Un ricordo di Carla Fois

Carissima Carla, grazie per il tuo ultimo sorriso
A Noli ti ricorderemo, grazie per l’esempio e l’impegno civile

Carissima Carla, grazie per il tuo ultimo sorriso

A Noli ti ricorderemo, grazie per l’esempio e l’impegno civile

Ringrazio Luciano Corrado per quello che ha scritto sul sito di Uomini Liberi. Un ricordo di Carla Fois, da cronista di strada.

Carla Omodei Bologna è stata la mia prima Professoressa di disegno nel periodo in cui frequentavo le scuole medie, prima a Noli (1944/45) in Via Musso, in seguito a Spotorno.

Possedeva tutte le caratteristiche della “seconda mamma”come è sempre stata considerata la maestra elementare ai miei tempi. Buona, educata, paziente. Impossibile non essere ubbidienti con lei, capace di conquistarti solo con il suo personalissimo sorriso.

Ricordo la sua mamma, gravissimamente malata in carrozzella, accudita da una signora (la zia del compianto canonico Robba) ed il papà che è sempre stato presente in maniera responsabile, capo famiglia.

E poi, la sua passione per la pittura. In casa io ho un suo ricordo, un quadro acquistato e raffigurante una mezza conchiglia al centro di un contesto di residuati marini che Carla trovava sulla spiaggia di Noli dopo una mareggiata: canne spezzate ancora unite al ceppo,tronchi d’albero, alghe.

Quando l’ho scelto, ho inteso portare in casa una tela dove Carla, a mio avviso, ha trasmesso la sua esistenza interiore,malinconica, usando colori dai toni crepuscolari.

Sposata con un ufficiale dell’esercito,Giuseppe Fois (appassionato di vela e deceduto circa venti anni fa), con l’età della pensione si erano trasferiti definitivamente in un appartamento di proprietà in Via Belvedere 18.

Il 14 Dicembre 2009, dopo le dieci del mattino, si presentano alla sua porta i Vigili del Fuoco; le intimano di uscire immediatamente dalla sua dimora. Essendo sola, viene immediatamente ospitata dalla sua cara e buona amica, Lina S.

Due giorni dopo le viene notificata l’ordinanza di sgombero firmata dal sindaco di Noli. Atto dovuto. Anche se in forte ritardo e con la sua crudezza burocratica,senza alcuna iniziativa di sensibilità per attenuare il trauma, alla ricerca, se non altro,di accorgimenti umanitari di persuasione che il caso richiedeva per tutti gli occupanti, residenti nel civ.18.

Lo sgombero per lei significava dover abbandonare le sue creature, i tanti quadri appunto. Quindi un trauma, quello vissuto da Carla quasi 90enne che ha compromesso la serenità della sua esistenza sino allora dimostrata.

Lei che si era opposta anche attraverso una raccolta di firme anni prima al progetto di realizzazione di garages sotto casa sua, a questo punto constata la cruda, perversa realtà di una tragedia annunciata. Destino della vita?

Io sono uno che non ho firmato, non condividevo il principio di non volere garages sotto casa. Non interessato, in quel tempo, alle problematiche urbanistiche, ma, come sempre convinto dell’utilità di uno sviluppo mirato sostenibile. Credevo ancora nella volontà di poter vedere posti macchina in un autosilo nell’ex cava a ridosso della lottizzazione speculativa “Liguria 17”.

A maggior ragione dopo la prima scoperta di interessantissimi reperti archeologici a cominciare dal 2005. Ignorante, allora, al 100% in materia di proposte, progetti, bandi andati deserti per il via libera a “trattativa privata”(nel rispetto delle regole)….!!!.

Ma soprattutto convinto della serietà politico/comportamentale del sindaco Repetto e del suo assessore esterno Penner, di Rifondazione Comunista, con le sue ben precise idee in campo urbanistico locale che ricordo formulate in fase di preparazione della lista civica “Noli che cambia”. Correva l’anno 2004.

Credevo, illudendomi, in una scelta politica a difesa della valorizzazione della storia e delle origini di Noli. Un patrimonio che ci è stato tramandato ed appartiene a tutti, anche ai proprietari di seconde case. Quelli che definiamo “foresti”, ma non lo sono; affezionati alla nostra città. Gioiscono e soffrono con noi.

E’ successo che tutta una serie di circostanze vissute , giustificazioni non condivisibili, di comodo; colpevolezze mirate al discredito, con il supporto del tam tam della comunicazione locale e della stampa, il tutto originato ed a giustificare la “sentenza” dell’Assessore Penner in Consiglio comunale…. Vale a dire, ottemperare ai parametri precedenti…”170 box erano previsti su due piani, 174 ne concediamo su tre piani”. Ecco un concetto, quello virgolettato, da inserire in uno qualsiasi dei capitoli del libro di Marco Preve e Ferruccio Sansa, “Il partito del cemento” e solo per Noli, tre idee di cementificazione …di destra, leggi Niccoli; tre idee da convalidare…a sinistra, leggi Repetto/Penner.

La storia, sia quella scritta, sia tramandata da padre in figlio, lascia comunque la sua traccia attraverso le valutazioni con il ”senno del poi”. Il pollice verso, doloso o non doloso, colposo o non colposo della storia, non concede perdono, clemenza; solo fredde valutazioni sulla incapacità gestionale .

Scrivo queste considerazioni, a ragion veduta, pronto a dimostrare la “mia verità dei fatti”, a difesa ed a ricordo della tua ultima sofferenza, mia carissima Carla. Quella che ho purtroppo riscontrato non più di un mese fa, quando sono venuto a trovarti al Ruffini di Finale.

Prima di lasciarti, ti ho chiesto, di fronte ai presenti increduli, un sorriso, il tuo sorriso. Mi hai accontentato. Lo custodirò gelosamente.

Carlo Gambetta

 

Nota di Trucioli Savonesi: oltre 500 persone, cosa abbastanza insolita, hanno “visitato”, meglio dire letto, in due giorni, il ricordo pubblicato dal blog Uomini Liberi, dell’ex sindaco di Noli ed assessore alla Cultura, Carla Fois. Un segno tangibile della stima, dell’affetto, che la univa a tanta gente, nonostante l’età, il tempo trascorso dalla vita attiva in Comune.

Abbiamo ricevuto alcune e- mail, ci hanno segnalato due aspetti significativi dei tempi in cui viviamo, che cambiano. Ai funerali, presenti il sindaco Repetto, gli ex sindaci Niccoli, Gambetta, ex assessori, il saluto al feretro è stato dato anche dal gagliardetto della Filarmonica Amici dell’arte Banda di Noli, Carla Fois era da anni presidente e benefattrice.

Non c’era il gonfalone dell’Amministrazione comunale, né a Palazzo civico è apparsa la bandiera a mezz’asta.

E ancora, Il Secolo XIX, il giornale della nostra terra e di Carla Fois lettrice, tante volte “informatrice” quale sindaco, non aveva spazio per dare la notizia della morte, dei funerali. Ignorata e dimenticata. Non meritava?  

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