Centro di gravità permanente

Qualcuno sta col centrodestra, qualcuno col centrosinistra, qualcuno equidistante, qualcuno aspetta Godot. Ma la legge elettorale è sempre il famoso e odiato “rosatellum “.

Ci sono quelli che un partito ce l’hanno, anche se piccolo, e sono tanti: Calenda, Bonino, Renzi, Toti, Brugnaro, Lupi, Mastella, Signorile, Cesa, e quelli che vorrebbero uscire da un partito: Gelmini, Carfagna, Brunetta, e poi ci sono i sindaci che vorrebbero fare il salto nazionale: Sala Nardella. E adesso è arrivato anche Di Maio che si porta dietro un bel malloppo di 61 parlamentari. Tutti vorrebbero dar vita al Grande Centro. Qualcuno sta col centrodestra, qualcuno col centrosinistra, qualcuno equidistante, qualcuno aspetta Godot. Ma la legge elettorale è sempre il famoso e odiato “rosatellum” , però con il dimezzamento del numero di senatori e deputati. Una vera strage di poltrone. L’idea è bella e forte, anche se un po’ datata. E le truppe? Pochine. Tanti comandanti e pochi soldati. Mancano anche le salmerie e senza pane non si va molto lontano. La grande astensione che vi è stata per il referendum e per le amministrative ha segnalato, anche se i segnali erano già arrivati, un sempre maggiore distacco da un Palazzo sempre più logoro. Per l’ottobre sono previste lacrime e sangue. I leader scarseggiano. L’unico totem rimasto è Draghi. In questo disordine politico il ”centro” come direbbe una nota canzone, rimane un centro di gravità permanente.

Roberto Caputo da PENSALIBERO

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