Amministratori e politici savonesi (Prima parte)

AMMINISTRATORI E  POLITICI
SAVONESI (Prima parte)

 

 

AGLIETTO ANDREA, nato ad Arenzano l’8 luglio del 1888 e deceduto in Savona il 2 settembre del 1965.

Di modeste origini, autodidatta, militò sempre vivacemente del partito comunista per cui ebbe a soffrire la detenzione inflitta dal fascismo.

Alla fine del secondo conflitto mondiale fu eletto sindaco di Savona, carica che tenne dal 1945 al 1953. 

Fu storicamente definito il Primo amministratore della città dopo la liberazione.

 

A MARCA DIONIGI savonese (1814 – 1888) fece tutte le campagne dell’indipendenza e ne ebbe onorificenze promozioni.

Letterato poeta estemporaneo, fu sindaco illuminato di Savona quasi ininterrottamente dal 1875 al 1883.

 

ASSERETO PAOLO (1800 – 1872) dottore e marchese fu sindaco e deputato della città di cui sostenne validamente i diritti, specie la ferrovia per Torino.

Nel 1857 in piazza Garibaldi presentò solennemente a Vittorio Emanuele II i voti del popolo savonese.

E’ ricordato anche come il restauratore del Brandale.

 

ASTENGO CARLO savonese (1835 – 1917), senatore.

 Ebbe autorità indiscussa nelle discipline amministrative in cui lascio opere basilari.

Presiedette importantissime Commissioni di inchiesta, ebbe parti primarie nella riorganizzazione delle Opere Pie, rinnovò la struttura del Ministero dell’interno.  Fu consigliere di Stato e Senatore del Regno.

 

ASTENGO GIUSEPPE, savonese, sindaco di Savona nel 1900 e deputato per molte legislature.

D’antichissima famiglia, avvocato di grido, onorò il foro savonese. Mente acuta, di larghe visuali, salì giovanissimo le più alte magistrature della città sua. D’animo fermo, inteso ad obiettivi grandi e precisi, li sostenne e, sindaco, li maturò nella realtà. Deputato al Parlamento per molte legislature, seguì l’idea liberale, (fu eletto la seconda volta il 6 novembre 1904 con l’aiuto dei clericali) ma non ebbe settarismo e unì Savona che pensa, sente, produce, in un blocco fattivo, scrivendo pagine gloriose. Alla Camera perorò, strenuo, competente, dignitoso, gli interessi della terra ligure, armonizzati con quelli della grande Italia. Ebbe amici in ogni settore e la stima di tutti. Con lui disparve una delle figure più rappresentative della vecchia Guardia. (da Atti S.S. Patria, vol. XVIII, Tip. Savonese, 1936) 

Fu amantissimo di Savona e del suo progresso civile ed economico, per il quale espose un programma vasto, ardito, concettuoso, affrettandosi risolutamente ad attuarlo.

Vagheggiava principalmente la Savona industriale e commerciale, assegnando alle industrie la zona alla destra del Letimbro, mediante ponte di accesso, e allo svolgimento edilizio quella a levante verso Negrotti; il risanamento del sottosuolo pubblico, la costruzione d’un nuovo valico appenninico Savona-Sassello-Acqui; il compimento definitivo e la sistemazione del Camposanto di Zinola, la sistemazione della città in varie parti e la pavimentazione di vie e piazze. (R. Bruno). 

 

 Tratto da  STORIA DI SAVONA di Nello Cerisola (editrice LIGURIA) e SCHEDARIO UOMINI ILLUSTRI IN SAVONA di  E. Baldassarre e Renato Bruno (A campanassa)

 

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