Assemblea Tpl Linea, “aperta al pubblico”

Bisogna essere uniti a Marson, Moricone, Agazzi e puntare su Rt indebitata
Martedì, ore 18, assemblea Tpl Linea, “aperta al pubblico”
Due argomenti: approvazione piano industriale ed emolumenti
Troppe invidie, Caviglia sbaglia. E… nessuna “loggia segreta” dietro le quinte

Bisogna essere uniti a Marson, Moricone, Agazzi e puntare su Rt indebitata
Martedì, ore 18, assemblea Tpl Linea, “aperta al pubblico”
Due argomenti: approvazione piano industriale ed emolumenti
Troppe invidie, Caviglia sbaglia. E… nessuna “loggia segreta” dietro le quinte
 

 

Filippo Agazzi

Carissimi lettori, vi scrivo per informarvi che siete invitati, martedì 20 luglio, alle 18, all’assemblea dei soci di Tpl Linea srl. All’ordine del giorno due argomenti: approvazione del “piano industriale” della nuova società (l’ho letto e assicuro che è molto interessante) e approvazione emolumenti del consiglio di amministrazione. Ovviamente, uso parole semplici.

Tra i soci saranno presenti anche l’Acts Spa, la Sar Spa, e la Gpt di Torino (unici colorati di rosso e con una quota, credo, del 12 per cento).

A questa assemblea pare scontato un “sì” corale e, comunque, se ci fosse qualche dissenso, non credo sia il caso di preoccuparsi. Il piano industriale, approfondito e discusso in tutte le sedi opportune, porterà un ulteriore rilancio in grande stile della società pubblica. Che, è opportuno farlo sapere, nonostante le difficoltà, è stata risanata, contrariamente a quanto accade per l’imperiese RT la quale, pur nel silenzio generale, sta finanziariamente male, anzi malissimo. E, a mio modesto parere, solo un accorpamento – di cui parlarono Burlando e Scajola, con dichiarazioni di pubblici intenti – riuscirà ad evitare voragini di bilancio. Il dissesto.

Alla fine, è noto, pagherebbero i cittadini.

Purtroppo è inutile scandalizzarsi, polemizzare sulle nuove tariffe che possono apparire assurdità. La tratta Loano-Borghetto, dopo che la Sar è passata a Tpl, costa euro 2,10 (poco più di 2 chilometri), come la tratta Loano-Calizzano (32 km). Vogliamo o no, aiutare nei fatti il nostro entroterra?

E perché scandalizzarsi se la tratta Vado-Bergeggi (4 km) costa ora euro 2,10 e Vado-Albissola (11 km) un (dicasi uno) euro?

Perché si è fatto tanto baccano, dopo l’anticipazione di Trucioli, sull’equo e solidale riconoscimento economico assegnato a Filippo Agazzi, consigliere, direttore generale, amministratore di Tpl Linea, pari a 200 mila euro l’anno? In qualsiasi azienda privata guadagnerebbe almeno il doppio.

Ho un fondato sospetto. Il vice sindaco di Savona, Paolo Caviglia, di cui ho letto l’intervento, credo, ma posso sbagliare, su Il Letimbro, sarà un pochino invidioso? Lui un tempo era “fratello” muratore e poteva aspirare alla presidenza della Camera di Commercio, al Parlamento.

Paolo Caviglia

Ora la “fratellanza” – nulla da spartire, a scanso di equivoci, con consorterie segrete in stile P3, e Denis Verdini non ha mai avuto frequentazioni savonesi, parole di massone in sonno – programma un “piano organico” e non piccole visioni di campanile, prive di strategie di largo respiro. All’avanguardia.

Tra l’altro, in questa provincia – ad eccezione di un piccolo nucleo di Alassio e dintorni – non ci sono neppure adepti di Marcello Dell’Utri. I suoi affini. Chi affermasse il contrario è un denigratore.

E non si permettano “processi mediatici”. L’unica eccezione consentita è semmai a Imperia, Sanremo, Ventimiglia.

L’ex direttore generale della Sar di Cisano sul Neva, Roberto Ionna – nel dovuto e rispettoso silenzio dei media – dal primo luglio ha preso possesso del suo ufficio nel “Matitone”. Alla dirigenza dei servizi pubblici di trasporti del Comune di Genova.

Ora Caviglia, come ho letto, candidamente dichiara “Ho fatto alcune indagini e mi risulta che Filippo Agazzi, la cui preparazione non discuto (bravo!), non avesse i requisiti necessari per la carica di direttore Acts. Ma vorrei ricordare la sua nomea di ‘tagliatore di teste’ dell’azienda del gas di Milano e prima al gruppo Mediaset (con Berlusconi lavorano solo i migliori!ndr). Tra l’altro risiedeva in Lombardia e non aveva esperienza specifica nei trasporti, quindi mancava di titoli. Mi risulta che la residenza l’abbia presa fittizziamente nel savonese (sconfiniamo nel penale ndr) e questo gli abbia consentito di dare l’esame qui per avere l’abilitazione. Non mi sembra una procedura corretta per un’azienda pubblica, vorrei sapere se gli attuali vertici aziendali sapevano ed approvano”.

Paolo Marson

Sul Secolo XIX, pronta ed immediata la replica di Luca Becce, brillante carriera con la maglia, mai tradita, del “rosso, più rosso non si può” (scherzo, ovviamente, auguri caro Luca sei sempre tra i migliori!). “Si lo sapevamo e non c’è niente di irregolare, per ricoprire quel ruolo Agazzi ha dato l’esame ed è stato scelto in modo trasparente dopo una selezione di sette candidati. Lui era il migliore e devo dire che l’ha dimostrato nei fatti. Io stesso ho fatto parte della commissione esaminatrice. Veniva dall’azienda gas di Milano con una responsabilità di 2 mila dipendenti. Cosa facesse ancora prima non ci interessava”.

Giustissimo, mancherebbe altro. Tra l’altro la Tpl Linea, e prima l’Acts, non hanno neppure 2 mila dipendenti. Dunque Agazzi potrà sviluppare appieno tutte le sue capacità manageriali e sinergiche.

Ottima, dunque, la scelta di Paolo Marson (ex presidente Acts che ha pure rinunciato allo stipendio), lanciatissimo e temutissimo assessore provinciale, di mettere finalmente ordine nella società pubblica e poco privata dell’aeroporto di Villanova d’Albenga. E mandare in pensione per meritato riposo l’amico (ma non sodale massone?) Piero Balestra. E lasciatemi dire, so quanto ci ha sofferto nell’intimo del suo animo, ma da gran signore ha fatto persino gli auguri ai nuovi arrivati, chiamiamoli padroni del vapore. Comandanti veri e non di voli pindarici.

So che il decisionista Marson ha consultato a dovere il collega esperto commercialista e revisore dei conti Silvano Montaldo, assai stimato, che a sua volta è uno dei pochi dotato di linea rossa con “Villa Scajola” a Imperia. Avuto il via libera, dal sempre “grande e insostituibile capo”, è fiorita la storica ed epocale svolta all’aeroporto. Si prepari pure Antonio Orsero. Semaforo verde.

Forse tutto questo alacre rinnovamento, alla luce del sole, al nostro simpatico ed intelligente (per non capire) Paolino Caviglia non piace. Dove vive? A Savona?

E non si faccia venire il mente trame ed alleanze massoniche affaristiche. Sarebbe un insulto alla verità, al buon senso, al risanamento di una vecchia concezione della politica urlata, alla comunistoide Pertini, con tutto il rispetto per il nostro illustre concittadino.

Io non ho dubbi. Nonostante Trucioli – senza alcune voce in capitolo – continui ad indicare il ritorno del potere massonico.

Peraltro, a rompere i coglioni direbbe l’architetto Melgrati, si ci è messo anche il “presidente emerito Francesco Cossiga che da mesi ripete “in Parlamento circolano troppi massoni e si moltiplicano negli enti, nei gangli…”.

Non si preoccupi, non è il caso di Savona. Garantisce Paolo e se volete Luciano, Maurizio, Franco, Filippo…potrei continuare. Tutte persone fidate e trasparenti.

Meno invidia caro vice sindaco, ormai sulla stagione del tramonto. Si metta il cuore in pace.

Venga anche lei all’assemblea Tpl di martedì. Potrà imparare e vedere in faccia chi non ha nulla da nascondere. Il “partito dell’amore” non ha rivali. Finalmente!

Luciano (vecchio fratello in sonno)

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