Celle Ligure, l’evoluzione negativa del paese.

Celle Ligure – Certe operazioni immobiliari hanno prevalenza su tutto, anche sugli edifici pubblici

Edifici stile borgo ligure nell’ex Olmo

Mi sono sempre chiesto quale sia stata la ragione che ha indotto l’Amministrazione di Celle Ligure a trasferire la biblioteca, portandola sul lungomare, al posto di un locale pubblico un tempo attivissimo e obbligatorio corredo di una “passeggiata”.
Un buon amministratore, non ignorando l’elementare principio dell’urbanistica “ogni cosa al suo posto”, avrebbe evitato, ritenendo l’iniziativa simile all’insensata decisione domestica di spostare gli scaffali dei libri, dallo studio alle pareti della cucina, per la sua maggiore luminosità e per il bel panorama offerto dal suo poggiolo.
Ai turisti, ma anche ai cellesi, non è rimasto altro da fare che passeggiare, avanti e indietro, per tutta e tutte le sere estive.
La notizia pubblicata ieri sui giornali, relativa al prossimo avvio della trasformazione in residenze dello stabilimento “OLMO”, mi ha fornito una possibile e plausibile risposta: la vecchia biblioteca verrà utilizzata dalla OLMO come nuovo punto vendita al posto di quello che verrà demolito.

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Se fosse così (e non ditemi che sono vittima di preconcetto) si dovrebbe concludere che certe operazioni immobiliari hanno prevalenza su tutto. Tutto si piega alle loro necessità.
Si sta compiendo uno scempio enorme ai danni dei cittadini cellesi e del loro territorio.
Spiego ciò che ho appena affermato.
In provincia di Savona ci sono 13 Comuni con popolazione compresa fra 5.000 e 20.000 unità.
Si ritiene tale intervallo abbastanza omogeneo per poter fare dei confronti come quelli di seguito riportati.
Tutti questi Comuni hanno complessivamente perso residenti negli ultimi quattro anni, dopo l’attivazione del censimento permanente.
Il tasso di perdita medio annuale per ogni 1.000 abitanti va da 2,15 a 14,5. Celle Ligure è il Comune che ha perso di più (14,5); Andora il Comune che ha perso meno (2,15). La differenza è notevolissima.
In termini assoluti Celle ha perso mediamente per ogni anno 75 abitanti.

La composizione media delle famiglie cellesi è di 1,92 persone – siamo al di sotto delle due persone per famiglia. In successivo intervento se ne spiegheranno le conseguenze.
Per ora se ne trae la considerazione che ai 75 abitanti persi ogni anno corrispondono 75:1,92 = 39 famiglie; ogni anno abbiamo perso 39 famiglie e quindi 39 alloggi si sono vuotati e non saranno più occupati. A questi 39 alloggi si devono aggiungere quelli persi per il calo dei turisti e quindi ogni anno circa 50 alloggi diventano inutilizzati. Naturalmente se si svuota un alloggio del centro storico o delle sue vicinanze non rimarrà vuoto ma verrà occupato da chi abita in zone meno pregiate; si creerà così una cintura di alloggi fantasma. Se dovesse continuare questo fenomeno, in dieci anni avremo vuotato 500 alloggi.

La nuova biblioteca

Allo svuotamento dovuto alla perdita di residenti e turisti si somma quello dovuto all’ingresso nel mercato immobiliare degli appartamento costruiti alla Colonia Bergamasca, alla Olmo, negli alberghi dismessi, che saranno altre centinaia.
So che in prima lettura tutto ciò sembra difficile da credere, eppure è inconfutabile: se diminuiscono i residenti ed i turisti e si continua a costruire appartamenti in tale quantità, ci sarà un numero sempre maggiore di alloggi vuoti.
Ogni anno più di 50 proprietari di case, che avevano un bene di valore, si troveranno ad avere qualcosa che non riusciranno più né a vendere né ad affittare, perché se riuscissero, abitanti e turisti non diminuirebbero ma aumenterebbero, cosa che, come abbiamo visto, non è. In più questo qualcosa costerà di imposte, tasse e manutenzione. La mancanza di quest’ultima, inevitabile dopo una decina di anni, darà luogo ad una cintura di degrado. Se dei 50 proprietari si potesse conoscere già adesso il nominativo, li vedremmo attivarsi immediatamente per sostituire i nostri Amministratori.

Celle Ligure è il peggiore Comune della Provincia per perdita di popolazione

Si è visto che Celle Ligure è il peggiore Comune della Provincia per perdita di popolazione. È una perdita reale, dovuta in primo luogo alla maggiore quantità di decessi rispetto alle nascite, ma che risente anche del saldo migratorio, differenza fra immigrati ed emigrati verso altri Comuni o verso l’estero.
In tutta la Liguria vi sono 40 Comuni con popolazione compresa fra 5.000 e 20.000 abitanti. Di questi Comuni, la quasi totalità, precisamente 36, ha mostrato un saldo migratorio positivo, cioè con residenti in entrata più numerosi dei residenti in uscita, che ha parzialmente compensato la differenza fra decessi e nascite.

Solo Celle Ligure ed altri tre Comuni (Pietra Ligure, Cogoleto e Bolano) hanno fatto registrare un saldo negativo, che ha aggravato il saldo naturale decessi-nascite.
Ciò significa che 36 Comuni hanno ancora caratteristiche attrattive; gli altri, Celle Ligure in buona evidenza, non attraggono più ed anzi spingono i loro residenti ad andarsene.
L’indice di vecchiaia è il rapporto fra popolazione anziana e quella giovane (numero di anziani per 100 giovani); maggiore è questo indice e peggiore è l’invecchiamento in atto.
Albisola Superiore ha il peggior indice (368,5) della Provincia, è terza in Regione; Albissola Marina con 360,7 è seconda in Provincia, quarta in Regione; Celle Ligure è quarta in Provincia, con Finale Ligure.
Tenuto conto della perdita netta di popolazione, dell’indice di vecchiaia e del saldo negativo migratorio si può ben dire che Celle Ligure è il peggiore Comune della Regione.
A sua volta la Liguria è la peggiore Regione d’Italia.
Questa è la tabella ISTAT che lo comprova. L’elenco è fatto tenendo conto dell’indice di vecchiaia.

Vi è da osservare che, per Regioni simili, ad un indice di vecchiaia e percentuale di anziani pressoché uguali risultano uguali anche gli altri indici, compreso quello finale e più importante della mortalità:
UMBRIA – TOSCANA – PIEMONTE
BASILICATA – MARCHE
VENETO – PUGLIA
LAZIO – LOMBARDIA

Fanno eccezione:
il Molise, che ha indice di vecchiaia inferiore alla Sardegna e percentuale di anziani uguale ma indice di mortalità molto superiore,
la Calabria che ha indice di vecchiaia e anziani uguali a Lazio e Lombardia ma mortalità superiore, la Sicilia che, con indice di vecchiaia notevolmente inferiore e percentuale di anziani uguale a Lazio e Lombardia, ha un indice di mortalità parecchio superiore, la Campania che ha indice di vecchiaia e percentuale di anziani di gran lunga inferiore alla Lombardia e mortalità quasi uguale.
È evidente che a produrre mortalità concorrono altri fattori, diversi dall’anzianità; primo fra tutti è la malattia, nelle sue forme più gravi. La maggiore mortalità registrata in Calabria, Sicilia e Campania dovrebbe far meditare.
Questa è la stessa tabella per tre Comuni in evidenza:

DA NOTARE
Come già scritto Albisola Superiore ha il peggior indice di vecchiaia della Provincia di Savona e il terzo della Liguria.
Vado Ligure ha una percentuale di anziani, un’età media ed un indice di vecchiaia molto inferiori ad Albisola e Celle: dovrebbe avere una mortalità notevolmente minore degli altri due Comuni. Ha, invece, una mortalità molto elevata.
Ferma restando la situazione di Celle Ligure, da considerare pessima, probabilmente fra le peggiori in Italia per Comuni simili, appare molto critica anche quella di Vado Ligure e Albisola.
Già considerati, da uno studio di Regione Liguria, Comune socio-economicamente deprivato Vado Ligure e parzialmente deprivato Albisola, presentano, ora, Vado Ligure una mortalità eccessiva e Albisola un indice di vecchiaia elevatissimo.
L’alta mortalità e l’appartenenza di Vado Ligure al gruppo di Comuni deprivati eliminabile con la stabilizzazione di un turismo famigliare, contenuto ma non marginale, di grado non elevato, avrebbero dovuto costituire la ragione portata dagli Amministratori comunali per deliberare, a suo tempo, il rifiuto del rigassificatore che ne renderà difficile la realizzazione.

Luigi Bertoldi

(Continua la prossima settimana)

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