A ZURIGO BIOMETANO IN RETE. ED A GENOVA

A ZURIGO BIOMETANO IN RETE.
ED A GENOVA

A ZURIGO BIOMETANO IN RETE. ED A GENOVA

In questi giorni a Zurigo si è inaugurato il primo impianto Svizzero che, grazie alla digestione anaerobica trasforma gli scarti organici differenziati, in gas metano che viene immesso direttamente nella rete di distribuzione del gas.

Grazie a questo impianto, in grado di produrre 5,3 milioni di metri cubi di metano all’anno, cinquemila famiglie di Zurigo (380.000 ab) potranno riscaldarsi tutto l’inverno con il metano (biometano) prodotto da microorganismi anaerobi “allevati” con 25.000 tonnellate di sfalci, scarti di cucina e fanghi di depurazione delle acque, prodotti annualmente dalla città svizzera.



Il sottoprodotto semisolido della bio degradazione degli scarti organici, denominato digestato, sarà mescolato con cippato di legno e trasformato in compost utilizzato, si presume, nei giardini e nei parchi di Zurigo.



La nostra Genova ha in programma di realizzare a Scarpino un biodigestore alimentato con 50.000 tonnellate all’anno di frazione organica prodotta da 600.000 genovesi.


Con le stesse rese dell’impianto di Zurigo, Genova con la sua rumenta biodegradabile potrebbe autoprodurre 10 milioni di metri cubi di metano all’anno, da aggiungere al biogas che già oggi la discarica produce e che è utilizzato per produrre solo elettricità.




Siamo ancora in tempo per valutare di fare la stessa scelta di Zurigo, raffinando il biogas a biometano e, adeguatamente compresso, immetterlo nella rete di distribuzione del gas cittadino per permettere di sfruttare integralmente l’energia termica dei nostri scarti organici, nonostante la distanza da Scarpino, che rende improponibile il “classico” teleriscaldamento che si realizza riscaldando l’acqua con il calore residuo dei generatori elettrici alimentati con rifiuti (Brescia, Vienna) e inviandola, con condutture coibentate, agli edifici che si vogliono riscaldare.



Il vantaggio del biometano in rete è che il suo uso non risentirebbe delle variazioni stagionali della domanda: d’inverno la SNAM dovrebbe importare meno gas naturale dal Mare del Nord o dalla Siberia e d’estate molti più genovesi potrebbero farsi la doccia e cuocere la pasta grazie al metano prodotto con la loro frazione organica differenziata.

E quello di Genova, potrebbe essere il primo impianto per la produzione di biometano in Italia, un enorme potenziale di esperienza da esportare in tutti i principali capoluoghi di provincia con più di 300.000 abitanti.

da www.welfarenetwork.it

 

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.