Continua la pubblicazione dell' inchiesta
sull' Oltreletimbro svolta dal giornalista Luciano Corrado e dalla redazione del SECOLOXIX nel 1978.
E' un esempio di giornalismo- inchiesta
ormai quasi del tutto scomparso.
C' erano una volta giornali e
giornalisti coraggiosi, autentici " cani da guardia" dei cittadini nei confronti
delle istituzioni e di ogni tentativo di speculazione.
Questa inchiesta dimostra che poco o nulla
è cambiato anche e soprattutto a Savona, dove gli intrecci tra
politica e affari sono sempre più forti.
Quarta puntata
Le grandi manovre della SIEL, che ha comprato " terreni d' oro"
I padroni dell' Oltreletimbro
C'è un solido filo che lega l'Oltreletimbro alla città di
Vaduz, Liechtenstein, noto centro di «gnomi» dai forzieri dorati. E' un filo
però difficile da seguire: a volte sembra interrompersi, a Varese, Como, Monza;
improvvise divagazioni in Svizzera complicano il gioco. Ma come nella favola di
Pollicino, anche questa fiaba «anni '80» ha numerosi sassolini che consentono
di non smarrire la strada.
Sono i carteggi dei notai, i registri dei Tribunali. Al centro della storia,
l'area delle ex Distillerie di corso Ricci, un terreno che il Piano
Particolareggiato dell'Oltreletimbro, approvato nel '75, ha reso estremamente
prezioso: vi è infatti prevista la realizzazione di quattro comparti
residenziali, un'operazione immobiliare di importo valutabile intorno ai 13
miliardi di lire.
Un terreno d'oro
L'area, di 21 mila metri quadrati, è attualmente occupata da una decina di
imprese artigiane: insediamento «precario», in attesa di inevitabile sfratto. Il
terreno delle «distillerie» era entrato a far parte, negli anni '50 del
patrimonio Eridania, società del gruppo Monti.
Dal '74, gli artigiani pagano però l'affitto ad un'altra società, la «Siel di
Lidia Rossi e C», in accomandita semplice, sede a Varese; nelle scorse settimane
gli artigiani hanno ricevuto da questa società, recapito in Savona, piazza
Martiri della Libertà 9 r. un fogliettino in cui li si invitava ad un incontro:
il problema da discutere riguardava la necessità di stringere i tempi per
trovarsi un'altra sistemazione. Nelle ex Distillerie si deve costruire e
l'impresa interessata, la «Geom. Cattaneo» di Bergamo, ha già il progetto in
Comune.
Chi è la «Siel»?
«L'affitto — rispondono gli artigiani — lo viene a ritirare tutti i mesi una
persona anziana. Non abbiamo indirizzi cui rivolgersi». In piazza Martiri della
Libertà 9 r, una serranda abbassata, e non da un giorno. Eppure, dietro a questa
facciata dimessa, si cela una forza: un qualcuno che, il 5 aprile 1974, di
fronte al notaio Lovisetti di Milano, aveva versato 324 milioni ad un emissario
del cavaliere del lavoro Attilio Monti per l'acquisto dei 21 mila metri quadrati
di corso Ricci
Ma un nome c'è
Non lutto e anonimo: in calce all'atto notarile di cessione del terreno c'è una firma, quella di Lidia Rossi. E' una signora Rossi «vera», è savonese, abita in via Cimavalle; ha passato la quarantina, ma molti la ricordano «majorette» all'epoca del grande carnevale di Savona. Con lei, inizia il lungo viaggio verso Vaduz
11 20 marzo del '74, Lidia Rossi ed il commercialista milanese Mario Daniele
Barenghi si diedero appuntamento nello studio del notaio milanese Pietro Guarna.
Il dott, Barenghi rappresentava la società «Kahn Trust Reg.» di Vaduz, ed aveva
ricevuto una procura speciale dagli amministratori
della società, certi Heinrich Bodmer di Zurigo e Erwin Kessler di
Wadenswil.
Lidia Rossi e la «Kahn Trust Reg.» costituirono in quella sede la «Società
Immobiliare Ligure Finanziaria di Lidia Rossi e C.» in accomandita semplice:
capitale un milione somma interamente sottoscritta dalla «Kahn Trust Reg.» e
proveniente «da giro di conto estero tramite il Credito Commerciale italiano,
con segnalazione di investimento numero 296.738».
Quello stesso giorno, in quello stesso studio, nacque la «Siel», ancora intestata a Lidia Rossi, sotto la forma di società in accomandita semplice, sede a Varese, via Puccini 15. Socie della «Siel»: Lidia Rossi, evidentemente; poi, nell'ordine «Società Immobiliare Ligure Finanziaria». «Immobiliare Lorena di Angelo Trezzi e C», «Fintro di Mario Daniele Barenghi e C». Capitale cinque milioni, di cui 4 milioni 750 mila versati dalla Immobiliare Ligure (quella, tanto per fare una riflessione, con capitale proveniente da Vaduz), 100 mila dalla «Immobiliare Lorena», 150 mila dalla «Fintre». Scopi della nuova società: «acquisto, vendita, gestione di beni immobili».
Lo scopo venne raggiunto giorni dopo, con l'acquisto del terreno Eridania
L'araba fenice
Dopo il «botto», più di due anni senza fatti di rilievo, poi il 30 ottobre del '76 raffica di riunioni. Ecco tre verbali. I soci della «Fintre s.a.s.» si riuniscono nella sede di via Puccini 15 a Varese (la stessa della «Siel»). E rappresentato l' intero capitale, cioè, oltre a Mario Barenghi, socio accomandatario, c'è un cittadino svizzero, il dott Franco Cattaneo di Lugano, legale rappresentante della «Caldora Aktiengesell-schaft» di Vaduz
Si riuniscono anche i soci della «Immobiliare Lorena s.a.s. di Como. Rappresentato anche l' intero capitale questa volta l'accomandatario è il commercialista Massimo Cuccio: il legale rappresentante della solita società di Vaduz, questa volta si tratta della «Perseus AG.», e l'onnipresente Barenghi.
Tre riunioni per decidere una cosa sola: autorizzazione a partecipare all' assemblea che dovrà azzerare il capitale della Siel che, a causa del cattivo andamento dell'esercizio, dovrà ripianare le perdite
La «Siel», dunque, muore?
Niente paura, risorgerà dalle proprie ceneri, coma l'araba fenice
Finalmente, l'Edifinsa
L'assemblea della «Siel» si svolge il 12 novembre successivo nello studio del notaio Giuseppe Rapelli di Busto Arsizio.
«Fintre», «Immobiliare Lorena», «Società Immobiliare Ligure Finanziaria» salutano e se ne vanno: dichiarano di non aver nulla da chiedere alla «Siel» e si defilano. Restano Lidia Rossi ed un nuovo socio, la società per azioni «Edifinsa», capitale un milione, registrata a Monza, «impersonata» dall'amministratore unico, dott. Enrico Avogadro, di Milano.
L'«Edifinsa» entra a vele spiegate nella «Siel», reintegrando totalmente il capitale fino alla cospicua cifra di 200 milioni di lire. Lidia Rossi, quella che ha firmato l'atto d'acquisto del terreno di corso Ricci, è confermata socio accomandatario.
Il 18 novembre, ultimo atto: la «Società Immobiliare Ligure Finanziaria» viene sciolta: il signor Erwin Kessler, da Wadenswil ed il nuovo amministratore, Camillo Andina, da Scubelbach, non mostrano più interesse per la lontana Liguria
Spunta il 9 «rosso»
Confinata per anni a Varese, la «Siel» rispunta finalmente a Savona. Recapito piazza Martiri della Libertà 9/r. Presso questo indirizzo c'è, dal 28 agosto '77, la sede della società «Cà di Barbe» srl, 10 milioni di capitale. In verità è la nuova sede: la precedente era, dalla costituzione della società, in via Cimavalle 6/C; per tre mesi era rimasta una società in accomandita semplice. Socio accomandatario Domenico Briano, 44 anni, impresario: è il marito di Lidia Rossi.
La società era stata costituita per «l'acquisto ed il restauro di un complesso sito in Savona...
L' area delle ex distillerie di Corso Ricci, ora occupata da una decina di aziende artigiane: vi sorgeranno quattro grossi complessi residenziali
Prima puntata...Che affare, nell' Oltreletimbro
Seconda puntata... Da Spotorno all' Oltreletimbro
Terza puntata... Quanti segreti nell’ Oltreletimbro
Continua la prossima settimana con ... Chi spunta all'"ORIZZONTE"