A Sails for the Blue, il viaggio di Jancris da Cape Canaveral a Geno88

È durato più di cinque settimane il viaggio di Alfredo e Nicoletta Giacon da Cape Canaveral, in Florida, a Genova a bordo di Jancris, un ketch di 16 metri; il viaggio, che segna il ritorno dell’imbarcazione nel Mediterraneo dopo 17 anni di navigazione oceanica, ha avuto l’obiettivo di monitorare l’inquinamento e la presenza di microplastiche. Il progetto di ricerca “A sail for the blue”, ideato da Giacon, è stato patrocinato dall’Università degli Studi di Padova e del Comune di Padova con la collaborazione dell’Università di Genova e ha previsto una serie di prelievi lungo la rotta; dopo una sosta a Montecarlo, la barca è arrivata al Porto Antico di Genova, a Marina Molo Vecchio.

Dopo le numerose missioni internazionali organizzate con successo in giro per il mondo grazie al mezzo di trasporto più rispettoso dell’ambiente, e più impattante dal punto di vista mediatico, la barca a vela, ”A sail for the blue” è l’ultima  avventura ambientalista che da oltre un decennio l’associazione Jancris promuove per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi ambientali e del cambiamento climatico. “A sail for the blue – a research for the ocean and microplastics” ha previsto, durante la navigazione, l’effettuazione dei campionamenti delle acque e degli invertebrati per verificare la presenza delle microplastiche; a bordo di Jancris, è stato ospitato un ricercatore del dipartimento di Ingegneria Ambientale “ICEA” dell’Università di Padova che ha utilizzato strumentazioni fornite dall’Università di Genova. A bordo anche il noto regista padovano Enrico Lando che, sulla scia del forum per l’ambiente di Glasgow, ha deciso di dare il suo contributo artistico alla causa, creando contenuti video professionali ed emozionali per raccontare questa straordinaria avventura in modo coinvolgente.

“Ringrazio i presenti dicendo che questa avventura è molto importante così come la sostenibilità”, dichiara Mauro Ferrando, presidente di Porto Antico spa, “e non dobbiamo sottovalutare lo stato dei mari. L’inquinamento marino è legato al cambiamento climatico ed è necessario prevenire tutto ciò; è importante incontrare un navigatore che si occupa dei temi in questione e noi siamo in prima linea per queste battaglie”.

Parole simili da parte del navigatore Alfredo Giacon :”Tornare in Italia è bello e andando in barca ho raccontato i miei viaggi; ho percorso più di 120.000 miglia certificate ed ho potuto vedere che il degrado non si ferma. Dobbiamo pensare ai nostri figli e una delle missioni più importanti dell’Europa è quella di monitorare la macchia nera del Golfo del Messico; è altrettanto necessario capire cosa sia per gli eschimesi il cambiamento climatico. Sono andato da Miami a Washington via fiume e voglio dire che nell’oceano non c’è la corrente giusta; i cambiamenti sono veloci e dobbiamo prenderne atto. E’fondamentale cambiare stile di vita ma voglio ricordare la sinergia con l’Università di Genova e il Porto Antico; uno dei fatti che mi ha colpito maggiormente è che in mezzo all’oceano non ho pescato nulla”.

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“Porto i saluti del sindaco Bucci dicendo che questo progetto è importante perchè lega lo sport e la sostenibilità”, afferma Alessandra Bianchi, assessore allo sport del comune di Genova, “e l’Ocean Race ha in sè questi obiettivi. C’è voglia di affrontare il problema dell’inquinamento del mare e questo evento permette di capire meglio l’impegno e le difficoltà; progettualità di questo tipo devono crescere ed essere sempre più presenti per avere una particolare attenzione verso il mare. Il progetto in questione è importante e virtuoso ricalcando la sostenibilità dell’Ocean Race che sarà qui a giugno 2023; la campionatura delle acque è importante e la rotta permette di analizzarne le diverse tipologie”.

“E’bello finire il viaggio qui e voglio ricordare che facciamo ricerca diretta e indiretta”, prosegue Franco Floris, presidente di AK – Accademia Kronos, “ma è difficile far conoscere questi temi. A breve usciranno tutti i dati ed ognuno deve fare la sua parte; ciascuno ha la sua responsabilità nel settore di propria competenza ed abbiamo premiato l’enciclica di Papa Francesco che diceva che tutti devono fare la propria parte”.

“Quello delle plastiche è uno dei problemi ed è necessario ridurle ma è difficile a causa dei nostri stili di vita”, sottolinea Antonio Di Natale, biologo marino e consulente scientifico “Genova Process”, “ma è fondamentale cambiare rotta ed i velisti vanno in mare perchè è bello e non vogliono vederci la plastica. Mi piace molto che il sindaco Bucci sostenga il nostro lavoro e le regole per la gestione del mare ma tutte le istituzioni devono impegnarsi in tal senso; l’oceano ricopre più del 70% della superficie del nostro pianeta e ha diritti imprescindibili. Il Genova Process è necessario affinchè si mettano in piedi un summit ed un workshop per presentare all’arrivo dell’Ocean Race una bozza della Dichiarazione dei Diritti degli Oceani che sarà portata all’Onu a settembre 2023; è bello che l’amministrazione e l’Ocean Race abbiano questo obiettivo e tutto ciò è un merito importante per gli enti coinvolti”.

“Io sono stato un velista ed ho grande rispetto per chi crea percorsi di questo genere”, evidenzia Antonio Micillo, presidente del Coni Liguria, “e lo sport ha sfaccettature importanti in tal senso. Il Coni è sempre presente e speriamo di continuare così”.

“La qualità e la costanza sono valori molto importanti per trattare questi temi al meglio; occorre creare occasioni per far conoscere le esperienze e comunicarle. Le analisi sono fondamentali ed i risultati saranno presentei sul sito”, conclude il Direttore Generale di Arpal Carlo Emanuele Pepe.

SELENA BORGNA

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