Una generazione a rischio. «Salviamo la vita di Alfredo Cospito».

Non volendo asssolutamente far di tutta l’erba un fascio non dico quello che temo.
Ma il bullismo e le baby gang sono sotto gli occhi di tutti. Ci sono sempre stati, dirà qualcuno. Certo, ma oggi sono nell’occhio del ciclone. e crescono in modo esponenziale.
Alcool e sostanze aiutano i nostri ragazzi ad avere comportamenti   dissennati e scriteriati.
basta aprire  un giornale per sapere che  non passa girno in cui alcuni minori non fanno danni. A cose e a persone. A fronte di tanti bravi ragazi, naturalmente. La maggioranza silenziosa. che viene oscurata dal “silenzio” assordante dei bulli.
A Firenze oggi una rapina ai danni di un ragazzo, loro coetaneo,  pourtroppo disabile,

una rapina a minorenni da parte di coetanei .
Forse  dovremmo sentirci in colpa, per non aver saputo  educare e tenere a freno  questi piccoli farabutti. Noi, nonni e genitori,  famiglia e scuola.
Come se non fosse sufficiente,  i giovani ricominciano a occuparsi  di politica. Una politica  stile  sessantotto, ridotta a scontri quotidiani  fra le varie forze.  Potrebbe essere positivo, ma spesso i media danno notizie falsate e distorte, discrepanti e contrastanti. Giovani e adulti rimangono  perplessi e riescono  a osservare , giudicare e criticare, in positivo e negativo, con grande difficoltà.

Quello che colpisce è il fatto che lo chiamano Alfredo, confidenzialmente, come se fosse un loro compagno di merende, anziche un anarchico conclamato terrorista. Sento un ragazzino de la Sapienza,in occupazione,  che  auspica la liberazione di Cospito e l’abolizione tout court  del 41 bis.
L’appello .«Salviamo la vita di Alfredo Cospito». Così può parlare più liberamente con i suoi sodali.
“Siamo contro il 41 bis, lostatività e l’ergastolo”. Ma non tutti sono d’accordo, comunque.
C’è anche chi riconosce e puntualizza che si tratta di un regime detentivo importante per la lotta alla mafia, ma che va rivisto nella sua applicazione.
Ma purtroppo  sui muri dell’università sono stati affissi manifesti con Mattarella Meloni e Nordio definiti assassini dell’anarchico.
Naturalmente tutti i partiti si sono uniti in solidarietà contro questo gesto obbrobrioso.
Si spera che gli autori, qualora venissero individuati,  siano accusati e perseguiti per vilipendio al Capo dello Stato e  agli esponenti  eccellenti delle Istituzioni.
Questo gesto dimostra che i giovani, alcuni, ci stanno sfuggendo di mano. In modo molto pericoloso. Ricordando gli atti terroristici degli anni 70.
Ci sono alcuni temi su cui tutti dovremmo essere uniti. Non ci si può dividere. E’ preoccupante che 300 studenti siano contro il 41 bis, senza sapere neppure cos”è ma solo per sentito dire dai sodali del momento. In contingenza, gli anarchici.
Ecco il segnale, un cliché  pericoloso, un messaggio corrotto  che  il mondo anarchico, seppure abbastanza   esiguo,   sta dando ai giovani. Incitamento alla violenza,  soltanto perché si ritiene di avere  le giuste  ragioni per esercitarla.
Oggi il mantra quotidiano si arrocca intorno a Cospito.
Un autotrasportatore, nel talk show Dritto e rovescio, esordisce
“Perché anziché preoccuparci di un delinquente conclamato detenuto al 41 bis che fa lo sciopero della fame non ci si occupa  e preoccupa di chi ha fame e fra poco potrebbe non avere da mangiare?”
Iperbole voluta.
Questo individuo è riuscito a mettere in subbuglio una nazione. Un anarchco che ne ha combinate di tutti i colori e che, per far parlare di sè, si è messo a fare lo sciopero della fame. Ricattando o cercando di ricattare chi deve prendere decisioni fondamentali. Non il governo, come qualcuno ritiene, bensì lo Stato o, meglio, la magistratura che alla fine deve giudicare.
Il Presidente Meloni, insieme alla maggioranza e a una  parte dell’opposizione,   ritiene che cedere alla visione e alla richiesta  degli anarchici, sciogliendolo da quel tipo di detenzione dura, crei un precedente insanabile. Istigando allo sciopero della fame per tutti  gli omologhi, in vista di una liberazione.
Quanti sarebbero i detenuti stimolati a una  emulazione nel caso in cui Cospito venisse liberato?
Sappiamo  che è anche  recidivo allo sciopero della fame. Certo non per reati gravi. Nel 91  era detenuto in carcere per una sorta di diserzione  per essersi rifiutato di svolgere la leva militare, come obiettore totale,  e fu graziato dal PDR. Se si fosse fermato lì, si potrebbe avere una certa benevolenza. In fondo il servizio militare è stato anche abolito.
Ma i reati per cui oggi è in carcere risalgono al 2006 quando piazzò due ordigni fuori da una caserma  senza causare vittime e al 2012   quando ferì,a colpi d’arma da fuoco un dirigente dell’ansaldo di Genova. Insomma un cavallo pazzo, dal quale ci si può aspettare di tutto.
Tanti piccoli o grandi reati ai quali è comunque avvezzo. Anche perchè pensa di averne diritto, dato che odia le istituzioni e il sistema. Una mina vagante.

Tutti a chiedere a Meloni che parli. “La sfida non è al governo, ma allo Stato” . “Consiglio prudenza e responsabilità”. Che deve dire di più?
Sembra che facciano di tutto per far saltare la riforma Nordio che ha già definito la sua posizione. “Spetta alla magistratura prendere decisioni,  non al governo. Ma il 41 bis non si tocca, al momento”.
Cospito «non è stato condannato né sta espiando alcuna pena dell’ergastolo», tanto meno quello ostativo, ma è stato condannato a 30 anni “per una serie di reati,  alcuni  molto  gravi,  e “sta ora scontando come condannato in via definitiva quella pena”, in attesa di una pronuncia della Consulta sul ricorso della Corte d’appello che deve pronunciarsi sulla richiesta di ergastolo, dopo il rinvio della Cassazione per la rideterminazione della pena. Ma solo per l’attentato alla Scuola allievi ufficiali dei carabinieri a Fossano di  Cuneo.

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Ribadisce di voler continuare lo sciopero della fame e di voler interrompere anche l’assunzione degli integratori alimentari,assimendo solo zuccheri, già trasferito da Sassari al carcere di Opera, a Milano, per le sue condizioni di salute compromesse da un digiuno iniziato il 20 ottobre.
Non dovrei dirlo ma lo penso. Se vuole suicidarsi faccia pure. Ne ha facoltà. Ma il ricatto non è ammissibile.
In procura a Roma si è tenuto un vertice tra magistrati del pool antiterrorismo, Ros dei Carabinieri e Digos della Polizia per fare il punto sui blitz compiuti dagli anarchici, anche a sostegno di Cospito, in Italia e ad Atene, Barcellona e Berlino.  circa una ventina di procedimenti. Sono arrivate altre rivendicazioni dell’attentato incendiario a Berlino e di quello con molotov che ha danneggiato due macchine della Polizia locale di Milano. E per i prossimi giorni gli anarchici hanno annunciato altre iniziative, tra cui un sit  al ministero della Salute, assemblea alla Sapienza e un corteo a Roma sabato. Dunque  nella Capitale è stata innalzata la sicurezza intorno a luoghi e obiettivi sensibili. I difensori di Cospito oggi hanno precisato che il loro assistito «non ha una vocazione suicida, non vuole morire ed è pronto ad interrompere lo sciopero della fame se dovessero sospendergli il 41 bis. Lui è in sciopero della fame per protestare contro la misura che gli è stata applicata ma come anarchico la sua non è solo una battaglia personale: non si limita a denunciare la illegittimità della sua misura ma denuncia contestualmente il regime del 41 bis come violazione dei diritti umani». Intanto oggi la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di inchiesta dopo l’esposto presentato dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli in relazione all’intervento di ieri del parlamentare Giovanni Donzelli.  Il quale, in verità avrebbe dovuto e potuto astenersi da esternazioni eccessive che lo hanno fatto sedere dalla parte del torto.In particolare nell’esposto si fa riferimento alle conversazioni, derivanti da intercettazioni ambientali dell’amministrazione penitenziaria lui   e un esponente della ‘ndrangheta e un camorrista avvenute tra dicembre e gennaio scorsi.  Si ipotizza inoltre il reato di rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio.
Cospito è stato condannato come esponente della Fai-Fri, Federazione anarchica informale-Fronte rivoluzionario internazionale riconosciuta fino in Cassazione come associazione terroristica. Ne farebbero parte una trentina di persone. Quali sono i «reati gravi» per i quali Cospito ha avuto una condanna definitiva?  il 24 ottobre 2005,  una bomba alla sede del Ris dei carabinieri al Parco Ducale di Parma, che non esplose,  fortunatamente,  solo per un errore nell’interruttore. Dove  il Ris trovò  il Dna di Cospito.
“Tre pacchi bomba: il 2 novembre 2005 al sindaco di Bologna Sergio Cofferati, nel luglio 2006 a Torino al sindaco Sergio Chiamparino e all’impresa che stava effettuando lavori in un Cie per immigrati. Lo stesso anno, il 2 giugno, le due bombe “temporizzate” a Fossano. La prima serviva a far uscire i carabinieri dalla caserma, la seconda doveva fare danno, c’erano infatti chiodi e bulloni. I carabinieri escono ma non vedono nulla, rientrano ma appena chiudono il portone esplode la seconda che fa una mitragliata di proiettili sul muro. Nella rivendicazione scrivono «volevamo ricordare così la festa della Repubblica allo Stato italiano, perché “10-10-1000 Nassiriya” non sia solo uno slogan in Medioriente ma una realtà qui». Stessa tecnica il 5 marzo 2007 nel parco pubblico della Crocetta a Torino. Posizionano di notte tre ordigni temporizzati, a dieci minuti l’uno dall’altro. Nella rivendicazione così minacciavano: «Se non chiudete i centri di permanenza per stranieri, la prossima volta le bombe le mettiamo di giorno». “Sulle motivazioni del 41-bis è intervenuto anche il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, ricordando che nel 2021 la procura umbra «ha emesso un’ordinanza cautelare per Cospito, che è stata valutata come uno degli elementi per applicare il 41-bis, perché noi contestavamo specificatamente l’ipotesi di istigazione a delinquere fatta mentre era in carcere». Nella rivista clandestina Vetriolo erano stati pubblicati suoi articoli dove, tra l’altro, scriveva « non rinunciare allo scontro violento con il sistema, alla lotta armata, costi quello che costi» e ancora «occorre mettere in discussione l’assurda convinzione dell’inviolabilità assoluta della vita umana». “Un’altra condanna definitiva a carico di Cospito (a 10 anni e 8 mesi di reclusione, che ha quasi finito di scontare) riguarda l’attentato, avvenuto nel maggio del 2012 a Genova all’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi: due anarchici, Nicola Gai e appunto Alfredo Cospito, attesero il dirigente sotto casa alle 8 del mattino e gli spararono a un ginocchio. Gai, condannato a una pena inferiore, è stato scarcerato nel 2020”.

#liberaldemocraticiitaliani
“Nessun presupposto per le dimissioni di Delmastro.
Ora tutti abbassino i toni compresi gli esponenti di Fratelli d’Italia”.
Non so quanti precedenti premier lo avrebbero detto nei confronti del proprio partito
Brava Presidente.


Carla Ceretelli

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