TIREMM INNANZ
INCERTEZZA. “Tiremm innanz” è una vecchia espressione del dialetto milanese riferita a un condannato a morte, Amatore Sciesa, che dirigendosi verso il patibolo rifiutò con queste parole di rivelare i compagni in cambio della grazia. Col passare degli anni ha assunto il significato di una metafora. La metafora del vivere nonostante tutti i problemi.
Declinata al giorno d’oggi dà come minimo l’idea che non stiamo vivendo nel modo più indicato. Prima con la pandemia, poi con la guerra, assurda e stupida come tutte le guerre, il “tirare avanti” è diventato un concetto che illustra con precisione la precaria situazione in cui ci siamo trovati immersi.
Però, se col virus gli scienziati, i ricercatori e gli operatori sanitari sono riusciti a fare fronte alla sfida, con i no-vax della pace l’impresa appare più ardua. Si ripete come un mantra la parola “negoziato”.
Ma in che modo, se nemmeno sappiamo su cosa negoziare con l’uomo solo trincerato nelle segrete e inamovibili stanze del Cremlino. La guerra – sono parole di Enrico Letta – è in Europa, ed è l’Europa che deve fermarla. Solo così potremo veramente uscire dalla depressione e tirare avanti andando anche un pochino più in là.
Renzo Balmelli da L’avvenire dei lavoratori
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