AFFONDATE LA BISMARCK!

Il 27 maggio 1941 la Bismarck, orgoglio della marina militare nazista, dopo aver affondato la sua pari grado nella marina britannica, la Mighty Hood, subisce la stessa sorte, arrivando ad autoaffondarsi per non cadere funzionante in mani nemiche. Da queste epiche battaglie, le ultime tra sole navi, dopo secoli di tradizione marinaresca, nascono il libro e il film omonimo del 1960, dal titolo che ho voluto simbolicamente estendere a quello del mio articolo odierno.

Il film fu girato e proiettato nelle sale nel 1960, usando una vera corazzata del 1941. Fu l’ultimo duello del genere, reso obsoleto dal predominio di aerei e portaerei [VEDI]

Nel far ciò, ho preso spunto dalle dichiarazioni di Francesco Storace, riemerso dal lungo silenzio politico dopo l’addio al governatorato del Lazio, in virtù dell’eccezionalità degli eventi di questi giorni, con la Francia fuori controllo nel bastonare un’Italia ormai adusa a simili trattamenti, sin qui supinamente accettati dagli esterofili governi di sinistra a trazione PD.
Storace ha una sua soluzione, di fronte alle provocazioni delle navi ONG, che ormai spadroneggiano nel Mediterraneo alla ricerca di finti naufraghi da scaricare sulle nostre coste: sequestrare quelle navi, che pretendono di entrare in Italia con ogni pretesto, far scendere temporaneamente gli occupanti, arrestare l’equipaggio, affondare la nave e rispedire i finti naufraghi là da dove provengono.

Matteo Piantedosi, neo-ministro degli Interni, è costretto sin dal suo primo giorno in carica a navigare in salita, sotto il fuoco incrociato delle vocianti sinistre nostrane e l’aperta ostilità di altre nazioni come Francia, Germania e Norvegia, queste ultime chiamate in causa dall’aver concesso a navi ONG di battere la loro bandiera. Sullo sfondo, minacciosi come coccodrilli in apnea, i soliti magistrati boccia-tutto quando si tenta di arginare l’invasione afro-asiatica

Una misura drastica, da tempo di guerra, quando non si guarda troppo per il sottile con chi viola le nostre frontiere e la nostra sicurezza. A costo di far inorridire tutta la vociante schiera di buonisti/umanitari che invocano l’asservimento totale dell’Italia ai diktat stranieri. Del resto, è ormai assodato che si tratta di un’aperta dichiarazione di guerra contro l’Italia da parte di tutte le nazioni UE che pretendono di non accogliere neanche un migrante, di ammassarli tutti in Italia e persino di darle lezioni di morale e di diritto, marittimo e internazionale. Con la Francia a fare da capofila, dopo l’eroico gesto di concedere l’attracco in un suo porto ad una delle 4 navi partite all’assalto della solita Italia. Solo un gesto forte, sorprendente, può scoraggiare le future partenze.

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D’altro canto, oltre al nugolo di nemici esterni, ci sono altrettanti, se non più, nemici interni, sia in campo politico che nelle fila della magistratura, e persino tra i sanitari, che possono vanificare ogni misura del governo per rintuzzare gli attacchi esterni, sposando quasi invariabilmente le ragioni avverse a quelle governative (beninteso, quando al Viminale c’è un ministro di destra).La Meloni ha propriamente definite “bizzarre” le diagnosi di medici e psicologi che hanno qualificati come “fragili” anche gli ultimi migranti rimasti a bordo della Humanity 1, nonostante fossero robusti giovanotti nel fiore degli anni. Col risultato che il 100% dei migranti visitati ha potuto lasciare la nave.
C’è però un altro sistema, che escluderebbe i soliti magistrati da ogni indebito intervento: il ricorso a pesantissime sanzioni amministrative contro i titolari del noleggio delle navi ONG, che non sono da considerarsi vascelli che navigano nel Mediterraneo per scopi diversi e saltuariamente si imbattono in imbarcazioni, in pericolo o meno, e soccorrono o comunque trasbordano le persone trovate in mare su imbarcazioni precarie, ma sono dedite –dichiaratamente- all’esclusiva attività di pattugliare il mare alla ricerca di persone in difficoltà, solo dichiarata o reale. La regolarità del servizio, anziché la casualità.

Una nave in servizio regolare di traghetto tra Italia continentale e isole. Sono assimilabili a veri e propri traghetti le navi ONG in servizio permanente effettivo tra le coste nordafricane e i porti italiani, senza però averne i rigidi requisiti di legge e quindi illegali, con sanzioni rovinose

Ed è proprio su questo distinguo che può incardinarsi lo strattagemma per ribaltare una situazione intollerabile non solo da oggi, ma da anni. Ne riporto uno stralcio [VEDI]:
“Esercizio abusivo di attività di traghettamento. Ci sono norme molto severe in materia di trasporto per il traghettamento e sarebbe interessante vedere se le navi Ong siano in regola con queste norme, visto che vanno a prendere i migranti. Esistono numerose prove di questo, filmati e immagini di imbarchi sottocosta o di trasbordo da piccole imbarcazioni dei trafficanti, che sono evidentemente conosciuti e in rapporti con l’equipaggio. Le navi che lo fanno «di mestiere» hanno una disciplina molto stringente, molto rigorosa. Con delle sanzioni pesantissime. Al di sopra dei 12 passeggeri, la legge prevede diverse incombenze, non solo di norme Ue: ispezioni, requisiti sanitari, paletti precisi sulla somministrazione di cibi e bevande. L’importo delle sanzioni irrogabili sarebbe tale da mettere in serie difficoltà armatori e noleggiatori, al punto di arrivare addirittura a dover vendere le imbarcazioni per pagarle. Molte delle contravvenzioni, peraltro, implicano, come è naturale, il sequestro come atto dovuto in conseguenza della contestazione delle sanzioni. Ma non basta. Tutto questo sistema di sanzioni lascerebbe fuori dalla contesa i giudici, perché si tratta di semplici ma pesantissime violazioni amministrative, che possono e devono essere contestate da qualsiasi autorità che abbia facoltà ispettive”. Manca solo l’affondamento dei navigli e il suggerimento di Storace sarebbe completo.

Il galletto transalpino Macron ha scelto l’istanza sbagliata nel momento sbagliato infuriandosi con la nazione sbagliata, l’Italia, per l’accoglienza obtorto collo di meno di 80 migranti contro i 90.000 dell’Italia. Se non fosse certificato dalle cifre, ci sarebbe da non crederci. Con ritorsioni equivalenti ad una dichiarazione di guerra, diplomatica e poliziesca

Quanto alla Francia che, poverina, leva alte proteste per accogliere 230 migranti (di cui solo  80 resteranno in Francia, mentre il resto sarà smistato in altre nazioni, che si sono offerte, per alleviarne il peso; mentre mai nessuna che si faccia avanti con l’Italia, che quest’anno ne ha accolti quasi 90.000), Macron e il suo ministro dell’interno Darmanin non usano tutte le nostre delicatezze: quanti non avranno diritto di asilo (e sono sempre la quasi totalità), verrà rispedito al Paese di provenienza. Che rigore per meno di un centinaio di migranti, mentre noi dei 90.000 non ne abbiamo rimpatriati che 112!
Ma povero Macron, bisogna capirlo: il gradimento in patria è in discesa libera; e allora deve volgere lo sguardo oltre frontiera per distrarre l’attenzione pubblica ringhiando con la nazione sbagliata.
La faccenda migranti sta assumendo tutti i connotati di uno storico braccio di ferro Italia-Francia, mentre le altre nazioni europee e la stessa UE stanno a guardare. E i prossimi giorni, o forse mesi, saranno ricchi di colpi di scena. Restate sintonizzati!  

Marco Giacinto Pellifroni   13 novembre 2022

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One thought on “AFFONDATE LA BISMARCK!”

  1. Caro Pellifroni, l’Italia sprofonda sotto il peso di stranieri e clandestini e niente fa pensare che qualcosa cambierà con questa maggioranza. Siamo governati da nanerottoli che gestiscono il potere per il potere e i soci di minoranza sembrano cani bastonati. Salvini vive in un universo di chiacchiere sconclusionate, Piantedosi, indubbiamente capace, si arenerà sule sue buone intenzioni e sui veti della Meloni, che, credimi, è la peggiore sciagura che ci potesse capitare. E’ arrivata al punto di accreditare l’attacco russo alla Polonia: quando si dice essere più realisti del re. Perfino al Pentagono ci hanno subito visto lo zampino di Zelensky.

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