Genova. N.S. del Monte

Un altro pezzo di storia, arte, religione … che se ne va….
Cosa resterà di questa bella regione chiamata Liguria, ma anche della storia della nostra Italia? Quel paese a forma di stivale che ha riempito pagine e volumi ed enciclopedie di arte, architettura, storia, religione, lingua, dialetti e grammatica…?
Avete mai appoggiato il palmo della vostra mano su opere maestose, architettoniche, mura di un tempo a proteggere paesi e civiltà, che non torneranno più…. sognando a occhi aperti il passato?
Vi siete mai chiesti come hanno potuto trasportare materiale edile e colonne e pietre in luoghi così irraggiungibili? Taluni a strapiombo sul mare, edificati nella roccia?
Basta davvero “un foglio, una matita e una gomma” per cancellare la storia artistica/architettonica della nostra bella Italia?
Tachicardizzo all’idea e mi fa una gran rabbia….

 C. BARUX

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Cenni storici
Fonte Google:
Nel 1440 il complesso, in rovina, fu richiesto dai frati minori osservanti che, per intercessione del doge Raffaele Adorno ottennero dal papa Eugenio IV i diritti sull’antico priorato mortariense, facendovi ufficialmente ingresso il 13 settembre 1444. Grazie al finanziamento dello stesso Raffaele Adorno vennero ricostruiti chiesa e convento. Al termine dei lavori, il 13 settembre 1444 una numerosa comunità francescana, composta da ben 49 frati, vi fece ufficialmente il suo ingresso.
Con l’avvento dei francescani la chiesa venne intitolata all’Annunziata, ma già all’inizio del XVI secolo si ritornò alla precedente denominazione di Madonna del Monte. Secondo la tradizione popolare eventi prodigiosi avrebbero accompagnato la presenza francescana nel santuario, sotto forma di luci misteriose, viste nel 1440, nel 1525 ed ancora nel 1566.
Nel 1461 nel santuario vennero depositati preziosi tesori comprendenti antichi volumi in pergamena, oggetti liturgici e la reliquia del braccio di S. Anna (oggi nel Museo del Tesoro della Cattedrale di Genova), provenienti dalla colonia genovese di Pera, caduta in mano ai turchi.
La chiesa fu ingrandita più volte per accogliere le cappelle laterali che ospitavano la tombe di esponenti delle famiglie patrizie ed infine ricostruita in forma barocche tra il 1654 e il 1658 su disegno di G.B.Ghiso, grazie ai finanziamenti delle famiglie Negrone e Saluzzo, che nel tempo la dotarono anche di pregevoli opere d’arte. Allo stesso periodo risale anche la costruzione del campanile.
Nel contempo i frati stessi sistemarono la strada di accesso al santuario, oggi detta “salita vecchia”, ed impiantarono il cosiddetto “Bosco dei Frati”; situato a levante della chiesa questo bosco di lecci e piante mediterranee, ora in gran parte di proprietà del comune di Genova e destinato a parco pubblico, era stato donato al convento da Raffaele Adorno nel 1444. Alla metà del Settecento i Saluzzo fecero realizzare la strada di accesso detta “salita nuova”, lungo la quale nel tempo sorse una serie di cappelle, corrispondenti alle stazioni della Via… che per fine settembre…chiuderà per sempre!!!

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