“Grecia, il più grande successo dell’Euro”

Una recensione di un docu-film che sarebbe bello proiettare anche qui nel savonese
Vi presentiamo “Grecia,
il più grande successo dell’Euro

Una recensione di un docu-film che sarebbe bello proiettare anche qui nel savonese
(Marco G. Pellifroni)
Vi presentiamo “Grecia, 
il più grande successo dell’Euro”

 La prima di questo film-documentario dal titolo “Grecia, il più grande successo dell’Euro” è stata proiettata a Roma il 12 Aprile di quest’anno. L’idea di questa testimonianza video sulle condizioni della penisola ellenica dopo la sua entrata nell’euro è venuta a Constantin Xekalos, attivista 5 stelle di lungo corso che, con Simone Curini, sono partiti da Firenze per effettuare un reportage sui danni della moneta unica. L’opera è stata realizzata tra Italia e Grecia. Ieri, è stato possibile visionare questa importante video testimonianza al cinema Castello, in via Reginaldo Giuliani, Firenze.


In questo documentario, viene illustrata una fotografia di un Paese mandato in rovina dalla moneta unica, con diversi contributi di professionisti greci che raccontano la crisi e se ne esplorano le cause con interventi di esperti di diritto ed economia. Raccontiamo alcuni dei passaggi più importanti.

“Il primo anno tutti erano felici, come il primo mese di fidanzamento”.

Ciò che poi è accaduto ha un risvolto drammatico. Il 30% dei greci non ha assistenza sanitaria e, i veri eroi di questa antica civiltà, cercano di compensare questa grave mancanza istituendo reti di solidarietà che possano evitare ulteriori perdite di vite umane. Dall’entrata nell’Euro, la nazione ha perso il 25% del suo PIL derivante da una disoccupazione giunta ormai al 60%. In Grecia, le speculazioni edilizie hanno agito da tampone per un po di tempo, dopo l’ingresso nell’Euro. Una volta cementificato tutto, si sono rivolti altrove lasciando un vuoto occupazionale spaventoso e un paesaggio che ha perso le sue amenità. Tutto questo va di pari passo alla produzione interna che è andata via via assottigliandosi, con conseguente riduzione nelle esportazioni, a favore delle importazioni da altri paesi.

Considerando che il consumo dei prodotti di origine greca rappresentavano il 75% del PIL, è stata marcatamente sottratta ogni possibilità di auto sostentamento per gli ellenici. Le nazioni del nord, con la spavalda Germania in testa, hanno continuamente ammonito la Grecia di fannullismo, accusando i cittadini di pigrizia lavorativa. Ebbene, comparando le medie europee, i greci risultano ancora coloro che lavorano di più in una settimana (44 ore), con stipendi più bassi (calati ulteriormente del 34%) con meno ferie (circa 20 giorni all’anno). Il medico intervistato nel film percepisce 1200€. Un suo omologo in Germania guadagna dai 2500€ ai 3500€.

La ramanzina ha il sapore amaro della beffa.

La povertà è aumentata del 45% rispetto a 6 anni fa. Il reddito pro capite registra continui cali (30% rispetto al 2008). Il governo greco, nel 2009, ha tagliato il 29% dei fondi sociali destinati a coloro che si trovavano in affanno.

Alcune persone con difficoltà economiche hanno creato una comunità nella quale si cucina e si distribuisce gratuitamente il cibo per strada a chiunque ne abbia bisogno. Le scene di alcuni volontari di Alba Dorata (partito nazionalista greco) che distribuiscono pane e pasta a migliaia di persone affamate, circolano continuamente sul web e danno una misura sulla disperazione vigente.

Una ex commerciante d’arte, nel documentario, si domanda con chi deve prendersela: “Non posso dare la colpa al bancomat”! Purtroppo, questa è un’altra furbata di manager e dirigenti. Se il proprietario della banca è un truffatore e ne causa il fallimento, il cliente chiederà spiegazioni al consulente che lavora per la filiale che risponde ad un capo di zona che si mette in contatto con i dirigenti nazionali che forse arrivano a parlare con il presidente della banca, sperando che non abbia mollato capre e cavoli per andarsene in qualche isola a godersi il malloppo del raggiro attuato. Non si ha mai la possibilità di parlare con il diretto interessato. Si nascondono, mandano avanti gli altri, istituendo infiniti livelli di interfaccia, per non essere mai chiamati in causa e poter agire indisturbatamente.


Monti nel Settembre 2011, a “L’infedele”, afferma giulivo che la Grecia è il più grande successo dell’Euro (frase che ha dato il titolo al film). Ha ragione. Se pensiamo che l’Euro è stato creato con il chiaro intento di ridurre sovranità agli Stati aderenti, imponendo leggi ad vestibulum, favorendo lo spolpamento delle attività portanti dei Paesi che hanno abboccato alla favola della moneta unica, non si può non convenire con lui. La Grecia rappresenta, effettivamente, il trionfo del lobbismo europeo e internazionale sulle autonomie nazionali. Ergo, la più grande vittoria dell’Eurocrazia.

Un’altra grande piaga ha consentito di osservare la miseria che si respira nella penisola ellenica: la corruzione. I politici hanno praticamente assecondato tutte le strategie di chi aveva ben impresso la speculazione da attuare in Grecia, successivamente all’entrata nell’Euro. Risulta il paese europeo più corrotto. Come, però, fa notare l’economista Alberto Bagnai (dal suo blog è nata l’idea del documentario) se c’è un corrotto, ci devono essere anche i corruttori. E chi saranno? Moltissimi capi di industrie (caso Thyssenkrupp e EADS) e affaristi tedeschi elargivano mazzette per poter operare indisturbati nei loro business. Facile la vita così. In Italia possiamo dormire tranquilli? A breve, potremmo anche sentire la Merkel annunciare che il nostro Paese è il secondo successo dell’euro…

Il segreto di questo scempio risiede anche nella scomparsa della classe media. O ricchi o poveri. Anche da un punto di vista geografico, se ci fate caso, c’è una netta discrepanza tra il Nord e il Sud d’Europa. Germania, Finlandia, Paesi Bassi contro Spagna, Italia e Grecia. Elite contro feccia. La domanda che ci si deve porre è perché sta accadendo questo?

Insomma, le ricchezze della triade del Mediterraneo sono infinitamente superiori a quelle delle nazioni nordiche. Prima o poi lo sapremo. Intanto, andate a vedere “Grecia, il più grande successo dell’euro”. Non sarà piacevole, ma inquadra alla perfezione la situazione ellenica voluta dalla Trojka.

Buon default a tutti.

“Dove c’è un afflusso maggiore di risorse, le occasioni di corruzione si moltiplicano” – Henry John Woodcock

02/10/2014

di Giuseppe Cavallo

Dal sito

www.improntaunika.it

 

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