Cinema: Giochi di potere
Giochi di potere
Paese di produzione Stati Uniti d’America, Danimarca, Canada
Anno 2018
Durata 90 min
Genere drammatico, thriller
Regia Per Fly
Sceneggiatura Per Fly
Fotografia Brendan Steacy
Musiche Todor Kobakov
Interpreti:
Theo James
Ben Kingsley
Jacqueline Bisset
Belçim Bilgin
Rossif Sutherland
Rachel Wilson
Brian Markinson
Daniela Lavender
Aidan Devine
Peshang Rad
Commento con spoiler
La pellicola ha per protagonisti Theo James e Ben Kingsley.
L’intraprendente e giovane bancario Michael Sullivan (Theo James), è figlio di un coraggioso diplomatico americano rimasto ucciso nel 1983 a seguito di un atto terroristico compiuto all’ambasciata degli Stati Uniti di Beirut.
Il ragazzo è animato da una forte carica idealistica ed è molto rispettato negli ambienti diplomatici proprio per la stima nutrita dai suoi componenti verso suo padre. Egli desidera entrare nell’Organizzazione delle Nazioni Unite, cosa che gli riuscirà veramente e con una certa facilità.
Diventerà assistente speciale di Pasha (Ben Kinsley) alto funzionario dell’ONU, massimo responsabile nel seguire il corretto funzionamento del programma Oil For Food, ritenuto molto ambizioso, di alta portata umanitaria, che permette all’Iraq di Saddam Hussein di vendere petrolio in cambio di generi di prima necessità per il popolo, che è in buona parte in grosse difficoltà.
Michael lavora molto e bene, ma scoprirà purtroppo cose assai negative, tutte inerenti all’andamento del programma umanitario. Non potrà fare a meno di constatare tangenti e oscurità di ogni genere soprattutto nelle consegne farmaceutiche, e quando redigerà la sua accurata relazione, consegnandola senza esitare al suo capo, Pasha, la sua delusione dopo la lettura di Pasha sarà grande.
Pasha strapperà tutti i fogli della relazione richiamando il giovane a una condotta politica più realistica, spiegandogli cioè che il suo studio rischiava di far saltare il programma di aiuti, portando conseguentemente milioni di persone alla disperazione.
Michael scoprirà in seguito che anche il suo capo era oggetto di tangenti, soldi che lui accettava giustificandosi di fronte a Michael, affermando di non voler inceppare un programma che comunque riusciva ad aiutare ancora molte persone bisognose.
Durante una sua visita a Baghdad Michael conoscerà la bella Nashim, interprete curda dell’Onu che diventerà la sua amante.
La donna gli darà ulteriori informazioni sull’andamento del programma Oil for Food, tutte negative, esse riguarderanno l’evolversi tragica degli aiuti: l’allargamento a macchia d’olio delle corruzioni fino al raggiungimento, ritenuto sempre più probabile, di episodi di sangue.
Anche la morte del predecessore di Michael sembra infatti potersi collegare a quanto sta accadendo, probabilmente una sua indagine svolta per capire l’andamento del programma Oil for Food dava fastidio a qualcuno.
Film di grande drammaticità, ben comunicata, che p erònon lascia speranze…
Il film non sorprende con i suoi contenuti lo spettatore, in quanto questi è ormai abituato da molti anni a sentir parlare di tangenti, ma in un certo modo lo spiazza, e in modo geniale, quando gli fa capire che anche chi dovrebbe controllare l’andamento della regolarità di certi fondi umanitari, si lascia corrompere, ma ciò accade solo apparentemente, in quanto essi lo fanno da attori, e loro malgrado, magari senza spendere i soldi che ricevono, ignorandoli, il tutto al solo scopo di evitare di inceppare il meccanismo di corruzione, cosa che porterebbe all’abolizione degli aiuti con conseguente immiserimento di milioni di persone….
Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)