Il libro della settimana: “L’estate che ho ucciso mio nonno” di Giulia Lombezzi

“L’estate che ho ucciso mio nonno” di Giulia Lombezzi, pubblicato da Bollati Boringhieri nel 2025, è un romanzo che affronta con coraggio e ironia le dinamiche familiari tossiche e il peso delle eredità emotive.​

Trama
La protagonista, Alice, è una sedicenne che vive con la madre Marta, un’artista solare e indipendente. L’equilibrio familiare si spezza quando il nonno Andrea, vedovo e convalescente, si trasferisce a vivere con loro. Andrea è un uomo autoritario e manipolatore, la cui presenza opprimente trasforma Marta in una donna sottomessa e spenta. Alice assiste impotente alla metamorfosi della madre e, sopraffatta dalla rabbia e dal senso di impotenza, inizia a contemplare l’idea estrema di liberarsi del nonno per salvare la madre e se stessa.​

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Temi
Il romanzo esplora temi complessi come il patriarcato, la violenza domestica, l’adolescenza e il difficile processo di emancipazione. Attraverso la voce di Alice, Lombezzi mette in luce le dinamiche di potere all’interno della famiglia e le cicatrici che esse lasciano. Il libro affronta anche il tema della cura familiare, criticando l’idea che essa debba essere un dovere incondizionato, soprattutto quando diventa autodistruttiva.​

Stile
La narrazione in prima persona di Alice è caratterizzata da un linguaggio contemporaneo, ironico e tagliente, che riesce a rendere la lettura coinvolgente e a tratti divertente, nonostante la gravità dei temi trattati. L’autrice utilizza dialoghi vivaci e una prosa incisiva per trasmettere le emozioni contrastanti della protagonista, rendendo il suo percorso di crescita personale autentico e toccante.​

Ricezione
Il romanzo ha ricevuto recensioni positive per la sua capacità di trattare argomenti delicati con sensibilità e originalità.Critici e lettori hanno apprezzato la profondità psicologica dei personaggi e la capacità dell’autrice di svelare le crepe nascoste nelle relazioni familiari. La figura di Alice è stata particolarmente lodata per la sua complessità e per il modo in cui incarna le contraddizioni dell’adolescenza.​

“L’estate che ho ucciso mio nonno” è un romanzo potente e provocatorio che invita alla riflessione sulle dinamiche familiari e sull’importanza di rompere i cicli di abuso. Con una protagonista indimenticabile e una scrittura vivace, Giulia Lombezzi offre una lettura intensa e significativa che lascia il segno.

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GIULIA LOMBEZZI
Giulia Lombezzi, nata a Milano nel 1987, è drammaturga, sceneggiatrice e scrittrice. È stata finalista al premio Calvino 2020 col suo primo romanzo, La sostanza instabile (2021), premio Kihlgren Opera Prima nel 2022. Collabora con, tra gli altri, il Piccolo Teatro Grassi, il LAC di Lugano e l’Iranshahr Playhouse di Teheran. È tra gli autori del podcast di Storytel Mi dica tutto. Insegna presso la NABA e la Scuola Belleville di Milano e la Scuola Holden di Torino.

R.T.

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