Alassio – “Scacco al re”? Assalto al “bunker”, inespugnabile? E’ presto per capire quali saranno i risvolti ed i risultati di un’iniziativa editoriale che il giornalista alassino Daniele La Corte ha presentato, martedì pomeriggio, primo giugno. Scenario, il panoramico terrazzo sul mare del Grand Hotel Diana della famiglia Quadrelli. “Rivisto” – politica, attualità, sport e spettacolo della Riviera Ligure e Cote d’Azur – si propone di coprire un “vuoto informativo” sul fronte locale della carta stampata nel ponente ligure.
Un esordio con botto. Una distribuzione da “free press” (5 mila copie omaggio e solo pubblicità a pagamento di liberi sostenitori) per “fare informazione senza bavaglio”. E “basta scrivere per far piacere ai potenti di turno; dai prossimi numeri – ha ricordato La Corte – saremo ancora più graffianti; ci rivedremo con Rivisto e ne vedremo delle belle”.
Un preciso “messaggio” tutto da decifrare. Daniele La Corte nel presentare la “lista più significativa dei presenti” (tra essi il presidente dell’Ordine Ligure dei Giornalisti Liguri, Attilio Lugli e diversi colleghi, tra i quali Antonio Devia, Aldo Repetto), ha messo l’accento sull’assenza di amministratori comunali . O perlomeno nessuno della giunta municipale.
Presente invece l’avvocato Emanuela Preve che presiede, dal gennaio scorso, la sezione paesaggistica della commissione edilizia.
Già l’edilizia, tema scottante e attualissimo nella città degli “affari d’oro” per consulenti, consulenze, progettisti di grido, operazioni immobiliari col vento in poppa, varianti e variantine per accelerare.
“Rivisto” ha annunciato che proprio nell’Alassio dell’occupazione militare del “mattone” ci sono dietro l’angolo, se tutto andrà per il “verso giusto”, alcuni “bocconi” eccezionali. Il primo è la costruzione di un albergo di 13 piani, compresi due in seminterrato, dedicati a parcheggio e teatro. Un progetto, secondo La Corte, destinato a rivoluzionare la città e il suo paesaggio. Peraltro già abbastanza rivoluzionati, in peggio. Dal mare alla collina. Almeno sul fronte dell’industria turistico-alberghiera. Della sostenibilità.
E ancora, rivela La Corte, la “spinta propulsiva, improvvisa, in favore della ricettività alberghiera, darà vita ad altri due insediamenti. Uno sulla strada per Moglio (residence di 11 alloggi) ed un secondo nelle vicinanze della bocciofila, adiacente al campo sportivo”.
Altro intervento edilizio che ha peraltro suscitato, la critica di Emanuela Preve per il modo sconveniente ed esagerato in cui viene presentato, riguarda l’ultima “perla naturale” di Punta Murena; cooprogrettista dell’operazione immobiliare l’architetto sindaco (ora ex) più noto e votato della Liguria, Marco Melgrati. Cosa c’è di nuovo? La Corte: “Quanti sapevano che Punta Murena cambierà totalmente?”. L’avvocato Preve: “Questo non è vero, Punta Murena non cambia, semmai sarà valorizzata”.
Tra i primi a telefonare al giornalista-direttore di Rivisto, il neo sindaco Gianni Aicardi. Pare piuttosto indispettito per come si mettono le cose. Ma sarà un confronto o uno scontro?
La giunta, orfana di re Melgrati, ha qualche problema di strategie e di immagine. Le elezioni comunali tra pochi mesi. I concorrenti e aspiranti alla carica di sindaco abbondano. E forse Rivisto potrebbe lanciare un’altra sfida. Per Alassio “aria nuova”? Non solo informazione libera e “gratuita”, grazie anche all’editore genovese Privitera.
Il futuro sindaco dovrà “fare i conti” con l’alassino doc, Daniele La Corte. Questa volta ha rotto gli indugi, è sceso in campo con grinta, determinazione, coraggio. Ha osato troppo? Una sfida non gradita neppure in terra imperiese, ovvero scajolana? E se, alla fine, fosse proprio il leader Claudio Scajola a imporre la pace e la svolta invocata da La Corte? Sarà lui l’artefice finale dello “scacco al re” di Alassio, leggi Marco Melgrati e della sua fedele corte con un rinnovamento fuori dai tradizionali schieramenti? Un governo cittadino di “salute pubblica”?
Per ora all’iniziativa-sorpresa di Daniele La Corte, i mass media locali (diciamo i più diffusi) hanno riservato “mancanza di spazio”. Non certo per invidia. Mancherebbe altro! Forse non hanno le idee chiare sul da farsi e la “guerra per il palazzo” questa volta non appare affatto scontata.
“Rivisto” potrebbe sparigliare la partita. Con un “big” già messo a bordo campo? E un giornale “senza bavaglio”, di volontariato, potrebbe davvero far rinascere e risvegliare la voglia di non regalare il governo del territorio ai “soliti noti“.
Alassio, la regina del turismo in Liguria, ha avuto nella sua gloriosa storia un casinò muncipale. Oggi, più di ieri, è invece un “casino generale”. Ma non è un’eccezione, rispetto ad altre località.
Alassio può sempre offrire un tesoro unico, una spiaggia di sabbia “dorata”. Gallina dalle uova d’oro. Ma ha perso il vero primo patrimonio turistico che fa la differenza, quello della ricettività alberghiera. E con gli alberghi sono in estinzione i turisti stranieri che assicuravano ad Alassio lavoro e benessere, da Pasqua a fine ottobre. I giovani, le ultime generazioni, queste cose forse le sanno. Magari hanno sentito parlare. Non sono stati testimoni. Non a caso, i tifosi della “movida”, presentata come toccasana del rilancio, tifano uniti Melgrati by night. E’ lui il simbolo del nuovo modello di (falso?) sviluppo sociale.
R.S.
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