Buon non compleanno
“Buon non compleanno” è un’espressione scherzosa, resa celebre da Lewis Carroll in “Alice nel Paese delle Meraviglie”, che si usa per celebrare un giorno qualunque dell’anno, tranne quello del compleanno.
Giorni fa il governo Meloni ha festeggiato i tre anni di governo consecutivi,che per loro sono un grande traguardo per noi il popolo no e c’è poco da festeggiare vista la situazione attuale.

Abbiamo analizzato una per una le cento promesse principali contenute nel programma della coalizione di centrodestra, presentato in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. A oggi, 22 risultano mantenute, cioè tradotte in provvedimenti concreti e definitivi. Dieci non sono state mantenute, perché il governo ha fatto poco o nulla per rispettare gli impegni presi. Cinquantanove sono ancora in corso, con risultati parziali ma non ancora completi. Nove, infine, sono compromesse, perché le scelte compiute finora vanno nella direzione opposta a quella promessa agli elettori o ne rendono più difficile la realizzazione.
Quanto è stato di parola il governo Meloni

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Per costruire la nostra analisi siamo partiti dal programma comune del centrodestra, il documento presentato alle elezioni del 2022, che raccoglie gli impegni condivisi da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati. È la base più oggettiva per valutare il lavoro del governo: usare i programmi dei singoli partiti o le promesse fatte da ministri e leader politici avrebbe significato analizzare migliaia di dichiarazioni, spesso contraddittorie. L’esempio più evidente è quello dell’abolizione delle accise sui carburanti, promessa più volte da Lega e Fratelli d’Italia quando erano all’opposizione ma mai inserita nel programma di governo,per non parlare della Legge Fornero ricordate le sparate in campagna elettorale del girasagre? Non solo non è stata tolta come promesso, ma resta e pure peggiorata.
È chiaro il concetto?
Per prendere i voti hanno promesso di tutto, una volta al governo hanno fatto l’esatto contrario.
L’ultima presa in giro è la più crudele e falsa riguarda l’occupazione
L’aumento degli occupati sopra i 50 anni è dovuto a una combinazione di fattori demografici, riforme previdenziali e dinamiche del mercato del lavoro. Invecchiamento della popolazione: la percentuale di persone in età lavorativa che hanno superato i 50 anni è aumentata, e questo si riflette nel numero di occupati. Riforme pensionistiche: le modifiche alle leggi pensionistiche hanno innalzato l’età necessaria per andare in pensione, spingendo più persone a rimanere nel mondo del lavoro.Davvero subdolo e geniale allo stesso tempo,si obbliga le lavoratrici e lavoratori a restare di più al lavoro (legge Fornero peggiorata rispetto alla prima stesura) e lo si fa passare come un aumento dell’occupazione.
E nel frattempo l’allarme dell’Istat: “Negli ultimi 10 anni hanno lasciato l’Italia quasi 100 mila giovani laureati” L’Italia non è un Paese che sa valorizzare i giovani.
Il danno che questo governo sta arrecando alle nuove generazioni è devastante e sta diventando sempre più una piaga sociale I laureati che emigrano guadagnano in media molto di più rispetto a chi rimane in Italia. La differenza salariale, anche a distanza di anni dalla laurea, rimane elevata. opportunità lavorative:
Molti giovani incontrano difficoltà a trovare lavoro o a trovare posizioni che corrispondano alle loro qualifiche, soprattutto a causa della scarsa richiesta di esperienza e della prevalenza di contratti precari. Mancanza di prospettive di carriera:
La progressione professionale in Italia è spesso lenta, e in alcuni settori (come la cultura o l’insegnamento) gli stipendi sono particolarmente bassi. Al contrario, i paesi esteri offrono spesso percorsi di carriera più chiari e dinamici. Precarietà e instabilità:
L’elevata percentuale di contratti a breve termine e l’incertezza generale sul futuro spingono i giovani a cercare maggiore stabilità all’estero.
Di questo si dovrebbe preoccupare un governo lungimirante che guarda al futuro.
Si è ben capito che loro sono incollati alle poltrone e che unico valore è sopravvivere ad ogni costo.
Noi cittadini non festeggiamo i tre anni cara Meloni siamo troppo impegnati a sopravvivere in una condizione sociale sanitaria economica davvero complicata.
Il 22 settembre è un giorno come gli altri di battaglie,nervoso,e preoccupazioni per il futuro dei nostri figli.
Per cui: buon non compleanno.
Roberto Paolino