DIETRO FRONT-NEBBIE IN VAL PADANA

Dinnanzi alla corruzione dilagata e dilagante del berleghismo 
DIETRO FRONT
– NEBBIE IN VAL PADANA –
Altro che “mariuoli” della cosiddetta Prima Repubblica! Il ‘ruolo rosa’

 Dinnanzi alla corruzione dilagata e dilagante del berleghismo 

DIETRO FRONT
– NEBBIE IN VAL PADANA –
Altro che “mariuoli” della cosiddetta Prima Repubblica! Il ‘ruolo rosa’
 

 

Avviene spesso che dal linguaggio politico cadano metafore che poi divengono luoghi comuni triti e ritriti. Così, ad esempio, ricordiamo “nascondersi dietro a un dito” – per dire: usare argomenti di nessuno spessore-, “gettare il bimbo con l’acqua sporca” – per dire:  rifiutare una posizione nella sua interezza anche laddove c’è del buono- e così via.  Oggidì siamo arrivati alla metafora “fare un passo indietro”.

Sui giornali, alla TV, ecc.  si legge e si sente dire continuamente che Tizio o Caio, quasi sempre membri di governo o esponenti politici di primo piano, sono stati invitati a fare un passo indietro.

 In genere questa proposizione è rivolta a personaggi che non vogliono saperne di… cambiare strada.  Noi confessiamo di non averne capito il significato effettivo: ma perché, se il Presidente del Consiglio facesse un passo indietro…la situazione migliorerebbe?

 Ma indietro dove ? il disastro c’è dall’inizio del suo percorso (si fa per dire). E’ proprio prima che si sono formate le matasse nelle quali ora tutti ci siamo accorti di essere stati cacciati. E’ proprio indietro che si reperiscono le cause del dissesto penale, amministrativo e morale della compagine governativa e dei suoi accoliti.

Dinanzi alla corruzione dilagata e dilagante del berleghismo, la “Tangentopoli” della cosiddetta Prima Repubblica appare come un  traffico artigianale da club di “mariuoli” (Craxi dixit), poveri e  modesti apprendisti.

Che poi uno, anche nella migliore delle ipotesi,  perché dovrebbe fare un passo indietro? Non  ha mica gli occhi sulla schiena. Se ci fosse un buco non lo vedrebbe rischiando di cadere e farsi male.

         Credete a noi che abbiamo fatto il servizio militare, il consiglio da dare non è il passo indietro, bensì il  “DIETRO FRONT”. Si fa perno sul tallone  sinistro che deve condurre il giro del piede per  180 gradi, poi, con uno scatto e relativo ciocco,  si trasferisce il piede destro e combaciare in perfetto parallelo, ben irrigiditi sull’attenti. Ed eccoci belli e pronti, di prua:  si va indietro? E che ne sappiamo?  fatto il “dietro front”, praticamente, si procede in …avanti, come prima. Se si andava a nord ora si va a sud ma quello che conta è che si vede  il terreno e si possono scansare le buche.

         Piantiamola lì con ’sto “passo indietro”.

L’idea pertanto è piaciuta moltissimo al leader maximo della “Lega Nord per l’indipendenza della Padania” (ilarità), padrone dell’ideologia (si fa per dire) e dettatore delle  decisioni  delle camicie  verdi ( i più avari si accontentano del fazzolettino da taschino) tese sempre a sostenere, costi quel che costi (anche subire le sue carezze sulla capoccia, coram populo), l’amico del cuore: LUI.

“Così non si può andare avanti!”  hanno strillato i suoi seguaci  davanti ad una sorniona Venezia, “Secessione, secessione !” (Si tratta sempre di vacui conati, altrimenti la  Procura della Repubblica del territorio inquinato dai leghisti dovrebbe contestare a quei disgraziati il delitto di cui all’articolo 241 del  Codice Penale).

“Se non si può andare avanti, ha replicato Egli fremente sventolando l’irrigidito medio della mano destra, vuol dire che torneremo indietro( ohilà!).

 Risaliremo alle pure fonti del movimento: preparatevi, costituite  le colonne marcianti, miei prodi, la Padania lo vuole.”

Qualcuno pare lo abbia preso sul serio ( l’Italia affonda, ha detto, tralasciando di dire che Egli continua a dare a Lui una bella mano per velocizzare la frana), specialmente le  pasionarie, non rosse, per carità, ma Rosy (ma perché le donne, per la cui affermazione e parità abbiamo tanto lottato, quando sono reazionarie lo  sono più dei maschi? Guardate la gonneggiante Santanché -Santa in che?-). 

La vice-presidente del Senato Rosy  tiene il leader costantemente pressato, anzi compresso, e pare che la cosa cominci a dare fastidio ad alquanti bossiani di sicura fede padanica e transpadanica (vedansi le nazioni liguri, umbre e marchigiane).

Ma la disciplinante d’ordine indiscusso Sindachessa d’Albenga, promotrice della Provinciona Grandimperial, Rosalia, ha pensato di militarizzare la nuova direzione di marcia imponendo la costituzione dei battaglioni leghistici (la corvé, per la raccolta rifiuti, è lasciata alle cure del super intendente Ciangherotti). Si sono ritrovati a Pizzighetone in camicia verde pisello  (crepi l’avarizia).

“La forza!  ha spiccato Rosalia.

Io me, quattro colonnelli, cinque sergenti e un vecio mascotte con corna- ha elencato il Trota.

“E la truppa?

“Nessuno.

“Fa niente. Dietro front- avanti marsch: ’no, dué,’no, dué , passo (patapùm),  passo (patapùm), …di…corsa: ’noduénoduénodué…

E si sono persi nelle nebbie della val padana.

         BELLAMIGO           25 settembre 2011

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