Zelensky, un tragico destino
Volodymyr Zelensky è un uomo ormai stremato. Dopo oltre un anno di guerra, l’Ucraina è un paese in rovina, e il suo presidente è costretto a girare per il mondo con il cappello in mano, chiedendo aiuti che non sempre arrivano.
I governi occidentali, sempre più scettici a gettare inutilmente in una guerra insulsa i propri denari, sembrano ormai voler voltare pagina. Il tramonto dell’Occidente, la crisi della democrazia e della libertà, il sorriso beffardo di Putin, a braccetto di Pechino: è la fine di un mondo, o solo la fine patetica di un leader che ha voluto combattere contro i mulini a vento?
Le ultime notizie non sono incoraggianti. Secondo diversi analisti, per Zelensky si prospetta un 2024 amaro. L’Ucraina non riuscirà a riconquistare altri territori, perché i russi ne hanno in misura maggiore. E in una guerra di logoramento, questo fa la differenza.
Il problema per Kiev non è la qualità, ma la quantità degli armamenti. I russi ne hanno a disposizione di più, e questo gli permette di avanzare lentamente ma inesorabilmente.
Zelensky è un uomo coraggioso, che ha guidato il suo popolo con determinazione e passione. Ma ora, anche lui, sembra essere arrivato al limite.
E allora, che futuro ci aspetta?
Se l’Occidente non sarà disposto a investire in modo significativo per aiutare l’Ucraina, è probabile che la guerra possa trascinarsi per anni, con conseguenze devastanti per il paese e per l’intera Europa.
Putin, intanto, si godrà la sua vittoria. L’Ucraina è stata piegata, e l’Occidente ha dimostrato di essere debole e diviso.
È la fine di un mondo, o solo l’inizio di un nuovo ordine mondiale? Lo scopriremo solo nei prossimi anni.