Cesare Pavese a Celle (terza parte)

Da A’ CIVETTA Periodico di Celle Ligure. Terza pagina

 Avvenimenti storici, aneddoti, proverbi, curiosità, aforismi, profili, elzeviri, spigolature, indiscrezioni, ‘chicche’

CESARE PAVESE A CELLE (Terza parte, dal V giorno)

‘Dodici Giorni al Mare’ Diario del Campo di Celle nel 1922

Da A’ CIVETTA Periodico di Celle Ligure.

 Avvenimenti storici, aneddoti, proverbi, curiosità, aforismi, profili, elzeviri, spigolature, indiscrezioni, ‘chicche’

CESARE PAVESE A CELLE

‘Dodici Giorni al Mare’ Diario del Campo di Celle nel 1922

 

LA PRIMA  PARTE       LA SECONDA PARTE


 TERZA PARTE

 

16 Agosto Mercoledì

Non ho tempo di dormire tre ore che suona la sveglia. Usciamo con gli occhi socchiusi dalle tende e facciamo la nostra pulizia. Dopo andiamo alla parrocchia a sentire la S.Messa. Ritorniamo, mangiamo la colazione composta di pane e pesche e alle otto siamo già pronti a partire per andare a visitare l’acquedotto che distribuisce l’acqua in Celle e in tutti i paesi circonvicini. (15) Dopo aver percorso la stessa strada che facemmo per andare a messa il 14 giungiamo a Stella S. Martino piccolo paese di- pendente da Varazze. Quivi ci fermiamo a bere e D.Romersi, (il Sign. Volpatto era restato coi novizi e con Rosmino al campo) compra del pane e del formaggio per fare uno spuntino all’acque- dotto. Ripartiamo subito. Passiamo in luoghi brulli per la gran siccità dopo giungiamo sulla punta d’una collina battuta da un vento impetuoso; quivi ci fermiamo un istante a raccogliere fiori, poi discendiamo nella valle e raggiungiamo un torrente asciutto. Per sentieri quasi alpini giungiamo ad un ponte che attraversa un burrone tutto di roccia e giungiamo all’acquedotto. Quivi beviamo l’acqua fresca che sgorga da una sorgente coperta da una costruzione somiliante ad un marabutto arabo. (16) Quindi fatta cola- zione riprendiamo guidati da un prete di Celle, la via del ritorno. Riattraversiamo le colline e giungiamo a Stella S. Martino. Ma qui cominciano i guai. Per fare più presto il prete volle prendere una scorciatoia e così ci perdemmo in mezzo al bosco.

Dopo molti giri andammo a finire a Stella Garmagnana, (17) dove ci fermammo a bere. Continuando incontriamo una contadina che ci avverte che continuando quella strada saremmo andati a finire ad Albissola. Ci mette poi sulla strada di Sanda (Celle). Là compiamo grissini e mangiamo. Proseguendo raggiungiamo la stra- da del cimitero (18) e dopo corta marcia giungiamo al campo. Quivi troviamo Maggiorotti e Tassara che avevamo smarriti. Giunge il signor Volpatto che era venuto a cercarci e insieme a lui vi è il prof. Amerigo (20) che si fermerà fino a domani. Pranziamo infine con un appetito da lupi con minestrone, pere cotte, vino, pane. Riceviamo dopo il pranzo un padre di Savona che ci viene a portare il saluto dei giovani del circolo Pio VII e che ci invita ad andare a Savona. La cosa è fissata per l’indomani. Riposo e bagno. Ritornando dalla spiaggia già la cena pronta (Pere cotte, pane). Quindi si fa il rapporto. L’affare dell’altra notte, cioè il mio quarto d’ora di meno di guardia, viene a galla e per punizione sono nuovamente messo di guardia insieme con Cavallaro. Altre sentinelle sono Gomirato, Maggiorotti e Bordiga.

(Non starò a descrivere il mio quarto di guardia, lo lascio immaginare al lettore Come ho maledetto il quarto d’ora che non ho montato, la scorsa notte).

 

 

17 Agosto Giovedì

Alle cinque, ancora tutti insonniti, ci alziamo. Ci laviamo in fretta e andiamo subito a Messa. Facciamo la solita colazione di pesche e pane, e ci incammini amo alla volta di Savona. Restano al campo i novizi. Costeggiamo a gruppi il mare. La mattina è splendida. Quasi ad Albissola il padre Furlandi (21) i viene ad incontrare ci guida egli stesso.

diamo una fabbrica di marmitte. Ve ne sono cinquantine esposte al sole tutte eguali e rossicce. (22)

Ci fermiamo a bere. Anche Albissola ha la configurazione di tutte le cittadine di mare. Una via (la principale) he osteggia la spiaggia e tutte le altre che mettono capo ad essa. Usciamo da Albissola e vediamo la funivia di Savona che è una delle più lunghe del mondo, (23) Il padre Furlandi ci conduce quindi alla trattoria Delfino a prendere un caffè ed una fresca gassosa.

Quindi c’inoltriamo nella città.

Percorriamo una via storica:(24) quella battuta dall’infelice pontefice Pio VII condotto prigioniero nel palazzo Sansoni (25) e poi ala palazzo vescovile (26).

Giungiamo finalmente al palazzo Sansoni, sede del circolo Pio VII. Visitiamo le camere dove trascorse due giorni Pio VII, per poi esse- re trasportato alla sede vescovile. I giovani del circolo ci offrirono un bicchierino di liquore e cartoline raffiguranti diversi episodi della vita di Pio VII.

Io ed un mio compagno ci affacciammo ad una finestra di dove ammirammo in una stretta viuzza un mercato di pomodori, ortaggi, e frutta. Che strida! Pareva Porta Palazzo a Torino!

Usciti dal palazzo Sansoni andammo al Vescovado. Quivi Monsign. Salv. Scatti, vescovo di Savona, (27) ci diede la sua benedizione e ci condusse a visitare gli appartamenti dove stette prigioniero 34 mesi, Papa Pio VII. Visitammo la loggia dalla quale benediceva la folla e quella dove andava a pregare. Scendemmo poi nel Duomo. Visitammo l’altare tutto scolpito a scheletri, il coro, e l’effigie della famosa Madonna della Colonna. (28) (Dovendo abbattere una colonna del duomo ed anche una certa colonna con su scolpita una Madonna i muratori erano costernati, ma la vergine li trasse d’imbarazzo staccandosi dalla colonna con una piccola placca di calce e posandosi sull’altare).

Quindi entrammo nella camera del tesoro. Vi erano mitre ornate di brillanti, ostensori, calici d’oro e mille altre ricchezze. (29)

«A questo punto termina la bella copia; il dia- rio prosegue su fogli sciolti a righe ed è qui assunto a testo tra parentesi quadre. Si tratta di appunti e notizie ‘a caldo’ non rielaborate.»

[Uscimmo e andammo al vecchio porto. Che attraversammo in barca. Quindi incalzati dal tempo, andammo alla stazione (per C. Paleocapa). (30) Salimmo sul treno e dopo breve viaggio giungemmo a Celle di dove andammo al campo.

Appena giunti pranzammo. Dopo un breve riposo andammo al bagno. Qui giunse Romersi. Ritornati facemmo cena rapporto, dicemmo le preghiere e si andò a dormire. (Durante il rapporto i capisquadra dovevano spiegare ciascuno un articolo della legge ma nessuno se la cavò.)

 

 

18 Agosto 22

Sveglia 6.30. Pulizia. S. Messa. (fervorino di D.Romersi). Colazione (caffè, latte e pane). Si va al bagno (i graduati si fermano con il signor Volpatto che parla loro dello scoutismo). (30) Pastasciutta, patate fritte e zucchini, vino, pane. Riposo. Bagno. Alcuni tornano altri vanno a far visita all’avvocato Lagorio. (31) Cena. Minestrone, insalata di pomidori con uova sode. Non si fav rapporto. Preghiere. Riposo. (Romersi, Pavese, Satta G., Marocco)].

 

Note:

(10) Il teologo Carlo Romersi era l’assistente spirituale del “Reparto X (Nautico) – Cristoforo Colombo“ di Torino (Via Baretti 4), diretto da Valerio Converso (abitava in via dei Mille 33). Era stato evidentemente “prestato” al secondo reparto per il campo estivo al mare.

 

 (11) Allude alla chiesetta di San Lorenzo nella frazione Ferrari, raggiungibile attraverso la salita dei Ferrari, appena oltrepassato l’oratorio di San Michele, dietro la parrocchia. 

 

(12) San Giorgio, come incarnazione del bene che sconfigge il male, è da sempre considerato il patrono degli scouts e delle guide di tutto il mondo. Si Celebra il 23 aprile. 

 

(13) Paolo Russo, frate agostiniano presso Nostra Signora della Consolazione, conferenziere noto in tutto il Ponente ligure, insegnante e studioso.

 

 (14) Cfr. Introduzione p. 7. 

 

(15) Si deve a un giovane medico condotto, Carlo Biestri, venuto a Celle a fine Ottocento e lì rimasto per cinquantotto anni, preoccupato per le condizioni igieniche del paese, la scoperta della sorgente del Nascio a quota 465 metri, sulle montagne dell’Alpicella. Dopo alterne e complesse vicende l’acquedotto, lungo 10 chilometri, fu portato a termine e inaugurato il 16 dicembre 1909, sindaco Michele Poggi (cfr. Celle e çellaschi…, cit., pp.307-314, cap. XL, “Ei pura l’acqua addusse…”).

 

 (16) una costruzione cubica simile ai mausolei in cui venivano seppelliti i santoni musulmani dediti alla meditazione e alla vita ascetica. La minuta recita: “protetta da una capannina di cemento (anzi sono due)”.

 

 (17) In realtà un piccolo borgo rurale situato a m. 220, nel territorio comunale di Stella.

 

(18) Località a m. 204, caratteristica per la presenza di due antiche torri medievali a pianta quadrangolare. 

 

(19) Il cimitero di Celle è ubicato poco a nord della parrocchia.

 

 (20) Fratel Amerigo delle Scuole Cristiane, ovvero Giuseppe Ghersi (1890 – 1971), professore di disegno presso l’Istituto “La Salle” di Torino dal 1920 al 1924 (prima agli Artigianelli di Geno- va, poi a Biella). Diplomato all’Accademia di Brera, fu anche pitto- re. Di lui un confratello (“A.R.”) ebbe a scrivere: “Figura autentica di piemontese, aitante forte nel fisico, sguardo penetrante e dolce nello stesso tempo, dotata di marcata personalità, esuberante nell’azione e tenace nella volontà. Aveva uno squisito animo d’artista che gli consentì una notevole produzione di opere d’arte che, pur conservando lo stile pittorico tradizionale nei quadri ad olio di paesaggi e nature morte, lo rese indiscutibilmente superiore nei lavori a tempera in bianco e nero”. 

 

(21) Era l’assistente ecclesiastico del reparto scout Pio VII di Savona. 

 

(22) Albissola Marina, borgo costiero, in vista di Savona, noto fin dal Cinquecento per l’industria delle ceramiche.

 

 (23) Si tratta della funicolare che collegava il porto di Savona con Cairo Montenotte e le sue aziende per la produzione di esplosivi.

 

 (24) Via Pia, l’antica Fossalvaria, asse generatore della struttura urbana savonese. 

 

(25) Palazzo del Duecento su via Pia, all’angolo con via Sansoni.

 

(26) Di fronte al Palazzo del Monte di Pietà, uno dei più antichi d’Europa, (fondato nel 1479 da Sisto IV della Rovere) si apre la Piazzetta del Vescovado su cui si affacciano la Curia vescovile e il Palazzo vescovile. Pio VII (al secolo Barnaba Niccolò Maria Luigi Chiaramonti, Cesena, 1742 – Roma, 1823), papa dal 1800 alla morte, arrestato dai Francesi nella notte del 5 luglio 1809, in seguito al rifiuto di annullare la bolla di scomunica nei confronti di Napoleone e di rinunciare al potere temporale, vi fu tenuto prigioniero fino al 1812; nell’ala più antica si trova il suo appartamento con arredo d’epoca.

 

 (27) Giuseppe Salvatore Scatti, vescovo di Savona dal 9 gennaio 1898 al 30 giugno 1926. 

 

(28) La cattedrale (Santa Maria Assunta) fu costruita alla fine del Cinquecento sull’area di una chiesa francescana; ha impianto basilicale a tre navate fiancheggiate da cappelle; la facciata è ottocentesca. Il coro ligneo è del 1500-1515; nella navata sinistra (quarta cappella) l’immagine della Madonna della colonna, affrescata su una colonna dell’antico convento di San Francesco e conservata nella nicchia dell’altare. 

 

(29) Il santuario di Nostra Signora della Misericordia (qui nella cartolina) si trova nell’entroterra di Savona, a nord, e fu costruito nel XVI secolo a ricordo della presunta apparizione della Madonna al contadino Antonio Botta (18 marzo 1536). Di fronte la fontana di Giacomo Antoni Ponsonelli del 1708; a sinistra, il Palazzo Pallavicino e il Vecchio Ospizio iniziato contemporaneamente alla chiesa; alla destra, il Palazzo dell’Ospizio, iniziato nel 1626 e terminato nel 1691, e il palazzetto del Duca di Tursi.

 

(30) Lunga via porticata, realizzata in più tempi. Sale dal porto a piazza Mameli e all’antica Piazza del Popolo, un tempo chiusa dalla vecchia stazione ferroviaria, demolita nel 1980.

 

(31) Allude alla legge scout, in dieci articoli, istituita dal fondatore dello scautismo Robert Stephenson Smyth Baden-Powell rielaborata nel tempo dalle varie Associazioni.

 

Sono ancora disponibili alcune copie del libro ‘Inediti’ di C. Pavese con i ‘Dodici giorni al mare’ a Celle.

 

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