CHI TOCCA I $OLDI MUORE

Girovagando su Youtube il caso mi ha portato ad ascoltare 9 minuti di intervento in TV di Alessandro Meluzzi. Notando una notevole assonanza tra quello che egli dice, peraltro in un contesto culturale di primo livello, a proposito di banche e moneta, con quello che io vado predicando a orecchie sorde da anni (dal 2005, per la precisione), sulla scia degli insegnamenti di Marco della Luna, ho voluto verificare chi fosse questo anziano signore dall’aria così disallineata rispetto alla maggioranza di quanti si propongono sul piccolo schermo.

Alcuni atteggiamenti, come alcune posizioni professionali e politiche di Meluzzi lasciano spazio ad una certa “stravaganza”; il che autorizza i critici a sottovalutare l’intero suo pensiero. In questo approccio della maggioranza verso una pur documentata contestazione ravviso anche quello in cui incorro a volte io stesso, anche su queste pagine [VEDI]

Da questa ricerca è emerso che si tratta di uno psichiatra e criminologo forense il cui campo di conoscenze spazia in diverse altre discipline, con una visione molto vicina a quella olistica. E’ un opinionista famoso, ma io pago la mia annosa distanza dalla televisione anche con queste omissioni circa l’esistenza di personaggi di larga fama come Meluzzi.

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Inutile dire che, lanciandosi spesso in elucubrazioni fuori del tracciato riconosciuto dalla “comunità scientifica internazionale”, egli è oggetto di critiche, sarcasmi, trascinando nel ludibrio, in un unico fascio, anche le sue opinioni più prossime alla realtà, specialmente in quelle parti che valgono a “denudare il re” e smascherare cosa si cela dietro la coltre di quella che, sin dalla nascita, ci viene prospettata come la normalità. Mi riconosco alquanto in questa sua ribellione ai canoni correnti, specie, per restare in tema, a ciò che ritiene “buono e giusto” l’attuale sistema del debito globale, pubblico e privato, verso una cricca di prestasoldi che hanno trasformato popoli e privati in suoi debitori dalla culla alla tomba, senza possibilità di riscatto, se non altro perché i debiti sono sempre superiori alla ricchezza reale prodotta e/o alla moneta esistente grazie al meccanismo perverso degli interessi. Pochi sanno che la maggior fetta del debito pubblico nostrano non si è formata per il mancato pagamento dei prestiti, ma per il sommarsi degli interessi, senza i quali il bilancio dello Stato sarebbe in avanzo.
Riscontro notevole affinità di vedute anche a proposito della scia di cadaveri accumulati negli ultimi tre secoli, a partire dal 1694 (Meluzzi lo retrodata alla Pace di Vestfalia del 1648), anno di fondazione della Banca d’Inghilterra o dal metodo Rothschild del XVIII secolo; e cioè, in ordine cronologico, Abramo Lincoln, Adolf Hitler, JF Kennedy, Saddam Hussein e Mu’ammar Gheddafi (e, su scala ridotta, in termini di scostamento dalla “retta via”, di Aldo Moro). Mi astengo da ogni giudizio di ordine morale su alcuni di essi, limitandomi ad una rassegna meramente economico-monetaria: lo dico per stroncare sul nascere ogni polemica di natura etica su ciò che alcuni di loro compirono in campo umanitario (quasi che gli occulti o dichiarati reggitori del mondo brillino invece per una candida coscienza).

Le AM Lire (o AMGOT, American Military Government of Occupied Territories), furono il prezzo che un’Italia stremata da tre anni di guerra, cui era militarmente impreparata, dovette pagare agli americani per contribuire alle spese di occupazione. Stampate in grandi quantità negli USA, non issued in Italy, vennero imposte agli italiani con la forza delle armi, scatenando un’inflazione devastante. Ciò che non era riuscito al regime fascista se non in minima parte (l’emissione totale di moneta di Stato), venne effettuato dalle truppe di occupazione, diluendo in pratica con moneta falsa la valuta circolante [VEDI]

Tutti personaggi, costoro, che tentarono di far prevalere gli interessi della nazione che guidavano rispetto a quelli del club privato dei fabbricanti di soldi dal nulla. Lincoln e Kennedy azzardarono immettere dollari stampati dallo Stato, anziché dai banchieri privati; Hitler spezzò il monopolio di dollaro e sterlina, stampando moneta di Stato e portando la Germania a un livello di prosperità economica senza precedenti –certo, male indirizzata verso fatui sogni di gloria e armamenti-; Hussein e Gheddafi progettarono di sganciarsi dal monopolio del dollaro, il primo accettando valute diverse in pagamento del petrolio iracheno, il secondo delineando una valuta panafricana per gli scambi commerciali di quel continente (defenestrando quindi anche il franco coloniale e scatenando l’ira funesta di Sarkozy, primo fautore del suo assassinio); Aldo Moro osò emettere 500 lire di carta, anziché di una costosa lega d’argento (la moneta metallica è l’unica forma di moneta concessa agli Stati dal monopolio bancario privato): un primo passo, ma gravido di conseguenze, perché rivelava quanto fosse facile stampare soldi dal nulla, senza creare debito verso nessuno. Anche Moro si aggiunse alla lista dei cadaveri eccellenti; e le 500 lire, così come nel 1963 i dollari “di Kennedy” dopo la sua eliminazione, vennero subito tolti dalla circolazione.

“Egemonia del dollaro.  Saddam, Gheddafi, Chavez: chi si oppone all’egemonia della moneta americana viene stritolato dalla macchina da guerra Usa.” Ron Paul, parlamentare repubblicano ed ex candidato alla Casa bianca, nonchè autore di ‘End the Fed’ (Chiudiamo la Federal Reserve, la Banca Centrale USA) [VEDI]

Secondo il pensiero di Meluzzi, il prossimo candidato potrebbe essere Vladimir Putin, in quanto isolato “cavaliere bianco” contro la dominazione americana e, in subordine, occidentale, sul resto del mondo. Gli elementi del giallo ci sono tutti: graduale e minaccioso accerchiamento da parte della NATO; blocco delle importazioni di merci russe; crescente profluvio di sanzioni economiche e monetarie contro la Russia; congelamento dei suoi capitali esteri, pretendendo però che paghi le sue importazioni in valuta “pregiata”, ossia riconosciuta dalle banche occidentali; inevitabile default per il mancato –e forzato- rispetto degli impegni alle rispettive scadenze. Con queste ultime misure, fatte al click di un computer, il mondo finanziario ha dimostrato, se mai ve ne fosse stato bisogno, che può ridurre all’indigenza non solo qualunque cittadino (potere che s’è arrogato da tempo anche il nostro fisco), ma addirittura un’intera nazione, e persino una grande potenza, qualora non disponga di riserve alternative in suo libero possesso. Con la stessa facilità con cui si pignora la proprietà di un cittadino (lotta al contante docet), si congelano i fondi di una nazione.

Zelensky e Putin. Due figure sulle quali l’Occidente ha calcato i ruoli di eroe ed anti-eroe, in ossequio alle proprie convenienze (specie americane) e a principi che in altre circostanze vengono tranquillamente calpestati

La figura di Putin si staglia oggi nel panorama internazionale come il “grande ribelle”; e chissà quali trame saranno in corso da parte dei servizi segreti occidentali, per fargli fare la fine di quanti hanno in precedenza osato minacciare il ribaltamento dell’ordine mondiale a trazione americana. Per dare ancora maggior rilievo all’enfatizzata ribalderia di Putin, si proietta come eroica la figura del suo antagonista Zelensky.
Su questo scenario cala l’ombra della NATO, che negli anni trascorsi, come accennato, s’è adoprata per allargare la sua sfera di influenza e accerchiare l’unica nazione che ha dimostrato di non volersi piegare ad un mondo unipolare, quale s’è venuto determinando dopo il 1989, col crollo del regime sovietico. La prossima grande incognita potrebbe essere la Cina, se darà seguito ai suoi propositi di annessione/invasione di Taiwan che essa considera parte integrante del suo territorio, oltre a preparare la strada, abbozzata da tempo, di rivaleggiare alla pari del dollaro americano col suo yuan/renminbi.  Marco Giacinto Pellifroni   16 ottobre 2022

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15 thoughts on “CHI TOCCA I $OLDI MUORE”

  1. Marco, ti sei dimenticato di dire che Meluzzi è anche vescovo della chiesa ortodossa acefala (così si chiama). Consacrato da chi non è chiaro. I soliti malpensanti -tra cui il sottoscritto – tendono a credere che si sia autoconsacrato Quanto alla sua professione di psichiatra, a me risulta che sia stato radiato dall’ordine. Non so se risulta anche a te. . Altro dirti non vo’. Ciao

  2. Sì, grazie, avevo letto nella sua biografia anche questa (auto?)consacrazione a vescovo ortodosso. Che sia un tipo stravagante l’avevo ben chiaro; ma anche noi a Domenica Est abbiamo avuto per anni come ospite, sia pur saltuario, un altro vescovo ortodosso, non so se anch’egli consacrato ufficialmente o “fai-da-te”. Piaceva molto al nostro presidente Girard in quanto egli apprezzava il credo ortodosso per la sua teologia negativa. Purtroppo certe posizioni, come quella che denuncia il signoraggio bancario, non si trovano mai sulle bocche di quanti, esprimendole coram populo, andrebbero incontro a difficoltà lavorative di ogni sorta: era evidente nelle espressioni imbarazzate di quanti ascoltavano Meluzzi, in particolare il giovane bocconiano di belle speranze sulla sinistra. La tecnica denigratoria è ben collaudata: mettere in bocca ai personaggi scomodi un misto di verità, altrettanto scomode, e chiare bufale, come ad es. il terrapiattismo, in modo far passare per loglio anche il grano. Anch’io, personalmente, ne so qualcosa…

  3. Tant’è il solito vizio di dire mezze verità per sputtanare le persone. il professor Sguerso, tronfio della sua notizia, ci dice che il prof Meluzzi è stato radiato dall’ordine degli psichiatri. Qual’è il motivo? Ha fatto male il suo lavoro? NO è stato radiato perché non vaccinato

  4. Senta, signor Sergio, sulla sua posizione no vax e antisistema non avevo dubbi, e i suoi commenti molto polemici ma, poco strutturati non fanno che confermare il suo partito preso contro il sottoscritto, qualunque cosa scriva. Però, mi scusi, ma devo di nuovo correggerla anche sul piano linguistico oltre che su quello concettuale
    (e pazienza se le sembrerò saccente, supponente, arrogante, ecc.), intanto le ricordo che la prima regola dell’l’etica del discorso, ma anche la semplice buona educazione, riguarda la proprietà linguistica dei termini adoperati nella discussione, regola da lei disinvoltamente ignorata; ad esempio lei scrive a sproposito di “solito vizio”, di “sputtanare”, di “mezze verità”, e soprattutto usa l’aggettivo “tronfio” del tutto impropriamente, dato che il termine significa propriamente parlando “borioso, gonfio di superbia, pieno di sé et similia”. Le faccio notare che il mio riferimento alla notizia della radiazione dall’ordine dei medici dello psichiatra, nonché vescovo ortodosso, è così poco “tronfia” che l’ho riportata in forma dubitativa e ne ho chiesto conferma all’amico Merco Pellifroni. Lei, Sergio, si è incaricato di rispondermi con quel modo garbato! Se questo le sembra il modo corretto di polemizzare, complimenti!

  5. ecco un altro vizietto sinistrorso di catalogare le persone che nemmeno si conoscono…. sulla sua posizione no vax e antisistema non avevo dubbi…. i dubbi invece dovrebbe averceli, è un sintomo di intelligenza

    1. Sergio, non prendiamoci in giro, lei è o non è un no vax tendenzialmente antisistema? La prego di rispondermi, se non altro per buona educazione, senza tergiversare sui vizietti dei sinistrorsi. . Tra l’altro lei è uno specialista nel darsi la zappa sui piedi: come fa a etichettarmi come “sinistrorso” senza nemmeno conoscermi? Secondo lei, il PD, per cui, ahimè, ho votato il 25 settembre scorso, è un partito di sinistra (intendo di vera sinistra)? Sa quanti dubbi ci sono in proposito.? E ora, visto che ha l’etichetta facile, mi faccia la cortesia di dirmi per chi ha votato il 25 settembre, o se non ha votato nessuno, come tanti (e li capisco) italiani hanno fatto: Glielo chiedo per fugare una volta per tutte i dubbi retorici e le illazioni infondate. Attendo fiducioso. Grazie.

  6. Scusate se mi intrometto a proposito di no-vax. Tendenzialmente, ero restio a farmi iniettare sostanze sulle quali imperversava una polemica furibonda; ma pressioni dei miei famigliari mi convinsero a farmi iniettare ben 3 dosi. In seguito -espongo solo i fatti- dopo aver passato ben 84 anni della mia vita a soffrire al più di qualche disturbo minore, come un prurito stagionale (confesso di avere nutrito dubbi sulle scie chimiche, il cui scopo resta tuttora un mistero, anche per il silenzio/scherno delle istituzioni; quindi miauto- etichetto come “complottista”) mi sono capitate 2 successive malattie molto pesanti: prima una fastidiosissima dermatite atopica e poi, in crescendo, un’artrice reumatoide dolorosissima e totalmente invalidante, rendendomi incapace non solo di camminare, ma di dormire e di compiere le azioni quotidiane più elementari, come ad es. svitare il tappo di una bottiglia o barattolo. Non ho prove di collegamento con il vaccino, solo qualche legittimo sospetto, condiviso da molti altri che hanno avuto problemi simili dopo essersi vaccinati. Questo è quanto. Qualcuno è in grado di affermare con certezza l’assenza di nessi tra i vaccini e le due suddette malattie, per guarire dall’ultima delle quali dovrò affidarmi al cortisone finché campo?

    1. Professor Pellifroni, sui vaccini sono totalmente d’accordo con lei. Li ho fatti tutti e tre controvoglia, per fortuna senza apparenti conseguenze ma in futuro chi può dire che non porteranno problemi col passare degli anni. Sono anziano, se fossi stati più giovane non li avrei fatti proprio per gli stessi suoi dubbi che ha lei. Conosco persone che sono state male dopo i vaccini e non si sentono più in forma come prima. Certo, certezze non ce ne sono, ma i dubbi sono tanti, beato chi non li ha.
      La leggo sempre volentieri

  7. L’argomento vaccino si/no non è superato, visto che stanno già preparandoci ad una 2a ondata, col ritorno di mascherine e tutti gli altri divieti già sperimentati. Certo, conosco persone che hanno fatto il vaccino e non hanno avuto conseguenze, almeno sinora; così come conosco persone che non si sono vaccinate e se la sono scampata. Un nesso di causa-effetto valido in ogni caso non c’è. Per questo vorrei invitare i no-no-vax a non essere così ringhiosi coi no-vax. Nessuno ha certezze, essendo solo una questione probabilistica. Gli unici a non avere dubbi sono le istituzioni. Ma persino a livello della Von der Leyer si stanno addensando nubi di dubbi sul suo operato, molto “tedesco”, con la tipa che si comporta come una dittatrice, a quanto leggo proprio a proposito degli acquisti multi-miliardari di dosi Pfizer. A questo punto, chi non è disorientato alzi la mano.
    P. S., Non sono professore, solo dottore in chimica industriale (alquanto pentito di esserlo)

  8. Marco, a me pare che “ringhiosi” siano stati i no vax nei confronti dei virologi e degli infettivologi pro vaccini. Non mi risulta, se mi sbaglio correggimi, che ci siano stati o che ci siano no vax sotto scorta per le minacce di morte ricevute, come invece è accaduto a Bassetti, a Galli e alla dottoressa Viola e ad altri. . Con amicizia. Fulvio

  9. Ascoltando questa mattina gli insulti del giornalista Furio Colombo verso la Meloni e leggendo alcuni dei vostri articoli e qualche commento ho accostato la boria, lo snobismo, la supponenza, la superbia di Furio Colombo a qualcuno dei vostri autori. Davvero fastidiosi, e questi sì fascisti, i loro sprezzanti giudizi su chi non la pensa come loro

  10. Signor Dario non meglio specificato, le consiglio, prima di indignarsi per le OPINIONI di un maestro di giornalismo e scrittore come Furio Colombo, di migliorare la sua padronanza della lingua italiana: snobismo vuole come articolo determinativo “lo” non “il”., dal momento che la esse è impura, cioè seguita da una consonante. Quanto a dare del fascista a Furio Colombo, ci vuole o un’ ignoranza sesquipedale o una malafede grande come una casa. Se qui c’è un fascista, questo è proprio lei. E chiudo qui una polemica di così basso livello. Saluti da Fulvio Sguerso.

  11. Vedo che il signor Dario ha corretto l’errore grammaticale, scrivendo correttamente “lo snobismo” al posto di “il snobismo”. Questo per spiegare la correzione nel precedente mio commento. Meglio tardi che mai.

    1. Ah ma allora è una mania vera e propria quella dei “destrorsi” che polemizzano in questo sito facendo dire agli altri (in questo caso a me) quello che non hanno detto. Quando mai mi sono definito “politicamente corretto”? Certamente ho le mie idee, tendenzialmente di sinistra, anche se questo termine si presta, lo riconosco, a equivoci, dato che di sinistre non ce n’è una sola. Che cosa c’entra il “politicamente corretto”? Forse che per non essere politicamente corretti bisogna essere di destra o magari fascisti? Quanto ai miei errori le assicuro che non faccio altro, si può dire, che cercare di correggerli, dal momento che mi rendo conto dei miei limiti e ho il vizio di pensare. E con questo la saluto. F. S.

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