Don Pino

Il ricordo dell’avvocato Tarcisio Rossi nel commiato a don Pino
Grazie della Parrocchia alla famiglia Zunino:
al papà, alla mamma, alle sorelle, al cognato
“La comunità loanese, riconoscente, non si dimenticherà di voi”

Il ricordo dell’avvocato Tarcisio Rossi nel commiato a don Pino
Grazie della Parrocchia alla famiglia Zunino:
al papà, alla mamma, alle sorelle, al cognato
“La comunità loanese, riconoscente, non si dimenticherà di voi”
 
Don Pino

Tocca ancora a me, dopo aver ricordato, poco tempo fa, il compianto don Parodi, e pochi anni or sono la dipartita del carissimo ed indimenticabile  monsignor Lanteri, prendere la parola in questa triste circostanza, nella quale ci accingiamo a dare l’ultimo saluto, al nostro carissimo ed amatissimo don Pino, per la sua immatura scomparsa, cercando di tramandare il suo ricordo.

 

Don Pino venne nella nostra Parrocchia 19 anni or sono, pieno di entusiasmo e di tanta buona volontà, nel pieno della sua maturità, nominato parroco in sostituzione di monsignor Lanteri, che aveva lasciato il suo ministero per raggiunti limiti di età.

 

Egli si è subito distinto in un susseguirsi di innumerevoli iniziative a favore della Parrocchia, e soprattutto dei ragazzi e dei giovani.

Proseguì con lena  alla ultimazione  della ristrutturazione del Palazzo del Comandante, sede delle opere parrocchiali in Piazza Italia, portando a compimento quanto già iniziato dal suo predecessore.

Si dedicò poi con ogni mezzo, e facendo sforzi finanziari notevoli, alla ristrutturazione esterna ed interna della nostra chiesa parrocchiale, così come oggi potete vedere in tutto il suo splendore, con il rifacimento totale della copertura della Cupola in rame, ed il completo restauro di tutto l’interno, comprese le innumerevoli opere d’arte di cui la nostra chiesa e dotata.

Aveva in animo, come aveva più volte  annunciato nelle messe domenicali, quando si faceva la raccolta straordinaria, di procedere al rifacimento dei cornicioni esterni e alla pitturazione di tutta la facciata, cosi pure alla realizzazione di un ampio salone di ricevimento e di rappresentanza nel palazzo delle Opere Parrocchiali.

Purtroppo, lui non c’è più,  e questi progetti li porterà a termine il suo successore.

Quella che rimarrà, però, il fiore all’occhiello del suo operato è la realizzazione della Casa Estiva  in Calizzano, per giovani e ragazzi, un’opera veramente imponente che rimarrà come un suo dono, raro e prezioso, alla Comunità parrocchiale loanese.

Qui, don Pino, coadiuvato sempre con amore e sacrificio dalle proprie sorelle ( e ancora prima dal proprio papà Lorenzo), ha fatto trascorrere a generazioni di ragazzi e giovani loanesi, che stavano a lui particolarmente a cuore, settimane di lieta e salutare vacanza, educando e temprando i giovani ad essere, oltrechè buoni cristiani, anche cittadini esemplari.

E tanti suoi allievi occupano oggi un posto di rilievo nella società civile, e di questo lo ringrazieranno sempre.

Ma, don Pino, non era soltanto un ottimo Amministratore Parrocchiale; era soprattutto un prete, nell’eccezione più ampia del termine, un pastore delle anime che gli erano state affidate.

Ben ha già descritto la sua personalità il nostro monsignor Vescovo, nel ricordo da lui fatto nell’omelia; io desidero soltanto, come suo collaboratore nel Consiglio Parrocchiale, ricordarne  le grandi doti di profonda religiosità e di rispetto verso tutti, che promanavano dalla sua persona.

A volte poteva sembrare anche un burbero, ma era un burbero bonario. Per tutti aveva parole di aiuto e di conforto.

Sapeva comprendere i problemi della gente, e sapeva stare vicino ai suoi parrocchiani, specialmente nei confronti dei più bisognosi ed emarginati; il servizio nei loro confronti era per lui un imperativo, cui non poteva venir meno.

Anche nei confronti dell’Autorità Civile aveva instaurato un rapporto di reciproco rispetto e collaborazione, convinto, come egli era, e come dovrebbe sempre essere, che ognuno di noi raggiunge la propria pienezza  coniugando insieme i doveri religiosi con i doveri civici.

Non si può essere un buon cristiano, se non si è parimenti un buon cittadino!

E da ultimo, in questo pur triste momento, non possiamo non porgere, un doveroso, anzi un grandioso grazie, alle sue sorelle, che tutti noi conosciamo, per quanto hanno fatto nell’ambito della nostra Parrocchia, a fianco del fratello don Pino.

Esse erano sempre con lui, non solo nel servizio che svolgevano nell’ambito della canonica, ma erano la mano destra, potente e laboriosa, che, in silenzio ed umiltà (oh! che doti  purtroppo oggi poco apprezzate e riconosciute), collaboravano con il fratello per tutte le iniziative, soprattutto quelle estive che si svolgevano nella Casa di Calizzano.

Se non ci fossero state loro, tante cose non si sarebbero potute realizzare!

E specialmente in questi ultimi anni di dolorosa malattia, esse gli sono state vicine, notte e giorno, assistendolo e curandolo con amorosa e più che fraterna devozione.

La Parrocchia di San Giovanni Battista rende un caloroso e immenso grazie alla famiglia di don Zunino, per tutto quello che hanno fatto tutti i suoi componenti, a cominciare dalla mamma Ofelia, dal papà Lorenzo, dal cognato Giovanni, e soprattutto dalla sorelle, a favore della  comunità loanese.

Ad esse, nel mentre porgiamo le più sentite, umane e cristiane condoglianze, rendiamo un immenso grazie. Di esse i loanesi non si dimenticheranno mai!

Caro don Pino, nel momento in cui, lasciando questa terra, stai per congiungerti in Cielo ai tuoi cari, ti salutano i tuoi allievi, le catechiste, la cantoria, le Confraternite, e tutta la Comunità Loanese, da te tanto amata!

Grazie di cuore per tutto, e lassù, dal Paradiso ricordati di noi.

Tarcisio Rossi   

Loano, 28 giugno 2011

 

Le foto di don Pino Zunino quando era seminarista ad Albenga, insieme all’avvocato Tarcisio Rossi e tanti altri giovani delle province di Imperia e Savona. Con loro lo staff che reggeva le sorti del Seminario Vescovile negli anni ’50.


 

L’ALBUM DEI RICORDI DEL SEMINARIO

AI TEMPI DI DON PINO ZUNINO 

Nella prima foto:  28 luglio 1958, nella casa estiva del Seminario di Nava (Imperia). E’ il  giorno in cui il vescovo Raffaele De Giuli annuncia la nomina a monsignore del rettore, don Giacomo Contestabile, tra l’altro nativo di Pornassio.

Il cerchio nell’immagine, mette in risalto, la presenza del seminarista – poi parroco di Loano – Giuseppe (Pino) Zunino, nella foto dietro il “padre spirituale dell’epoca, don Domenico Damonte. E dietro Zunino, più alto, Tarcisio Rossi. E’ lui che il giorno del funerale ha tenuto un apprezzatissimo ricordo della figura di don Pino.

Accovacciato, ultimo a destra, anche Alessandro Ranoisio che diventerà parroco di San Pio X a Loano.

Nella foto si possono riconoscere penultimo, a destra, con gli occhiali, anche Pietro Stalla, parroco a Borghetto S. Spirito, al suo fianco don Doglio, allora insegnante.

All’estremità opposta, primo a sinistra, don Leandro Caviglia, vice rettore del seminario, insegnante, poi parroco di Ceriale dove vive tuttora.  E ancora può essere riconosciuto, Angelo Decanis, oggi parroco ad Alassio.  Vicino c’è Gianni Cenere, fratello dell’ex sindaco di Loano.

 

Nelle altre foto: il seminarista don Pino Zunino (a ds) con un collega.

 

A seguire lo staff dell’epoca del Seminario Vescovile; da sinistra, don Alessandro Sappa (è stato parroco ad Albenga) ora vive a Sanremo, zio del presidente della Provincia di Imperia, Ginetto Sappa (è stato pure primo cittadino), il canonico Damonte, don Domenco Damonte – diventerà parroco della cattedrale San Michele di Albenga – allora col ruolo di “padre spirituale”.

Al centro il rettore Giacomo Contestabile, l’insegnante Doglio (poi parroco a Borgio Verezzi), Fiorenzo Gerini, all’epoca insegnante, e da oltre mezzo secolo parroco a Peagna, infine don Caviglia, era vice rettore.

 

Nella ultima foto, il refettorio del Seminario di Albenga, a ricordo della festa a monsignor Contestabile (vedi locandine) e ai sacerdoti.

Al tavolo  principale: da sinistra a ds: il canonico Damonte, il padre spirituale del Seminario,  Domenco Damonte, il rettore Contestabile, il vicario generale della diocesi e insegnante Nicola Palmarini; al suo fianco, pure col basco, don Ferrari che all’epoca si occupava tra l’altro di missionari.     

 

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