Che vergogna!

Una delegazione dell’Unione Europea, di cui faceva parte il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, è stata respinta dal governo libico di Bengasi, che fa capo al generale Khalifa Haftar. Il motivo addotto, alquanto generico, è stato quello di «violazioni delle norme dello Stato libico». Ai componenti della missione – tra cui i ministri dell’Interno di Italia, Grecia e Malta e il commissario europeo per le Migrazioni Magnus Brunner – è stato comunicato che «devono lasciare immediatamente il territorio libico in quanto persone non gradite».

https://www.ilquaderno.it Libia, il ‘ricatto di Haftar’ dietro la cacciata della delegazione Ue con Piantedosi

Una terribile figura, che ridicolizza il nostro Paese davanti al mondo intero.
I respingitori vengono respinti: ecco, in estrema sintesi, ciò che è accaduto. Alla faccia della potente influenza italiana all’estero raccontata dai giornali di regime.

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Un appassionato di respingimenti che viene respinto per ingresso irregolare: non so, forse si autoconfinerà in Albania, come hanno già fatto spendendo 800 milioni di euro degli italiani che potevano essere usati per assumere medici e infermieri. È questo il commento della segretaria del PD, Elly Schlein, intervistata a Carta Bianca su Rete 4. Direi che più pertinenti di così non si poteva essere.

Quello che non si riesce a comprendere è come i cittadini continuino a dare fiducia a chi umilia, giorno dopo giorno, la nostra Nazione.

Un’ulteriore perla di questo governo è l’evoluzione del caso Al-Masri: il generale libico, ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità, riportato in Libia su un volo di Stato. Una vicenda che torna ad agitare la politica e che rischia ancora una volta di creare un grosso problema all’esecutivo.

Le ultime carte relative all’indagine in corso presso il tribunale dei ministri, sulle omissioni nella gestione della cattura del torturatore di Tripoli, danno un’indicazione chiara: il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha raccontato al Parlamento una versione con molti pezzi mancanti.

In soldoni, ci sono tutti i motivi per pretendere le dimissioni immediate di Nordio. Ovviamente, non metteteci il cuore sopra: non hanno nemmeno la decenza di allontanare chi, formalmente, è andato in Parlamento omettendo notizie che si aveva il dovere morale e politico di riferire con completezza.

Intanto, Carola Rackete lascia il Parlamento europeo dopo appena un anno, per non “perdere di vista la crisi ecologica e le sue soluzioni”. Roberto Vannacci non ha perso tempo e ha commentato: “Non ci mancherai”. Il messaggio è accompagnato dalla foto delle gambe non depilate dell’ecologista.

Ragazzi, fermiamoci: stiamo percorrendo una strada pericolosa. Dare ancora spazio a questi personaggi significa abdicare al decoro e, soprattutto, alla libertà e alla democrazia. Si sente l’odore nauseabondo di un volgare sessismo.

Vi prego, preoccupatevi e fate presto: il tempo stringe, perché la puzza di regime ci sta soffocando.

La libertà è un bene prezioso. Non buttiamolo via.

 

Roberto Paolino

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