Una poesia di Susanna Giannotti
Una poesia di Susanna Giannotti che ha vinto
il V° Premio di Pagine Ribelli Carcare nel 2011
Io … schiava
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Dedicata ai legislatori che lottano per difendere il lavoro e i lavoratori, a chi lavora e lotta per il lavoro, a chi cerca il lavoro, a chi gli viene negato il lavoro, a chi muore per e in nome del lavoro, dipendente o piccolo imprenditore a tutti quegli uomini e quelle donne che nel 1968 hanno lottato per l’articolo 18 Dedicato allo Statuto dei Lavoratori 1970, alla mia stupida generazione (1964) che ha dato per acquisiti quei diritti e li ha miseramente persi, correndo dietro alle farfalle …..
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Io … schiava
Tu, padrone ed io, schiava camminavo muta dietro il cancello chiuso di una fabbrica.
Ora sono libera, posso inseguire la mia ombra lungo il muro come un aquilone.
Tu, padrone ed io, schiava annusavo l’odore della polvere nella stanza buia di un ufficio.
Ora sono libera, posso respirare l’aria del cielo e celare dentro il mio dolore.
Tu, padrone ed io, schiava mi sentivo carne da macello in nome del tuo profitto.
Ora sono libera, posso morsicarmi le dita e urlare la mia rabbia legata ad un letto d’ospedale.
Mi licenziasti, un giorno, per aver risposto ad un tuo rimprovero ed averti detto “bastardo” tra i denti.
Ora sono libera, posso vivere quel poco che mi resta … un giorno dopo l’altro … senza te, padrone.
Susanna Giannotti
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