Un racconto

Un racconto di Orlando Defrancisci
“Inverosimile, paradossale”

Un racconto di Orlando Defrancisci

“Inverosimile, paradossale”
Ciro aveva già quasi scavato un solco nel pavimento della stanza per quante volte era andato avanti ed indietro dalla poltrona alla porta, i pugni serrati lungo i fianchi ed in testa sempre gli stessi pensieri e le stesse parole:

“Inverosimile, paradossale”

Se vogliamo non aveva tutti i torti, la cosa era effettivamente un po’ tanto paradossale, lui, giusto lui il ragazzo più tenero e tranquillo del mondo!
Lui che non avrebbe fatto male nemmeno ad una zanzara, lui si era ficcato in questa schifosa situazione, ah … ma l’aveva detto da subito la mamma, “guardati da quella, a me non piace affatto, poi tu fai come vuoi …, sei grande”, si ricordava ancora come aveva risposto male alla sua mamma per difendere lei, come s’era messo contro tutti e tutto per lei, e qual’era stato il risultato?

“Doveva calmarsi e ragionare,… si doveva calmarsi e ragionare, …. pensare …”.

Ciro si fermò un attimo e quell’improvvisa stasi nel movimento continuo e isterico che l’aveva intrappolato nell’ultima mezz’ora gli procurò un forte capogiro e per poco non cadde a terra rovinosamente, recuperò equilibrio e lucidità grazie al provvidenziale aiuto del bracciolo di una sedia, ci si sostenne un attimo e poi sedette.
“Cerchiamo di ragionare con calma” si disse a voce alta, doveva trovare una via d’uscita!

Anita era una ragazza minuta, sui venti, venticinque anni, non era una bellezza da copertina ma aveva anche lei le sue belle soddisfazioni, e rimorchiare un bel ragazzo come Ciro era una di queste, si è vero aveva un poco l’aria del tontolone, ma quanto a fisico …!
Ciro era rimasto affascinato, che forza quella ragazza!! In pratica l’aveva sequestrato, si erano conosciuti li, in casa di amici comuni, ad una festa di compleanno, lei gli si era attaccata come una cozza, e parlava sempre, però era piacevole e poi era anche carina..!

Adesso era più calmo, era li fermo, seduto sulla sedia già da qualche minuto, ed il respiro s’era fatto quasi regolare, il tremore alle mani si era notevolmente attenuato, pensava Ciro a quei quattro mesi, belli da subito, lei piena di attenzioni e sempre pronta a fare l’amore, e poi gli faceva tutte quelle cose …, e da lui voleva tutto e più era strano e più le piaceva; avevano scopato in ogni posto e situazione, lei sembrava fosse attratta da tutto quanto fosse rischio e perversione, e per Ciro che si può dire prima di lei, quelle pochissime volte che aveva avuto rapporti con le donne, quasi non si era reso conto di cosa fosse scopare ne come e cosa effettivamente era fare l’amore, con lei l’aveva scoperto, eccome …, dio, con lei era inferno, era fuoco, era graffio, era lama tagliente, era un pugno alla bocca dello stomaco, la sua lingua era un serpente …, dio con lei …
Aveva sempre cose nuove da proporgli, e sempre nuove voglie e lui era li sempre pronto a fare qualsiasi cosa per lei, Ciro era innamorato perso di Anita!

La stanza era una spoglia e lurida stanza d’albergo, quelle che si trovano in ogni parte del globo lungo le strade che portano da un posto ad un altro non importa quale e dove, tanto sono tutte uguali, lei aveva detto, “voglio andare al mare” e Ciro l’aveva accontentata, lungo la strada, in macchina, lei aveva cominciato a stuzzicarlo, prima in modo lieve poi sempre più pesantemente, godeva nel farlo scoppiare di voglia, quando pensò che fosse il momento, gli chiese di fermarsi in quello squallido motel, e in un attimo furono in letto a scopare, Anita aveva bevuto, ed era più carica del solito, sul più bello disse a Ciro
“ Aspetta, vieni metti le tue mani intorno al mio collo e stringi, poi fottimi più che puoi e stringi più che poi”
Ciro era proprio su di giri e non si stupì per quella richiesta, lei lo aveva abituato alle cose più strane, così prese a sbatterla con violenza e lei che gli urlava “stringi, dai stringi, stupido, stupido idiota, dai stringi”
Ciro aveva stretto, e lei aveva continuato a gridare, e lui aveva stretto, e lei aveva continuato ad urlare, a urlare ….., poi in un silenzio assurdo era stato lui ad urlare venendo!
Solo allora aveva allentato la presa e l’aveva guardata, Anita era li stesa sul letto, le gambe aperte. Il suo pube immobile, gli occhi sbarrati …!
Aveva stretto Ciro, troppo ….,

“Inverosimile, paradossale”

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