WATERLOO BERLEGHISTA

Il neo sindaco di Diano Marina non indossa la cravatta verde 
          IDI DI MAGGIO: WATERLOO BERLEGHISTA
E…Marson, deluso, ha commosso: sarà un po’ di sinistra? 
La lezione alassina di Avogadro. Intanto spunta un nuovo‘Rosario’

 Il neo sindaco di Diano Marina non indossa la cravatta verde 

          IDI DI MAGGIO: WATERLOO BERLEGHISTA
E…Marson, deluso, ha commosso: sarà un po’ di sinistra? 
La lezione alassina di Avogadro. Intanto spunta un nuovo‘Rosario’
 
Il neo sindaco di Diano, Giacomo Chiappori

 L’associazione partitica nemica dell’unità d’Italia, quindi nemica dell’Italia, “Lega Nord per l’indipendenza della Padania” (ilarità), a caldo dei risultati elettorali del 15 e 16 maggio, ha esternato, attraverso i suoi membri più spudorati, la menzogna di una …crescita elettorale, prendendo come riferimento le elezioni di cinque anni addietro.

Sennonché non si è mai vista nel nostro Paese una tornata elettorale, per le istituzioni nazionali o locali, che non abbia avuto, sempre, valenza politica.

 Non v’era bisogno che lo sbragiasse il Capoccia, intanto la sua Milano lo  ha servito di barba e di…capelli, con sberla incorporata.

 E’ dalla più tenera infanzia che, ad ogni appuntamento con le urne, ci sentiamo ripetere: attenzione si tratta di elezioni con effetti politici . I raffronti devono quindi essere fatti con le elezioni immediatamente precedenti, politiche o amministrative che siano state.

    Questo raffronto dà la Lega in diminuzione dai tre ai sei punti percentuali. L’arretramento quindi non riguarda solo il “Partito del Predellino” ma anche i sodali leghisti che in tutti questi anni gli sono stati valido sgabello e supporto. Il che è fatto del tutto consequenziale.

    Savona ha impartito una dura lezione al sussiegoso e arrogante arrembaggio dei berleghisti. L’avvocato Marson non si è neppure avvicinato al 30% e la lista della Lega Nord , con il 5,4% è rimasta alquanto al di sotto del Movimento 5 stelle-Grillo che ha raggiunto l’8,4%. La distanza tra il Partito Democratico e il PDL è stata di oltre 10 punti percentuali.

L’inversione di tendenza, per usare termini blandi, si è verificata su tutto il territorio nazionale e, certamente, i  ballottaggi la confermeranno. Prepariamoci ai “Referendum” la cui importanza, a questo punto, diventa decisiva per dimostrare che l’attuale Governo non esprime più, se mai l’ha espressa, la  volontà della maggioranza dei cittadini ed è quindi ora che liberi il campo dalla sua disastrosa condotta.  

Abbiamo seguito, subito dopo il voto, le interviste televisive alle quali, spesso, i  capintesta berleghisti si sono sottratti lasciando sul proscenio imbarazzati  rappresentanti di quarta fila.

Beruti e Marson

 

A Savona però lo sconfitto e il vincitore si sono presentati insieme al microfono del TG3 regionale, secondo un collaudato fair-play, rispondendo a Stefano Picasso. Avrete notato come Berruti sia apparso tutto ordinatino, in giacca e cravatta, perfettamente sbarbato, precisino e composto, anche se ha emesso dichiarazioni scontate.

 L’avvocato Marson, invece, ancorché, come abbiamo già osservato, la sua barbombra sia un volontario look, ci ha ricordato alcuni vetero compagni sindacalisti che incontravamo dopo pesanti sessioni  notturne contrattuali (immaginate uno che abbia avuto a che fare con Marchionne, infagottato nel suo pull-over  siberiano anche in piena estate).

Essi sopraggiungevano non rasati, con la  camicia sbottonata, impregnati dell’acre odore di fumo delle “nazionali”, con le borse sotto gli occhi e un’aria sfatta e afflitta.

 Ecco, Marson si è presentato in condizioni simili. Ma quello che ci ha maggiormente interessato e commosso sono stati i suoi proponimenti d’opposizione:  investimenti,  lotta alla disoccupazione, tutela del lavoro…Ve l’ho detto, un sindacalista vecchio stampo . Che bellezza! Chissà se, come ebbe a presumere anni addietro  Lunardon, in fondo, in fondo, …molto in fondo, non sia anch’egli un po’ di… sinistra? (Ohilà, l’abbiamo detta grossa!).

    Ora, secondo i media  nazionali, si è  tutti in attesa di quello che farà la Lega, dopo i gravidi proponimenti della vigilia: se a Milano va male ecc. ecc. – E allora? cosa aspetta?  praticamente le “Idi di maggio” per i berleghisti sono stati una Waterloo. Va bene che hanno vinto a Loano, di misura, e che  a Diano Marina, affossando il candidato scajoliano, è montato in sella un leghista,  ma non ci  sembrano fatti di rilievo, nel contesto, considerato anche  che il sindaco leghista di Diano  non indossa neppure la cravatta verde (attento Umberto: noi ligures siamo infidi, guarda Avogadro ad Alassio: i padani ci vanno bene perché portano “e palanche”, per del resto c’è la dorsale che va dalle Alpi Marittime agli Appennini… un bel tendone).  Certo, lo sforzo per allontanarsi  dalle acquisite romane poltrone è immane e doloroso, s’era presa l’abitudine… Senza la Lega , poi , chi li ferma gli immigrati  clandestini ? La Brambilla?

         Pare che gli studenti universitari del Varesotto abbiano riesumato il “Rosario” goliardico aggiungendo ai venti “misteri” un ventunesimo.

Mistero caudato:

“Nel mistero 21°si contempla

Il pensier di  Bossi Umberto:

sta Castelli in mare aperto

bombardando  i profughi.

Questa è della padana

Lega nord pedemontana

 forte e sana

 tradizion cristiana”.

 

                                                                                                                                                                                               BELLAMIGO

            22 maggio 2011

           

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