Chi scatena le guerre il mercato o la politica?

Dopo il 1990, la globalizzazione selvaggia ha dato l’ultimo colpo di grazia alle economie autarchiche.
I popoli ricchi europei e americani, inseguendo i prezzi competitivi dei paesi orientali, i guai se li sono cercati da soli. E ora con la guerra in Ucraina, i nostri amati e generosi fornitori russi, il conto ce lo stanno presentando con gli interessi.
Gran parte del denaro prodotto nelle ricche democrazie occidentali, essendo la massa dei consumatori alla ricerca del basso prezzo, e i Paperoni del grosso affare, è finito in mano ai tiranni del resto del mondo, che, affamando i loro popoli, non hanno mai avuto difficoltà con l’esca del prezzo competitivo ad acchiappare stupidi consumatori occidentali e “contabili” impegnati a fare “conti fasulli” senza “l’oste” Putin.
Comprando orientale, gli occidentali hanno preso due piccioni defunti con una fava sola: hanno ridotto al fallimento le imprese nazionali per eccesso di prodotti invenduti, e arricchito di profitti le imprese straniere.

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Mentre le trivelle arrugginiscono in mare, noi italiani importiamo gas dalla Russia per un miliardo di euro al giorno e finanziamo Putin che stermina e uccide in Ucraina.

In questo modo ci siamo offerti allegramente prigionieri a tutti “gli amici” tiranni del pianeta, aspettando che ci dichiarino guerra economica raddoppiando i prezzi o azzerando le forniture strategiche: di prodotti energetici, materie prime e persino generi salvavita, grano e olio; con la stessa feroce volontà di sterminio che ci mettono nella guerra assassina contro gli ucraini.
Posto che Russia e Ucraina sono i più ricchi granai del mondo, distruggendo o negando le forniture di grano possono uccidere milioni di persone povere in oggi angolo del pianeta, senza torcergli un capello.
Finché la comunità mondiale sarà “politicamente” in guerra, non potrà mai essere equamente produttiva e perequativa in pace.
Chi, alla fine del comunismo ha considerato un buon affare rendere l’occidente dipendente dall’oriente, per una marea di prodotti salvavita, ha svenduto per carne da macello, i popoli democratici ai tiranni.
A l’origine dei peggiori guai, c’è sempre e solo la politica delle grandi potenze che firmando armistizi finti, continuano a passare senza scrupoli dalla guerra fredda, alla pace sterminatrice.
Coi politici che minacciano sfracelli di tutte le razze H24, i  generali che devastano e uccidono in guerra, e le multinazionali che travestendo la guerra da pace, e persino da intervento umanitario, sfruttano, affamano e conservano poveri i poveri, per continuare a finanziare e arricchire all’infinito i ricchi.
E uscire vivi da questa caricatura di “ordine mondiale globalizzato a casaccio”, è decisamente più rischioso ché spostarsi armi e bagagli a vivere nella giungla fra bestie fameliche.
Non potrei giurarci, ma ho il sospetto che l’intera comunità mondiale non sarebbe caduta nel tritacarne della globalizzazione se avesse consolidato il muro di Berlino invece di abbatterlo.

Franco Luceri da il rebus della cultura

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