Cinema: Il codice da Vinci (The Da Vinci Code)

Il codice da Vinci (The Da Vinci Code) è un film thriller a sfondo religioso, del 2006, diretto da Ron Howard; ispirato dall’omonimo romanzo scritto da Dan Brown. Cast: Tom Hanks nei panni di Robert Langdon, Audrey Tautou, Ian McKellen, Alfred Molina, Paul Bettany, Jean Reno e Jean-Pierre Marielle.

Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

 Il film ha ottenuto un gran successo di pubblico, ma non di critica, e un giudizio assai negativo è venuto anche dal mondo gerarchico della Chiesa cattolica nonché dell’Opus Dei. Il film ha avuto due sequel: Angeli e Demoni (2009) e Inferno (2016), entrambi ispirati dai romanzi di Brown e diretti da Ron Howard.

Il film. Jacques Saunière, responsabile culturale e organizzativo del Museo del Louvre di Parigi, è fatto oggetto di un drammatico inseguimento nelle gallerie del museo da parte di un giovane e forzuto uomo vestito da monaco, il cui nome è Silas, membro dell’Opus Dei.

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Una volta raggiunto il custode, Silas gli chiede, minacciandolo con una pistola, notizie su un oggetto misterioso posseduto dal Priorato di Sion. L’anziano Sauniere sembra cedere alle minacce e lo informa che l’oggetto si trova nella sacrestia della Chiesa di Saint-Sulpice…

Silas una volta avuto ciò che voleva gli spara portandolo a una morte atroce perché avviene dopo una lunga agonia.

In seguito il professore di Harvard, Robert Langdon, a Parigi per tenere conferenze sulla simbologia religiosa e diffondere il suo ultimo libro, viene raggiunto dal tenente Collet della Police Judiciaire che lo trasporta urgentemente al Museo del Louvre in relazione all’omicidio appena avvenuto.

Il custode del Louvre prima di morire era riuscito a lasciare con il suo sangue una sorta di messaggio, cifrato con dei simboli. Arrivato al museo, Langdon incontra il capitano Fache, che gli chiede se dai quei simboli si può trarre qualche significato utile per proseguire le indagini.

Nel frattempo il membro dell’Opus Dei, Silas, si mette in contatto con un uomo chiamato “il Maestro” riferendogli di essere riuscito a carpire l’informazione richiestagli, (cioè dove si trova la “chiave di volta” che è il nome dell’oggetto tanto ricercato).

Silas in seguito si stringe il cilicio e si autoflagella per espiare i suoi peccati.

Con la collaborazione del  vescovo Manuel Aringarosa, Silas si muove verso la chiesa di Saint-Sulpice per prendere possesso di ciò che di sanguinoso sta cercando…

Che enigma racchiude lo schema simbolico tracciato col sangue dal custode del Museo prima di morire?

Film che brilla per diversi aspetti, primo fra tutti l’originalità del tema trattato, che ha il significato anche di una fine del doveroso rispetto del cinema occidentale verso le istituzioni cattoliche, ciò quanto a libertà interpretativa di una certa complicata storia che caratterizza da sempre aspetti del mondo cattolico, interpretazione che in questo caso si avvale sia di ingredienti fantascientifici ispirati dalla letteratura, sia di enigmi reali formulati con una certa intelligenza e frutto  di una passione conoscitiva fuori dal comune da parte degli autori del libro nonchè di quelli del film.

La splendida direzione della pellicola da parte di Ron Howard dà poi al suspense previsto dalla sceneggiatura i toni visivi giusti per esaltarne maggiormente le emozioni ricercate.

Il ritmo del film è straordinario (pur essendo lo spettatore costretto a seguire verbalmente una storia non sempre facile da capire nell’immediato), ciò è dovuto al supporto significante di un linguaggio fotografico che eccelle nel tenere costantemente un rapporto di presenza nelle scene sempre più alto rispetto a quello parlato.

Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)

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