Come si distrugge lo spirito d’impresa

COME SI DISTRUGGE
LO SPIRITO D’IMPRESA
Ristorante rivierasco. Una sera di marzo. (^)

 
COME SI DISTRUGGE LO SPIRITO D’IMPRESA

Ristorante rivierasco. Una sera di marzo. (^)

 Una coppia entra in un ristorante, quasi vuoto. La cameriera subito di avvicina sorridente alla coppia e la invita a sedersi a un tavolo. La ragazza elenca il menu. I due scelgono il primo; poi, con tono gioviale, quasi confidenziale:

      – Carino questo locale. È tanto che ci lavora?

       – Da quando ha riaperto, un mese fa. La gestione precedente aveva chiuso a novembre: è dura traghettare fino a primavera qui in Riviera

          – Eh già, speriamo nella primavera

          – E in persone col coraggio del mio titolare, che ha voluto aprire, nonostante la crisi…

Pausa

         – Lei che contratto ha?

Lo stupore coglie la ragazza per la domanda così personale; poi  sente gelarsi il sangue nelle vene. Come un delinquente colto in flagranza di reato. Intuisce con chi ha a che fare e ammutolisce. Infatti

          – Guardia di Finanza. Ci mandi il titolare, per favore

Arriva un uomo che cerca di ostentare sicurezza, ma trapela tutta l’ansa di chi teme di veder sgretolarsi sul nascere l’ardire di fare impresa in un Paese che le piccole e medie imprese sa solo distruggerle. Queste sanzioni, lo sa bene, sono rovinose, anche perché, di fatto, impediscono di proseguire.


 

         –  Sembra che la cameriera sia in nero. Può confermarlo?

L’uomo ricorre al sangue freddo rimastogli per confermare

          –  Sì, è in nero… E anche la cuoca. Se le assumessi, dovrei chiudere prima ancora di aprire. Vedete bene quanta clientela c’è, di questi tempi. Se invece non le assumo corro questo rischio; ma è l’unica alternativa…

           Se tutti seguiste le regole, tasse e contributi sarebbero molto minori. E non avreste problemi ad assumere…,

          –  Non mi sembra che siano diminuiti, anzi, continuano a crescere, nonostante ripetute azioni come questa. È come se chiedeste ad uno che sta per attraversare il deserto di farlo senz’acqua di scorta, promettendo di dargliela a impresa compiuta


              Non capisco il nesso…

         –  I governi, per seguire i diktat europei, ci fanno mancare l’acqua, cioè i soldi; ma pretendono che paghiamo tasse e contributi coi soldi che non ci sono, ma che dicono ci saranno; non è chiaro come, se ci tagliano le gambe per camminare.

         –  I soldi stanno arrivando, grazie alla BCE.

         –  Arrivano alle banche, non a noi

         – Su, non abbiamo tempo da perdere in chiacchiere

La donna al suo fianco comincia a redigere 2 verbali. Poi

         – Ecco… firmi qui, qui e qui.

         –  E ora mi chiedete di firmare l’atto di morte di questa iniziativa. Voi state solo seminando la paura

I due se ne vanno, visibilmente soddisfatti:

          –  Missione compiuta.

          – Avanti col prossimo

L’episodio qui sopra non è che un esempio della strage di PMI che i governi stanno attuando in ossequio alle politiche di austerity volute dalla grande finanza tramite l’UE. Eppure, più i governanti infieriscono sulla qualità della vita dei cittadini, ridotti a sudditi, più intimidiscono chi lavora con cervellotici adempimenti burocratici, più sembrano mietere consensi. Mentre le opposizioni, etichettate come populiste o estremiste, non riescono a diventare maggioranze. E non solo in Italia.


In Francia, ha vinto a sorpresa quel Sarkozy responsabile di una politica guerrafondaia che ha dato il peggio di sé con la sciagurata aggressione alla Libia di Gheddafi. A Israele vince Netanyahu, criticato persino dagli USA, pur alleato di sempre, per la sua politica espansionistica e militarista. Negli stessi USA, la destra becera e imperialista, che ha voluto le guerre in Iraq e Afghanistan su presupposti falsi (false flags), ha la maggioranza al Congresso e in Senato. Qui da noi la fa da padrone con un pienone di voti un ex partito di sinistra, gradito ai burocrati di Bruxelles (quindi ai “mercati”, come rivela il basso spread).

Mentre chi si oppone, dal M5S a Fratelli d’Italia, non riesce a convincere i cittadini della trappola in cui sono caduti, dal Trattato di Maastricht al forzato ingresso nell’euro, arricchendo i signori dei soldi, emessi senza sudore ed esentasse. Per ripagarli si strangola quanti lavorano e si arrabattano per sopravvivere in un regime parassitario e vessatorio.  

Marco Giacinto Pellifroni        29 marzo 2015

(^) Libero resoconto di un fatto realmente accaduto

 

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