LE INTERVISTE IMMAGINARIE

LE INTERVISTE IMMAGINARIE DI FRANCO IVALDO

 
principalmente uomini politici, italiani e stranieri
 
 INTERVISTA COL BUON DIO E IL DIAVOLO

Libro dedicato alla memoria di Camillo Sbarbaro, autore tra le altre opere storiche di “trucioli” dispersi, nella quale, riferendosi a Giacomo Leopardi, lo defini’ “la voce dell’innocenza davanti all’esistenza”

LE INTERVISTE IMMAGINARIE DI FRANCO IVALDO
 INTERVISTA COL BUON DIO E IL DIAVOLO

Libro dedicato alla memoria di Camillo Sbarbaro, autore tra le altre opere storiche di “trucioli” dispersi, nella quale, riferendosi a Giacomo Leopardi, lo defini’ “la voce dell’innocenza davanti all’esistenza

 

Sommario

Le interviste immaginarie

Introduzione

Prologo

Intervista con Dio:

parte prima

parte seconda

parte terza

Intervista col Diavolo

parte prima

parte seconda

parte terza

Tavola rotonda

tra i filosofi

  

Epilogo: conclusioni dell’autore

I DIBATTITI IMMAGINARI

Tra Leopardi e Schopenhauer

i pessimisti.

Tra gli ottimisti Leibniz e Rousseau.

 

INTRODUZIONE

 

Ho scelto la forma dell’intervista, per scrivere questo libro divertissement per un motivo molto semplice. Durante la mia lunga carriera di giornalista, sia a Bruxelles che a Roma, all’estero o in Italia, intervistai centinaia di personaggi noti ed altri meno noti, principalmente uomini politici, italiani e stranieri.

Ma adesso – mi chiedevo – chi intervistare? Di colloqui seri ne ho avuti tanti e negli archivi dei giornali per cui ho lavorato (“Il Messaggero”, “Il Secolo XIX”, “Italia Oggi” ed altri ) le pagine contenenti i miei articoli si ingialliscono, mentre il modernissimo archivio sul web si arricchisce di firme giovani, come quelli di tutti gli altri quotidiani.

Largo ai giovani, dunque. E’ più che giusto che sia così. E’ addirittura sacrosanto! Affidiamo la nostra prosa ad Internet, come i naufraghi affidavano i loro messaggi alle bottiglie, prima di lanciarle in mare.

Io, ormai settantenne e pago di interviste a personaggi di questo mondo sublunare , mi sono inventato due intervistatori, due colleghi freschi di nomina, balzati appena adesso sul palcoscenico della carta stampata. Due praticanti al loro esordio che vanno a consultare due big mondiali. Che altro dire di loro ?

Giudicate voi, cari lettori.                        

PROLOGO  

 L’ Altissimo, seduto sul tradizionale trono, appoggiato ad una soffice nuvoletta color rosa, accetta di ricevere l’inviato di “My God” per un’intervista esclusiva, autorizzata in Suo Nome non si sa da chi e perché. L’ inviato, esitante e titubante per non dire tremolante, si accosta al trono dell’Onnipotente e con fare incerto estrae dalla tasca della giacca, sgualcita, il tradizionale taccuino e l’altra arma del mestiere: una bella penna Bic.

Ma adesso – mi chiedevo – chi intervistare? Di colloqui seri ne ho avuti tanti e negli  archivi dei giornali per cui ho lavorato (“Il Messaggero”, “Il Secolo XIX”, “Italia Oggi” ed altri )  le pagine contenenti i miei articoli si ingialliscono, mentre il modernissimo archivio sul web si arricchisce di firme giovani, come quelli  di tutti gli altri quotidiani.

 Largo ai giovani, dunque. E’ più che giusto che sia così. E’ addirittura sacrosanto! Affidiamo la nostra prosa ad Internet, come i naufraghi affidavano i loro messaggi alle bottiglie, prima di lanciarle in mare.

Io, ormai settantenne e pago di interviste a personaggi di questo mondo sublunare ,  mi sono  inventato due intervistatori, due colleghi freschi di nomina, balzati appena adesso sul palcoscenico della carta stampata. Due praticanti al loro esordio che vanno a consultare due  big mondiali. Che altro dire di loro ?

 Beh, quanto agli intervistati, ho voluto puntare molto in alto oppure molto in basso, scegliendo questa volta due personaggi che incontestabilmente sono il non plus ultra dei vip e del cosiddetto jet-set internazionale. Sono politici, sono attori, sono musicisti, cantanti, scrittori,  protagonisti indiscussi da secoli della scena universale  Ebbene, sono tutto ciò e ben altro. Sono entrambi l’alfa e l’omega del bene e del male. I giovani immaginari colleghi, con le loro rispettive interviste, hanno fatto un buon lavoro in qualità di principianti, o meglio di praticanti?                   

 
 

PROLOGO

 

L’ Altissimo, seduto sul tradizionale trono, appoggiato ad una soffice nuvoletta color rosa, accetta di ricevere l’inviato di “My God” per un’intervista esclusiva, autorizzata in Suo Nome non si sa da chi e perché. L’ inviato, esitante e titubante per non dire tremolante, si accosta al trono dell’Onnipotente e con fare incerto estrae dalla tasca della giacca, sgualcita, il tradizionale taccuino e l’altra arma del mestiere: una bella penna Bic.

Il registratore gli è stato sequestrato all’ingresso del Paradiso da un implacabile San Pietro, il quale, per concedere anche il registratore tascabile, pretendeva un extra alla già lauta mancia intascata per aprire con le chiavi arrugginite il grande portone, da cui da parecchio tempo transita sempre meno gente.

Non è che nel mondo non si muoia. Anzi !

Ma il fatto è che prima di varcare la soglia, controllata da San Pietro, la gente deve pure avere qualche peccato da scontare, considerando il fatto che il Purgatorio appare gremito come gli stadi di calcio.

E il Paradiso ? Beh, quello può attendere…

E l’ Inferno ? L’Inferno… Ehi! Non anticipiamo , se no l’inviato di “My God” l’intervista che l’ha fatta a fare ? Giusto. E allora, puntualmente stenografato, come ai vecchi tempi del giornalismo dei pionieri, ecco l’intervista veritiera a Dio.

Resta da precisare che Dio assomiglia all’iconografia ufficiale: barba bianca, triangolo sulla testa, esattamente come quello che apparve a Mosè sul Monte Sinai, per consegnargli le Tavole della Legge (Legge che tutti, o quasi tutti, si sono ben guardati dall’osservare, ritenendola sì Lex, ma dura Lex. O forse per altri motivi, chissà !)

Ma andiamo avanti.

INTERVISTA CON DIO

 PARTE PRIMA

  L’inviato: Onnipotente, o come preferite essere chiamato, cosa pensate di… 

Dio: Chiudi quella boccaccia! E tanto per cominciare: chi sei e cosa vuoi? E chi diavolo (si ode il lontananza il rombo del tuono, seguito entro pochi secondi dai bagliori di un fulmine) ti ha fatto entrare… Taci che lo so da me! Sono l’Onnisciente, si o no? Ti ha fatto entrare il solito San Pietro, in cambio di, diciamo così, un’offerta per i poveri. Giusto? Adesso puoi parlare. Dammi del voi perché Noi siamo la Trinità, come forse anche un ignorante della tua specie, saprà… Se ha frequentato il Catechismo. L’ hai frequentato?  

L’inviato (pallido in volto, e tremante come una foglia d’autunno): Beh, sì… Altrimenti la rivista “My God” ( mio Dio , in inglese, vero), non mi avrebbe assunto.

Dio: Bene. Adesso si può ragionare. Sei stupito di trovarmi vivo e vegeto ? Quell’eretico di Nietzsche aveva proclamato in giro che ero morto. Pensa tu! Un’assurdità più grande non la si poteva davvero immaginare. Tutti sanno che sono eterno ed immortale , che poi è un sinonimo, no ? Come può morire l’ Eterno? Diciamo la verità, quel filosofo tedesco, non se ne intendeva molto di uomini e dei ; lui ed il suo superuomo… Così parlò Zarathustra – Also sprach Zarathustra, per dirla nella lingua di Friedrich- cioé Zoroastro, ma ero io, no ? E’ uno dei miei nomi infiniti: gli altri sono Buddha, Manitù, Allah … Sempre io , vivo e vegeto. L’ Essere Supremo ( persino quel terribile Robespierre, tutto rivoluzionario che era, aveva soppresso ogni culto ma non la Festa dell’Essere Supremo, cioè la mia…) . Eh, quel volpone di Pascal sì che la sapeva lunga. Lui e la sua scommessa ! Ve l’ aveva anche detto: uomini, donne, vi conviene scommettere sull’esistenza di Dio. Cosa avete da perdere ? Se non esiste, nulla, assolutamente nulla. Se esiste, invece, avete tutto da guadagnare. Capito il Pascal! Sottile e furbo come un altro filosofo che prediligo: Leibniz che ha detto “Questo è il migliore dei mondi possibili”. Si sbagliava, naturalmente, perché si riferiva alla Terra e quello è un mondo che , riconosciamolo, non mi è riuscito poi tanto bene. Ce ne sono di migliori. Ma insomma, la cosa mi fece piacere. A suo tempo…Aveva ragionato sulla mia esistenza con i suoi colleghi ed aveva concluso: quello meglio tenerselo buono, esistente o non esistente. Aveva perfettamente ragione. Spinoza, più ingenuamente, aveva visto me nel tutto, una sorta di panteismo o qualcosa d’altro, che dir si voglia. Insomma, con tutti i mondi che ci sono è difficile ricordarseli tutti per nome…

 

L’inviato: Ci sono altri mondi? Altri pianeti abitati oltre al mio, la terra? 

Dio: Vuoi scherzare, vero? Miliardi ! Come si vede che vieni dalla Terra. Non sapete quasi nulla. Ci sono pianeti migliori ma anche peggiori. Sono tutti i miei purgatori…”

 

L’ inviato: Avete detto purgatori? 

Dio: Sì, hai sentito benissimo. I pianeti sono purgatori, luoghi di pena, quelli migliori sono quelli che durano meno e quelli che durano di più sono, ovviamente, i peggiori.

L’inviato: E… la Terra dura, durerà ?

 

Dio: In media res. Una via di mezzo tra i purgatori che sembrano inferni e quelli che, al confronto degli altri, sono già quasi paradisi.

 

L’inviato: Questa sì che è una notizia! Dunque, voi mi dite che non c’è un solo purgatorio, ce ne sono tanti, uno per ogni pianeta abitato se ho capito bene. Ho capito bene?

Dio: Sì, benissimo. Preciso che quello che voi terrestri chiamate Inferno proprio non esiste, perché sarebbe eterno come me e ciò è impossibile, l’unica realtà eterna, immutabile, permanente, incrollabile ed inossidabile sono Io, modestia a parte. Il vostro Dante Alighieri come tutti gli scrittori ed i poeti ha esagerato. Niente Inferno. Solo Purgatori ed un Paradiso, come vedi, semivuoto…Eh,sì ! Ogni tanto concedo ai Purgatori-Pianeti un’amnistia per i santi o le sante, per i beati. Quelli lasciano subito il pianeta e vengono direttamente qui a godere della mia vista. Ecco quel gruppetto laggiù: sono santi e beati che godono direttamente della vista dell’Essere Eterno. Una vera pacchia.

 

 L’inviato: Scusate Altissimo, ma quella gente ha l’aria parecchio annoiata… 

Dio: Vorrei vedere te. Stare qui a guardare un vecchio signore dalla barba canuta, eterno, per tutto il resto dei suoi giorni ! I filosofi terrestri si sono sbagliati quasi tutti, ma Schopenhauer aveva avvertito: la vita è un pendolo tra il dolore e la noia. Tu preferisci soffrire oppure annoiarti ?

 

L’inviato: Annoiarmi! 

Dio: Sei già a buon punto sulla strada del Paradiso. Credo che un giorno ci rivedremo. E’ finita l’intervista?

 

L’inviato: Non è neppure cominciata se a Voi sta bene, Onnipresente, Onnipotente, Ineffabile, Realtà Suprema… 

Dio: Va bene, va bene. Dacci un taglio. D’accordo. Io di tempo ne ho tanto…Non dico quello che,invece, resta a te, misero mortale, per non rovinarti la sorpresa.

Un’altra cosa: io sono eterno, ma il mio paradiso non lo è . Anche lui un giorno finirà, come tutti gli universi, le galassie, le nebulose, i soli, i quasar, i pulsar i neutroni, i neutrini, i bosoni. Quando deciderò di rifare il tutto, tutto avrà fine. Quando mi sarò rotto i bosoni, per l’appunto.

Ma andiamo pure avanti…Ora, finché mi ricordo, ho escluso l’esistenza dell’Inferno e devo chiarire una volta per tutte questa benedetta (o maledetta ?) storia della ribellione di Lucifero, l’Angelo ribelle. Ma quale Angelo, era un traghettatore di anime, una specie di Caronte, solo che per ragioni di comodità, anziché traghettare su una barca, li traghettava in volo…Fai conto un pilota dell’Alitalia o dell’Air France, tanto per rendere l’idea.

Un giorno si è stufato di fare la navetta tra i pianeti-purgatorio e questo luogo di delizie e si è ribellato, cioè si è messo in sciopero. Inaudito, aveva scelto il dolore al posto dell’insopportabile noia. E’ stato licenziato in tronco, non ricordo nemmeno da chi. Io me ne sono occupato poco. Figurati se il General Manager Supremo andava ad occuparsi dell’insubordinazione di un pilota di Shuttle… Ridicolo!

I sindacati angelici l’hanno saputo. Qui, tra i semi-eterni, prima o poi , si sa sempre tutto, e allora giù scioperi a singhiozzo, a gatto selvaggio, mi pare si dica così, cioè senza preavviso. Se il solito San Pietro non fosse andato a raccontarlo in giro a qualche amico suo, la cosa sarebbe finita lì. Coi licenziamenti in tronco. L’Azienda divina, non scherza ! Il fatturato è il fatturato. I cherubini costano, i santi non sono gratis neppure loro. C’è una certa resa, ma alla lunga (e qui si tratta della Eternità Assoluta) i costi aumentano… Coi tempi che corrono. E sulla Terra… Che mi dici , che mi dici ? Te lo chiedo perché da laggiù le notizie di questi ultimi tempi mi arrivano molto confuse.

L’ inviato: Per carità, Onnisciente, non oso riferire alla Vostra Magnificenza lo stato deplorevole in cui versa il Pianeta, crisi economica, guerre, epidemie, carestie, moltitudini in rivolta, tasse e gabelle, prezzi alle stelle, tirannidi, rivoluzioni, inondazioni, buco nell’ozono, catastrofi ecologiche, surriscaldamento del pianeta, effetto serra, scioperi dei sindacati, introduzione dell’euro, inflazione, sfilate del Day Gay Pride, nubi vulcaniche dall’Islanda ad interrompere i voli angelici, conflitti vari e ancora scioperi a tutti i livelli persino scioperi tra le mura domestiche…

Dio: Ecco vedi ! Scioperi sempre scioperi questa è la vera ribellione al Divino ; incrociare le braccia. Dire: adesso basta , arrangiatevi. Gli schiavi che si mettono a non far nulla, che pretendono di andare in pensione e con una pensione che, per giunta, li faccia vivere.

Cosa vogliono ? Mettersi al mio posto ? Ci provino ! Con tutti i grattacapi eterni che ho io. Sono sempre gli stessi, intendiamoci, e poi davvero eterni non sono. Anche i grattacapi distraggono, aiutano a vivere, a restare sul Trono e un Trono più alto del mio, ovviamente , non si trova, dico bene ?

L’inviato: Benissimo, Vostra Onnipotenza. Ma se non vi offendete, azzarderei una questione, delicata e controversa… Però, non so se devo osare … 

Dio: Al punto in cui sei, osa. Io sono anche il Compassionevole ed il Misericordioso, se ben ricordo, quindi, non incontrerai la mia ira, tanto più che hai chiesto il permesso di osare. Osa, dunque, piccolo insignificante insetto… ehm, volevo dire essere terrestre.

  

L’inviato: Bene, allora, ma perché – se posso permettermi -Vostra Magnificenza ha creato tutto ciò? 

Dio: Eccolo lì. Hai sputato il rospo, eh ? Ma a questo Dio chi glielo ha fatto fare di creare un mondo simile, con tutti questi difetti, questi guai, queste passioni e dolorosi accadimenti. Miliardi di universi, caro mio, miliardi di universi… E tutti non creati da me. Tutti creati da miliardi di piccole, insignificanti, menti che non riescono ad immaginare altro che incubi, guai, disastri, ambizioni sfrenate, passioni demenziali, volontà scatenate, libero arbitrio autodistrutto dal rincoglionimento cosmico generale.

Io, la mente unica, la mente suprema, la mente che non mente, l’Uno, l’Ineffabile, il Non Nato, il Non divenuto, il Nirvana dei buddhisti, devo stare qui, motore immobile, ad osservare il caos. Non penserai, sciocco, che tutto ciò sia derivato da una volontà deliberata della mente suprema, vero? E’ tutta un’illusione, una fantasmagoria, un sogno, anzi un incubo un miraggio che “vedono” (o meglio, credono di vedere) miliardi di esseri in tutti gli universi possibili.

Sono l’unico ad essermi accorto che una emanazione della mente suprema, la mia , aveva creato un enorme malinteso, aveva fatto credere a tutti di essere nati e di essere vivi

Erano non nati, ma l’ ignoranza primordiale (l’Avjidia, di cui parlano i buddhisti) era ormai scatenata e le piccole menti si erano sviluppate quasi all’infinito dando origine ad una illusione primordiale.

Come porre rimedio ? Coi pianeti-purgatori che dovrebbero portare tutti al paradiso-nirvana. Insomma, è difficile da spiegare. Ma qui ci si allarma davvero per il nulla, o meglio per il vuoto…universale. Io sono la realtà ultima e suprema, il vuoto universale siete voi.

Nascita e morte, l’avete creata voi, vi siete creati da soli nell’ignoranza. Non venitevi a lamentare. Io ero solo vuoto e consapevole, cioè sveglio. Devo essermi addormentato per un lasso di tempo trascurabile – diciamo un paio di eoni – ed ecco il patatrac ! Quando mi sono risvegliato al posto del vuoto,o meglio della vacuità, c’era il caos. Sì, ma a tutto c’è rimedio, via d’uscita, reversibilità….Vedrete!… (continua)

Franco Ivaldo

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