Croce rossa

Loano, dove tutto avviene col “sistema Vaccarezza”: riservatezza 
Croce Rossa, da due mesi il presidente Briozzo ha lasciato
Fabrizio Negro e Andrea Leali ai vertici del sottocomitato
E da 44 e-mail pubblicate da IVG emerge tanto malessere, con qualche proposta

Loano, dove tutto avviene col “sistema Vaccarezza”: riservatezza 
Croce Rossa, da due mesi il presidente Briozzo ha lasciato
Fabrizio Negro e Andrea Leali ai vertici del sottocomitato
E da 44 e-mail pubblicate da IVG emerge tanto malessere, con qualche proposta
 

ULTIMA ORA: Andrea Leali ha rassegnalto le dimissioni dall’incarico di coordinatore dei volontari nel corso di una tesa “assemblea”, tenutasi all’inizio della settimana. Dimissioni orali e scritte che abbiamo appreso dopo aver messo in rete in servizio.  

Loano – La Croce Rossa di Loano da due mesi ha un nuovo vertice, ma la notizia è rimasta riservata, non meritevole di pubblicazione. Chi l’ha stabilito? Mistero. Si è dimesso, per motivi di salute, Carlo Briozzo, al centro di una bufera sollevata da Trucioli Savonesi nei primi giorni di gennaio 2010, causa un’ambulanza nuova, frutto anche di donazioni, da oltre sei mesi inutilizzata.

Il nuovo presidente è Fabrizio Negro, sovrintendete ai dipendenti (sono rimasti 4) mentre ad Andrea Leali è stato assegnato il “coordinamento” dei volontari (lui è, a sua volta, dipendente del sottocomitato). Nominati, inoltre, tre vice commissari: Isabella Monteleone, Valentina Mattiauda e Cristian Goso (volontari).

La novità si “sposa” con l’annuncio, già diffuso dai media, del ritorno nella ristrutturata sede di piazzale Aicardi, in pratica sull’Aurelia, in zona centrale. Abbandonata la vecchia sede comunale di via Magenta, molto più ampia e con tanti spazi, ma più decentrata. Tra l’altro, gli abitanti della zona avevano attuato una raccolta di firme antitrasferimento.

Il sottocomitato della Croce Rossa di Loano un patrimonio umano e sociale di primaria importanza (con periodi di splendore ed altri di crisi), investito da qualche tempo dal “sistema o modello Loano”. Lo zampino degli uomini del “clan politico Vaccarezza”, sistemati in tutti i posti dove si apre uno spazio, un’opportunità della moltiplicazione clientelare-elettorale.

E purtroppo quando accade in un consesso come quello del volontariato non sempre il “modello da risultati auspicati”. Anzi, possono accadere situazioni allarmanti, visto che tutti possiamo averne bisogno della Cri. Iscritta tra le priorità sociali. Ma a quanto pare stanno prevalendo grosse problematiche interne che abbiamo scoperto non ora, ma motivi di tempo ci hanno imposto il rinvio.

IL CASO DELL’INCIDEENTE E DELLA VITA SALVATA

Ovvero quando abbiamo letto sul diffusissimo IVG.it (l’unico quotidiano online che può “vantare” l’iscrizione all’Unione Industriali della provincia di Savona) una valanga di reazioni ad una notizia apparentemente di routine. Un incidente stradale, sulla provinciale Loano-Boissano, ma come ha scritto, il 5 gennaio 2011, il direttore Felix Lammardo, il protagonista “è stato salvato all’ultimo minuto grazie al tempismo della prima assistenza…un impatto tra un ciclomotore ed un jepp, alle 20 di sera, in via Silvio Amico, all’altezza dell’ex discoteca ai Pozzi” che non si trova comunque sul territorio di BOissano.

La succinta cronaca di Lammardo ricorda che “stava transitando sul posto il commissario provinciale della Croce Rossa, Adriano Baldini, e la moglie Francesca, che sono immediatamente intervenuti per prestare le prime cure e stabilizzare il ragazzo, che aveva ricavato traumi seri e gravi…poi l’arrivo della pubblica assistenza Pietra Soccorso, quindi il “volo” in ospedale…”.

Felix Lammardo

IL DIBATTITO SCATENATO DA IVG

Grazie alla massiccia diffusione di IVG, il fatto-incidente ha finito per scatenare un dibattito, a suon di e-mail, che in gran parte ha descritto ciò che ai cittadini non capita di leggere nelle cronache locali.

IVG ha dato la “parola ai cittadini” e lo spaccato che emerge, pur tra le inevitabili esagerazioni, estremismi, o povertà di analisi, un interessante vademecum che una società civile e progredita, degna di questo nome e di coerenza, non dovrebbe ignorare, e tantomeno sottovalutare.

Semmai argomento di confronto senza pregiudizi, nell’unico obiettivo di non trasformare in“ring”, o in una palestra di parolai, peggio ancora di incapacità gestionale, corretti rapporti umani, capacità di mediazione con la dote indispensabile di saper dare la giusta carica, creare motivazione e proseliti nel mondo del volontariato.

Se manca tutto ciò non si può far finta di niente, O attendere – è accaduto- di conoscere la realtà “del soccorso e dell’emergenza, del servizio” dalle testimonianze riversate su un “sito internet”, in aggiunta autorevole e seguito.

Non sarebbe sensato, ne producente, additare gli ultimi anelli dell’ingranaggio della catena di deficienze e carenze.

In ogni società organizzata e progredita, degna di questo nome, a rispondere sono sempre i vertici dirigenziali. Con gli onori e gli oneri. Le presenze da “passerella-visibilità” (non in senso dispregiativo o polemico), ma precisi doveri di rendere funzionali servizi di basilare importanza, diremo strategici quando c’è anche in ballo la salvezza di vite umane. I minuti contano. E può toccare a tutti. Ci coinvolge indistintamente. Ricchi e poveri, potenti e umili.

IL RUOLO DEL COMMISSARIO PROVINCIALE BALDINI

Il commissario Adriano Baldini, geometra, dipendente della pubblica Sca con sede ad Alassio, per convinzione diffusa, occupa quel posto sia per meriti, sia per sponsorizzazione diretta di Forza Italia, leggi Vaccarezza.

Non molti mesi fa rimarcava i suoi sforzi profusi su Loano: “Durante il mio periodo di gestione ho dato il massimo per stabilizzare una situazione economica precaria, redigere un piano manageriale per far si che nelle nostre casse ci siano sempre stati i soldi per le spese correnti, per pagare dipendenti e mezzi senza lasciare debiti….E’ impossibile in una vita associativa far felici tutti… le invidie personali giocano a volte brutti scherzi, personalmente ho fatto il possibile per accontentare tutti…”.

Partiamo proprio dalle ultime due parole. Non si può amministrare un’azienda – qualunque sia la sua finalità – accontentando tutti. Ognuno deve fare la sua parte e chi non si è dimostrato all’altezza deve lasciare il posto. Senza lesa maestà.

Ad esempio, sarebbe utile sapere quale sia il grado di produttività- in base alle ore di lavoro – dei quattro dipendenti, prima erano cinque. Avere un quadro organico dell’impiego e dell’impegno dei volontari. Se aumentano o diminuiscono, siano sempre gli stessi, se chi ha compiti di coordinamento sia più o meno adatto al ruolo ricoperto. Traendo le conseguenze, sulle base di dati di fatto obiettivi, concreti, inoppugnabili. Insomma, dall’analisi ai rimedi veri.

Certo, leggiamo gli appelli della Cri, l’ultimo della sezione di Vado-Quiliano che nel 2010 ha effettuato oltre settemila interventi. Fino ai servizi per portare farmaci e spesa a domicilio a persone bisognose, meno fortunate.

Non sappiamo se a Loano siano stati diffusi dati, statistiche, grafici esplicativi, come ai tempi del presidente Adriano Marconi, veterinario.

Già quando successe l’episodio (poco entusiasmante anche ai fini dell’immagine esterna molto importante) della nuova ambulanza bloccata nel disinteresse dei vertici, ci segnalarono alcune anomalie ed uno stato di grave malessere all’interno della Cri di Loano. E’ cambiato qualcosa in positivo?

Non è normale che una volontaria sia costretta ad inviare, tramite il suo legale, una serie di esposti-segnalazioni su asserite irregolarità e nessuno pare si degni di rispondere. Fare chiarezza. Non è detto che abbia sempre ragione, ma non è ignorando eventuali problematiche che si fa il bene della Croce Rossa, si incentiva il volontariato, con il suo inestimabile valore.

Ci era stato segnalato lo “status anomalo” del dipendente Roberto Elviro di Varazze che viene a lavorare alla guida del Ducato, ma è sprovvisto della “patente della Cri”, tra i pregi che la distingue. Ci era stato segnalato che i servizi, a Loano (è cosi ovunque?), vengono svolti in maggioranza dai volontari, anziché dai dipendenti. Di un crescente malessere di volontari che dovevano restare a disposizione del Comitato, chiamati a casa, mentre il dipendente può continuare a fare la copertura in ufficio. Basti pensare, ad esempio, ai pur banali interventi per dializzati.

E’ stato posto positivamente un limite alla navigazione di internet. Infine, c’è chi si domandava per quale motivo diversi bravi militi di Pietra Soccorso, col suo ottimo staff e presidente, Alessandro Cucci, zio di Baldini, provengono proprio dalla Cri di Loano.

Adriano Baldini

I 44 COMMENTI CON TANTE NOTIZIE INEDITE

Forse saremo gli unici ad essere rimasti impressionati nel leggere i 44 commenti (da piccolo record), seguiti all’articolo di Lammardo, sul salvataggio del giovane, grazie all’intervento di Baldini, commissario provinciale della Croce Rossa, ente pubblico e morale. Tra attacchi personali e mirati all’esibizionismo di Baldini (aspetto comunque secondario) e la denuncia di gravi carenze.

Si è fatto qualcosa per rimediare, concretamente o si trattava di un cumulo di bugie per denigrare? Esagerazioni? Non abbiamo letto prese di posizione, chiarimenti, che erano dovuti, non a titolo personale, ma a tutela dell’istituzione Croce Rossa.

Ecco alcuni passaggi che fanno davvero male.

Fino a 4-5 anni fa a Pietra non esisteva nulla, e Loano per anni, insieme alla Bianca di Borgio, ha coperto tutto il territorio pietrese e sui giornali non si leggeva di persone che si permettevano di farsi propaganda per aver salvato una vita…il campanilismo ha sempre rovinato le associazioni, semmai si può litigare in modo costruttivo, per migliorare”.

Altra lettera a IVG: “Se a Loano i volontari scarseggiano è perché scarseggia la buona volontà non della Cri, ma dei cittadini, di tutti i giovani che la sera preferiscono il partito a calcetto, all’impegno civile”.

Su questo aspetto ci sarebbe da discutere. Ci sono parrocchie piene di giovani, altre quasi vuote, Molto dipendente da chi sa motivare. Ha capacità, intuizione, autorevolezza conquistata sul campo.

Altra testimonianza: “Perché nascondere come stanno le cose? La sede Cri di Loano è spesso e volentieri e gli interventi devono essere effettuati da Pietra Soccorso e dalla Bianca di Borghetto che per fare ciò devono scoprire il loro territorio di competenza. Vi sembra una cosa normale? Se fossi un milite Cri di Loano questa cosa mi darebbe molto fastidio, a maggiore ragione dovrebbe avvenire se si tratta di commissario provinciale e soprattutto me ne guaderei bene dal farmi pubblicità, facendo pubblicare nomi e cognomi”. Altra voce: “ Visto che il signor Baldini è il coordinatore invece di andare in palestra in qualità di capo poteva andare a coprire il turno con la moglie”.

Non esageriamo! Baldini e la moglie Francesca Fiorito (non sappiamo se sia ancora segretaria dell’autorevolissima e popolare Roberta Gasco, consigliere regionale del Pdl) hanno il diritto di andare in palestra, mancherebbe altro che si arrivasse a simili paradossi. A Baldini semmai si deve chiedere di assumersi fino in fondo le sue responsabilità ed intervenire senza indugi qualora sussistano palesi carenze, specie se organizzative, da incapacità gestionale.

L’ISPETTORATO DEL LAVORO A PIETRA SOCCORSO

Si è letto che Pietra Soccorso può contare su 12 dipendenti e c’è stato un intervento dell’Ispettorato del lavoro (anche questa notizia rimasta segreta nonostante Pietra possa vantare a la Stampa due validi e storici corrispondenti) poiché ad alcuni dipendenti sarebbe stato imposto di prestare servizio di volontariato obbligatorio, definito “caso unico al mondo” (difficile credere!) per coprire i turni di notte e festivi. Per non parlare, altro rilievo, dei turni senza fine e dei viaggi modello 24 ore senza stop. Anche questo aspetto meritava un pubblico chiarimento, non c’era proprio da vergognarsi, semmai spiegare, chiarire, ammettere che forse si sbagliava.

Altra lettera –specchio: “In Italia meglio l’omertà ed il silenzio per paura, siccome non ho mai avuto paura di niente, non mi stancherò di gridare e mettere in luce ciò che non va…”. Altra riflessione: “ormai la vita delle persone viene ridotta e conteggiata in Euro a servizio, euro a chilometri, poi ci meravigliamo quando c’è menefreghismo, quando un uomo rimane agonizzante senza soccorso…”.

Infine ultimi sfoghi: “Questo non è il mondo del volontariato e del sacrificio di 20-30 anni fa, è il mondo del guadagno, ma senza doveri, della gara a mettersi in mostra, poco importa cosa succede a valle, in realtà. Il suo amico (di Baldini) Vaccarezza… e mi fa rabbia che venga celebrato come un eroe e allora tutti quei volontari che ogni giorno compiono il loro dovere?”.

 E, aggiungiamo noi, non hanno prebende pubbliche garantite, da posto al sole. “A troppi, caro Adriano Baldini – conclusione di un lettore di IVG -, piace essere sempre sul palcoscenico”.

Tutto questo accade nella città a “modello Vaccarezza”. Non è una critica politica, personale, è un dato di fatto. Anche molti lettori di IVG che del “sistema Vaccarezza” è spesso tra i sostenitori, hanno preso coscienza. Non si tratta di essere contro, ma evitare che si viva di annunci anziché di ciò che la vita ci riserva davvero. Con le sue esigenze quotidiane. Senza fumo negli occhi.

R.T.

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.