Caro Babbo Natale….

Caro Babbo Natale….
Siamo tutti adulti e maturi per non credere più a Babbo Natale, ma ho deciso che quest’anno la letterina gliela scrivo lo stesso.

Caro Babbo Natale…

Siamo tutti adulti e maturi per non credere più a Babbo Natale, ma ho deciso che quest’anno la letterina gliela scrivo lo stesso.

Caro Babbo Natale, quest’anno non ti chiedo accessori tecnologici o chissà quale cianfrusaglia, ho deciso di volare alto.
Vorrei che i politici corrotti, quelli che pensano solo al loro tornaconto, quelli che approfittano del doppio ruolo assicuratore-assessore, super-multi-imprenditore-politico, vengano finalmente estromessi dalla cosa pubblica.
Vorrei che i referenti delle mafie in Parlamento e qualunque altro luogo istituzionale, vengano messi alla gogna pubblica (e qua datemi pure del fassista).
Vorrei che l’interdizione perpetua dai pubblici uffici divenga immediata e irrevocabile per chiunque compia reati contro la Pubblica Amministrazione.
Vorrei che chi si candidi ad un ruolo pubblico, abbia la fedina penale pulita e, nel caso la sporchi, venga accompagnato alla porta.
Vorrei che l’apparato politico rinunci ai suoi stra-maledetti privilegi, una volta per tutte.
Vorrei che chi ci ha portato nella melma in questi ultimi quarant’anni e sta ancora lì a dirci come risollevarci, dall’alto dei suoi 20000 euro al mese, sparisca dall’Italia.

Caro Babbo Natale, quest’anno vorrei che il rapporto tra cittadini e Stato torni quello per cui i nostri padri ci fecero dono della Costituzione.
Vorrei che prima di chiedere gli sforzi ai contribuenti, vengano tassati i super-patrimoni.
Vorrei che gli ospedali, le scuole, le università pubbliche vengano prima dei caccia-bombardieri.
Vorrei che le multinazionali, le lobby, i privati, la Chiesa, non ricevano più sostegno, contributi, finanziamenti, esenzioni, sia economiche, sia legislative, dallo Stato.
Vorrei che la Magistratura resti indipendente, che i giudici possano compiere il loro lavoro, senza subire ingerenze politiche, leggi ad-personam degli imputati.
Vorrei che lo Stato non regalasse più concessioni secolari (autostrade) ai privati che vi lucrano, vorrei che riscuotesse i 98 miliardi evasi dalle concessionarie delle slot machine.
Vorrei che le truppe italiane venissero richiamate a casa.
Vorrei che la polizia smettesse di caricare i manifestanti e di eccedere di violenza, che siano riconoscibili con la targhetta d’identità.
Vorrei che gli agenti violenti vengano estromessi dal corpo di cui fanno parte.

Caro Babbo Natale, vorrei vivere in un mondo più pulito.
Vorrei che si investa in nuove tecnologie per sviluppare carburanti ad impatto zero (o ridottissimo).
Vorrei che le produzioni altamente inquinanti vengano iper-tassate e le imprese pulite de-fiscalizzate.
Vorrei che il ciclo dei rifiuti vada verso Rifiuti Zero e non verso inceneritori o discariche.
Vorrei che si fermasse la folle cementificazione, il proliferare di Grandi Opere inutili, lo stupro di terreni agricoli.
Vorrei che non esistessero più Ilva.
Vorrei che la distruzione del pianeta si fermi, prima che sia troppo tardi.

Caro Babbo Natale, vorrei che le PMI tornino centrali nella vita del Paese.
Vorrei che i cd. ceti medi/bassi, e le aziende di cui sopra, abbiano accesso agevolato al credito e che non vengano strozzata dalla banca o da Equitalia.
Vorrei che la riscossione delle tasse sia più umana e che vengano sequestrati con rapidità e veemenza i capitali scudati, i grossi fondi all’estero, evasi dal fisco italiano, ai danni del piccolo contribuente.
Vorrei che il lavoro non sia un mercato, ma un diritto, perché attività fondante della nostra vita.

Vorrei che non si debba lavorare 40 anni per sperare in una pensione.
Vorrei che le pensioni permettano di vivere dignitosamente, così come i salari.
Vorrei dignità per i lavoratori, il rispetto della loro sicurezza, della loro salute.

Caro Babbo Natale, vorrei che ci sia più civiltà.
Vorrei che le coppie di fatto abbiano valenza giuridica.
Vorrei che l’omofobia diventi un’aggravante per i reati, così come il razzismo, ma un’aggravante seria, pesante.
Vorrei che le istituzioni diventino finalmente laiche, eludendo l’ingerenza del Vaticano.

Caro Babbo Natale, vorrei che le mafie siano combattute dallo Stato e non sostenute.
Vorrei che i Cosentino, Dell’Utri, Cuffaro, Lombardo, Schifani, Andreotti, Formigoni, non esistano più.
Vorrei che le PA non foraggiassero con appalti le ditte inficiate con la mafia, con la ‘ndrangheta.
Vorrei che chi denuncia, non venga abbandonato.
Vorrei che la trasparenza venga applicata seriamente.

Caro Babbo Natale, vorrei che Savona si risvegli e si accorga che ha un potenziale enorme.
Vorrei che gli inconcludenti ed incompetenti amministratori e dirigenti che guidano questa città, si accorgano che la stanno stuprando, distruggendola, oppure, se non lo fanno, che spariscano.
Vorrei che il Comune di Savona esca da EcoSavona, perché con scatole cinesi si finisce in paradisi fiscali.

Forse ti ho chiesto troppo, forse in Italia (e a Savona) sono cose difficili, irrealizzabili, ma io ci credo, e se non lo farai tu, ci sarà il mio impegno in prima persona.

Caro Babbo Natale, ti chiedo una sola cosa, questa sì, realizzabile.
Dona il mio sorriso a chi sta lottando, giorno dopo giorno, con il cancro.
Dona il mio sorriso a chi ha perso anzitempo i propri cari, a causa di questa maledetta malattia.
Vorrei che a 27 anni non ci si ammalasse più di tumore, così come prima, così come dopo.
Vorrei che le probabilità di ammalarsi siano tendenti allo zero.

Caro Babbo Natale, perché non ti porti via Tirreno Power?

Manuel Meles da Il cittadino frustrato

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