Ancora una volta non ci hanno visto arrivare. Elly e Giorgia.

Bisogna ammettere, davanti all’evidenza, che la prima a dirlo è stata la Elly. Una citazione che dimostra il suo livello culturale. La prima donna assurta al vertice del PD.
E la Giorgia, con consueta modestia, sembrerebbe avere copiato la sua antagonista.
In occasione del nuovo allestimento della Sala delle Donne alla Camera, ha ribadito: “Il fatto di essere sottovalutate è un grande vantaggio, perché spesso non ti vedono arrivare”.
Il concetto è questo, chiarissimo.

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Peccato che mentre l’una è una leader di partito senza togliere alcuna importanza al ruolo, comunque diverso, l’altra è il Capo del Governo, Presidente del Consiglio dei Ministri.
Anche se Schlein si sente allo stesso livello, almeno dall’aria che si dà e da come si pone.
Ma in realtà la citazione del Segretario, poi del Presidente, ha avuto lo stesso punto di riferimento: “They didn’t see us coming – La storia nascosta del femminismo negli anni 90″di Lisa Levenstein,direttrice del programma di studi sulle donne, il genere e la sessualità, e professore associato di storia all’UNC Greensboro in Carolina del Nord.
La Signora, nonostante donna, fa le sue belle considerazioni e non lascia spazio a chi è il nostro Presidente, anzi la critica, seppure indirettamente. In modo piuttosto arrogante, graffiante sperequativo e, direi, ossimorico.
“Il solo fatto di avere una donna al potere non è necessariamente una vittoria per le donne. Se le donne conservatrici sostengono politiche che danneggeranno attivamente altre donne e i loro figli (cosa che fa la maggior parte dei politici di destra), allora non è una vittoria per il femminismo averle in carica”, ha commentato all’Ansa. Già, per il femminismo, non per la donna.
Non per nulla ha osservato e considerato , nel suo saggio, donne e attiviste, omosessuali, nere, dai margini della società al centro, e quanto e come il loro movimento abbia gettato le basi per l’attivismo femminista degli ultimi anni.
Ha ammesso di osservare con curiosità e interesse le vicende italiane. Ma senza retorica. Se fosse stata retorica che cosa avrebbe detto del nostro Presidente?
Il suo “Sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana” lo ha proclamato con grande enfasi nel 2019, in Piazza san Giovanni a una manifestazione di centro destra. Lo ha reiterato poi a Madrid in uno spagnolo perfetto , forse con maggiore enfasi e la locuzione è diventata emblematica di una scalata inarrestabile costruita day by day. Con il suo sudio e i suoi appunti presi metodicamenti e sfociati nel quaderno di Giorgia.Una cultura costruita, almeno in parte, da autodidatta. Chi la conosce, infatti , dice che è una grande sgobbona. Volenterosa e molto intelligente.
“Sono una donna, amo un’altra donna e non sono una madre. Ma non per questo sono meno donna”. Il segretario PD.
Questa la replica nel comizio finale della campagna elettorale in Piazza del Popolo.
Due giovani donne così diverse, opposte, nel loro essere in privato e in collettività.
“Underdog” entrambe? Non pare proprio. Una sicuramente sfavorita alla partenza, l’altra protetta da ogni parte, pare plurimiliardaria. Almeno questo narrano i media.
Entrambe “non le hanno viste arrivare”.
Ma anche la Giorgia ha il suo lato un tantino femminista, che condivido. L’8 marzo ha auspicato addirittura un Presidente della Repubblica di genere femminile.
Vorrei una vera parità di genere ma non è facile per una donna togliersi di dosso quello sguardo di chi pensa “ora vediamo che cosa sai fare”. Come lei stessa afferma.
La mia personale opinione è che gli uomini intelligenti guardano la donna come persona, oltre il genere.
PDR? Per ora non ne vedrei, all’orizzonte.
Ma non ci possiamo lamentare. Ormai di donne all’apice delle istituzioni ce ne sono davvero tante, in Italia e nel mondo.
A chi è arrivato fin qui e mi ha sopportato e supportato , la scelta fra i due modi di essere e di pensare.

News
Breve notazione e riflessione di carattere politico.
Sulla terribile e dolorosa vicenda migranti.
Riguardo al Presidente del Consiglio.
Se non va, perchè non va? E l’opposizione, almeno in parte, la critica aspramente .
Se va, perché ci va? Ma per fare la passerella dei ministri… A Cutro giovedì. Secondo alcuni.
Questa non è opposizione bensì arroganza e ideologismo all’ultimo stadio.
Speriamo in fase terminale.

Carla Ceretelli

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One thought on “Ancora una volta non ci hanno visto arrivare. Elly e Giorgia.”

  1. Ultimo stadio? Fase terminale? Speriamo che il paziente muoia? Che fine argomentazione medico-politica!

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