Varazze

Aziende agricole in ginocchio a Casanova,
 inizia la lenta ripresa

Aziende agricole in ginocchio a Casanova, inizia la lenta ripresa

VARAZZE – Sono state ore difficili quelle in cui le alture varazzine sono state sferzate dal violento nubifragio del 4 Ottobre, che in sole due ore ha riversato sulle colline circa 356 mm di pioggia. La stessa che ha provocato l’esondazione del Rio Galli, il quale scendendo verso il fiume Teiro ha prodotto danni indicibili e ha messo in ginocchio le aziende agricole della zona, devastate dalla potenza dell’acqua.

La viabilità è stata parzialmente compromessa, come si può notare imboccando la salita che porta dalla Località San Pietro a Casanova, regione accessibile solo a piedi o tramite il percorso che porta alla regione San Lorenzo; sono ancora in corso i lavori di ripristino per rendere nuovamente carrabile la strada, chiusa per ben 400 metri, con muri di contenimento sfondati e guard rails divelti.

Le coltivazioni del luogo, lavorate su terreni terrazzati, sono state per la maggior parte compromesse e la situazione ritornerà alla normalità solo con lo sforzo ed il lavoro dei conduttori di queste piccole e tuttavia indispensabili realtà imprenditoriali. Esondando a Casanova, il Rio Galli ha provocato il crollo di sette fasce di terreno portando con se un olivo secolare del peso di circa trenta quintali, il quale ha ostruito la strada asfaltata. I terrazzamenti che hanno retto al carico imposto dalle acque sono al momento incoltivabili, visti gli irreparabili danni subiti dalle colture ortive e lo sradicamento di olivi e alberi da frutto di vario genere. Il microcosmo economico della località dovrà quindi essere risollevato riportando all’attività tutte le piccole aziende colpite dall’alluvione, con particolare riguardo verso quelle olivicole, che valorizzavano la zona fornendo un prodotto di prima qualità, adatto al consumo diretto e alla trasformazione. Anche i coltivatori di mela Bianchetta, tipico frutto di produzione ligure, stanno rimboccandosi le maniche per riparare i danni occorsi ai propri terreni. Operazione non facile, soprattutto guardando allo sforzo economico necessario. Le aziende del luogo sono infatti prevalentemente amministrate a conduzione diretta e raramente superano l’ettaro di estensione, costituendo una forza economica funzionante come l’insieme di piccole realtà. Risulta quanto mai evidente come il piccolo margine ottenuto annualmente dai conduttori possa solo lentamente aiutare la ripresa di questa piccola porzione del settore primario ligure.

I danni avrebbero però potuto essere limitati adottando alcune misure di sicurezza, tanto elementari quanto efficaci. Alcune aziende sono infatti dotate di canali di scolo spioventi, realizzati a ridosso delle pareti di contenimento delle fasce terrazzate in modo da scaricare le acque in altri canali posti in discesa e lavorati con scalini obliqui. Questi accorgimenti, certo non sufficienti a scongiurare qualunque avversità meteorologica, hanno però consentito il salvataggio di alcuni terreni distribuendo le piogge in modo da non permettere la formazione di vere e proprie cascate, che avrebbero altrimenti violentemente danneggiato le colture incontrate sulla propria strada. Sono dunque in corso le ricostruzioni da parte dei coltivatori e degli organi competenti, e risulta significativa la dichiarazione rilasciata da Mario Damele, gestore del bar di Casanova: “L’alluvione ha portato via tutto, fasce, alberi e due case. Sarà dura riprendersi ma pian piano ce la faremo.“

Un entroterra che lavora sodo e che quando cade, nonostante il destino avverso, si rialza grazie alla caparbia contadina che da sempre lo contraddistingue.

 

 Davide Frumento

Iscritto all’Albo degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati, Collegio della Provincia di Savona

   

 
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