Cancellare gli auguri di Natale per sostituirli con “buone feste”

NATALE. Anche il più fervente europeista avrà provato la tentazione di storcere il naso di fronte alle linee guida di Bruxelles sul linguaggio inclusivo. Pur ammettendo che il mondo cambia e la lingua si adegua, cancellare gli auguri di Natale per sostituirli con un generico “buone feste” – che d’altronde viene già usato – è sembrata una forzatura di cui non si avvertiva la necessità. Una società più giusta – obbiettivo al quale tendere con la massima determinazione – non si costruisce sui sofismi burocratici, ma caso mai perfezionando un linguaggio più rispettoso delle diversità. Escludere gli auguri di Natale appariva perciò come un eccesso di “politicamente corretto”. 
Per fortuna, la Commissione ha fatto marcia indietro ripromettendosi di elaborare una soluzione che non proceda per sottrazione, ma comprenda tutte le altre feste, nel rispetto del pluralismo culturale. E, visto che ci siamo, si metterà mano pure ai tanti aspetti della vita quotidiana in grado di realizzare pienamente la parità tra uomo e donna.

Renzo Balmelli da Avvenire dei lavoratori

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