage di Piazza Fontana; più tardi, nel 1976, le grandi mostre di Volgograd, Mosca e San Pietroburgo. Da allora, Treccani ha sviluppato in molteplici forme le diverse stagioni della sua ricerca artistica, continuando a operare e a esporre in piccoli e grandi centri, in Italia e all’estero, e alternando questa attività “itinerante” con abituali soggiorni creativi a Macugnaga e a Forte dei Marmi, paesi a cui l’artista è stato fortemente legato nella vita e nella pittura.

Nel 1977 ha dipinto il drappellone del Palio di Siena del 16 agosto di quell’anno, vinto dalla Nobile Contrada dell’Oca ed attualmente esposto nella sede storico-museale di quest’ultima.[3]

Nel ’78 ha dato vita alla Fondazione Corrente, centro di iniziative culturali, mostre, dibattiti nei diversi campi della cultura e dell’arte, oltre che centro di raccolta e studio dei documenti relativi al periodo compreso tra la nascita del movimento e gli anni del Realismo. È del 1982 una sua presenza monografica alla collettiva Maestri e Giovani al centro d’Arte Cultura e Costume a Milano, con Mauro Reggiani, Ottone Rosai, Galliano Mazzon,tra gli altri, e i giovani Nino Bonacina e Lino Riccardi. Nel 1989 il Comune di Milano ha dedicato all’artista un’ampia antologica a Palazzo Reale, mentre un’altra importante retrospettiva delle sue opere è stata ospitata alla Fondazione Bandera di Busto Arsizio nel 2003. Del 2004 è il ciclo delle grandi vetrate “Energia, luci e colori” esposte a Lugano, a Riga, a Budapest e Praga, mentre nel 2006 il Comune di Forte dei Marmi ha allestito al Fortino la mostra “Le mutazioni del realismo – Opere inedite 2003-06”, frutto di una rinnovata ricerca di forme che ha il suo centro nel colore. Nel 2008, di nuovo a Palazzo Reale, Treccani ha partecipato alla mostra “Corrente, le parole della vita. Opere 1930-1945” con una sala dedicata ai suoi dipinti del periodo. Una grande mostra antologica, a cura di Giorgio Seveso, ha inaugurato le rinnovate sale di Palazzo Barberino a Montichiari (BS), paese natale del padre dell’artista, il senatore Giovanni Treccani degli Alfieri. Fra le mostre più recenti ricordiamo l’esposizione “Le parole e la pittura. Ernesto Treccani incontra la poesia, l’epica e il romanzo”, presso la Pinacoteca Civica di Savona dal dicembre 2011 al marzo 2012, sempre a cura di Giorgio Seveso. È deceduto a Milano il 27 novembre 2009

 

In alto 3 ottobre 2007 Ernesto Treccani nell’ultima sua presenza in Albisola e due delle sue ultime ceramica, sotto con Giuseppe Bepi Mazzotti Milano 2007

Vi aspettiamo al nostro Atelier, per farvi immergere nella ceramica, nell’arte e nel futuro.

CERAMICHE GIUSEPPE MAZZOTTI 1903 di Tullio Mazzotti una storia straordinaria dal 1903
La Manifattura Ceramica GIUSEPPE MAZZOTTI è stata avviata nel 1903 da Giuseppe Bausin Mazzotti a cui sono succeduti i figli Torido, Tullio e Vittoria.

PUBBLICITA’

Nel 1959 i fratelli Mazzotti si dividono con la conseguenza che l’azienda paterna viene a cessare. Torido, primogenito del fondatore, avvia una nuova azienda mantenendo (come da accordi fra i fratelli) la titolarità del nome Giuseppe Mazzotti e l’uso industriale dei calchi e dei modelli della fabbrica fondata nel 1903 del padre Giuseppe Bausin Mazzotti. Alla fabbrica fanno capo la moglie Rosa e il figlio Giuseppe Bepi, che vi assume progressivamente il ruolo di direttore commerciale.
Nel 1983 Tullio Mazzotti figlio di Giuseppe Bepi, inizia la collaborazione nella manifattura Giuseppe Mazzotti. Nel 1988 Torido muore e l’anno successivo il figlio Giuseppe Bepi Mazzotti diventa unico titolare della Giuseppe Mazzotti 1903 continuando la produzione di Torido. Nel 2005 a sua volta lascia l’attività al figlio Tullio che continua l’opera ceramica delle gloriosa Giuseppe Mazzotti in Albisola.
Inizialmente l’azienda era ubicata nell’antico borgo albisolese di Pozzo Garitta, poi ha aperto una succursale ad Albisola Superiore e nel 1934 ha riunificato le sedi alla foce del Torrente Sansobbia in Albisola Mare, dove ancora oggi l’attuale Giuseppe Mazzotti mantiene la propria attività. Le manifatture Mazzotti hanno segnato l’arte ceramica del Novecento, sia con le proprie produzioni artigianale, oggi molto ricercate dal mercato dell’atiquariato, sia per i rapporti che hanno sviluppato con il mondo dell’arte. Negli Anni Trenta e successivamente negli Anni Cinquanta e, senza soluzione di continuità, ancora oggi accanto alla propria produzione negli stili tradizionali e di moderno design, sviluppa fecondi e importanti collaborazioni con artisti e design contemporanei.
Oggi la manifattura realizza ceramiche e maioliche artistiche negli stili della tradizione albisolese, in particolare il rinomato e conosciuto Bianco e Blu, o Antico Savona (stile costituito dalla rappresentazione pittorica di castelli, angeli o figure mitologiche contornate da alberi e “erbaggi”, con sullo sfondo montagne e colline) rappresenta la parte maggioritaria della produzione. Accanto alla produzione tradizionale la Mazzotti edita in numero limitato, da calchi o disegni originali di Tullio Mazzotti, le ceramiche Futuriste ispirate alla produzione decò e futurista, quando negli Anni Trenta Fillia, Munari, Gaudenzi, Bevilacqua frequentavano i laboratori e realizzavano quelle opere che oggi sono materia di ricerca per studiosi e collezionisti i quali ne apprezzano la valenza nel campo delle arti applicate. Inoltre valenti artisti e designer frequentano i laboratori e creano ceramiche di notevole pregio.
Dal 2002, su iniziativa di Giuseppe Bepi Mazzotti e del figlio Tullio, è stata costituita la Fondazione Giuseppe Mazzotti 1903, per onorare la memoria del fondatore della manifattura Giuseppe “Bausin” Mazzotti, della moglie Celestina Gerbino Promis, dei figli Torido, Tullio, Vittoria, di Rosa Bovio, moglie del primogenito e di tutti i ceramisti e gli artisti che dal 1903 ad oggi hanno lavorato nella fabbrica della famiglia Mazzotti viene costituita una fondazione con la denominazione: “GIUSEPPE MAZZOTTI 1903”. La fondazione sviluppa iniziative culturali attraverso mostre e pubblicazioni di libri, per la tutela e lo sviluppo della ceram,ica albisolese. E gestisce il Giardino Museo omonimo. Un Giardino che accoglie le opere di artisti contemporanei e che offre un’occasione agli amandi dell’arte ceramica di apprezzare le qualità e le potenzialità d’esoressione artistica di questa importante tradizione artigianale albisolese.

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Orario Show room  09/12 | 15/19
www.gmazzotti1903.it

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Ceramiche e Maioliche Artistiche
GIUSEPPE MAZZOTTI 1903
Viale Matteotti 29
17012 Albisola Mare (SV)
Centralino 019.489872
Cell diretto Tullio + 39 348 2631163
E.mail ceramiche@gmazzotti1903.it
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