Sulla vaccinazione obbligatoria

SULLA VACCINAZIONE OBBLIGATORIA

Dopo l’articolo di P. Bongiovanni pro-vaccinazioni
Marco G. Pellifroni propone un articolo di Marco Della Luna 

 

SULLA VACCINAZIONE OBBLIGATORIA
Articolo suggerito da Marco G. Pellifroni

 Dopo l’articolo di Paolo Bongiovanni pro-vaccinazioni, Marco G. Pellifroni propone questo articolo di Marco Della Luna, su posizioni decisamente contrarie; ma per motivazioni -ben diverse da quelle di Bongiovanni- incentrate sulla crescente invasività, anche corporea, dello Stato e dei suoi sponsor nella vita di ciascuno di noi, in perfetto stile totalitario, cominciando sin dalla più tenera infanzia, col privarci della proprietà del nostro corpo, come già della sovranità sulla nostra moneta: oggi con le vaccinazioni, domani coi microchip sottopelle, dopodomani chissà, in una espropriazione totale dei nostri beni e persino del nostro corpo.
 
     Una ragione pratica e difficilmente superabile per ribellarsi alla vaccinazione forzata è che, alla luce dei fatti, degli illeciti già accertati nei rapporti tra politica e industria farmaceutica, e delle partite di vaccino ritirate perché tagliate con sostanze tossiche, semplicemente non possiamo fidarci dell’una né dell’altra, soprattutto quando sono in gioco grandi profitti.


La copertina del libro di Della Luna in corso di stampa “Oltre l’agonia”

La pratica certezza che l’operazione vaccini obbligatori poggi su falsità e nasconda un disegno non dichiarabile all’opinione pubblica, ci viene dal fatto che ai medici, in violazione del fondamentale principio secondo cui il medico deve agire secondo scienza e coscienza, è stato vietato di porre in discussione l’efficacia e la sicurezza dei vaccini, e che quelli che lo fanno, o che semplicemente esprimono dubbi, vengono radiati dall’Ordine senza valutare il merito delle loro ragioni. Evidentemente vi è un obiettivo da proteggere e da tenere nascosto.

Ma al di là degli indizi e dei precedenti di condizionamento affaristico tra industria farmaceutica e politica, e al di là delle molte evidenze di nocività e di parziale inefficacia dei vaccini, voglio evidenziare un punto molto più importante, determinante per la stessa natura costituzionale dello Stato, per il rapporto tra potere politico e cittadino:

Il principio generale, di vastissima portata politica, che si vuole introdurre col recente decreto legge Lorenzin, è che il potere costituito ha la potestà giuridica di immettere nel corpo della gente sostanze attive, addirittura senza che la gente possa opporsi né accertare indipendentemente di che cosa si tratta, e senza che gli stessi medici possano avvertirla dei pericoli.

Va invece affermato con ogni mezzo il principio giuridico opposto, ossia che ciascun essere umano è padrone del proprio corpo e dei suoi confini, e che niente viene immesso nel suo corpo senza il suo consenso – anche perché le “cose” che si prestano ad essere immesse con un’iniezione, assieme ai vaccini, in base alle nanotecnologie e alle biotecnologie oggi  disponibili, sono veramente di molti tipi, comprendono i microchip e le nanomacchine, possono manipolare l’uomo dal suo interno, e molte di esse sono oggetto di segreto militare o commerciale.


Big Pharma, più che cure, produce affezionati clienti

E’ in corso la costruzione, da parte dei poteri forti, di una struttura giuridica, finanziaria, tecnologica, di gestione completa degli uomini, completa come la gestione degli animali di allevamento, in cui il controllo è totale, dal cibo ai vaccini, dalle stimolazioni alle informazioni, dal conto corrente agli acquisti. Ma sommiamo l’imposizione dei vaccini ad altre cose. Alle direttive che limitano o annullano la libertà terapeutica e scientifica dei medici. Alla facoltà per il fisco di entrare direttamente in banca e di prenderti, senza nemmeno passare per il giudice, tutti i soldi, anche quelli che ti sarebbero necessari per pagare la tua difesa in tribunale, in modo da lasciarti impotente. Il tracciamento sistematico di tutti i movimenti delle persone, dei denari, del lavoro, delle comunicazioni anche private. La privatizzazione di tutti servizi essenziali per la popolazione. E in prospettiva la eliminazione del denaro tangibile e la sua sostituzione con denaro puramente contabile che le banche possono fare sparire, lasciandoti a terra. Il divieto di produrre cibo in proprio. Tutto pensato per togliere alle persone qualsiasi margine di autonomia, quindi di possibile resistenza al regime. Questo è il quadro complessivo, la strategia riconoscibile.

L’obbligatorietà dei vaccini evidentemente non è solo business, è anche e soprattutto uno strumento di dominazione sociale. Fanno leggi per poter entrare tanto nel nostro corpo, quanto nel nostro conto corrente e nel nostro computer, per immettere sostanze e per prelevare i risparmi, per renderci completamente trasparenti,  tracciabili, penetrabili; mentre gli organismi che prendono le decisioni per noi e che ci governano vengono resi sempre più opachi, distanti, insindacabili, irresponsabili. E privatizzati. Lo Stato risponde ai mercati, alle società di rating, alle grandi banche, non più ai cittadini elettori. Perciò l’esigenza per la sopravvivenza è opporsi totalmente ad ogni forma di penetrazione tecnocratica – penetrazione che oggi arriva allo stesso genoma. Ogni mezzo è lecito.

Faccio notare che siffatta ristrutturazione dell’ordinamento sociale, che riduce l’uomo in condizione zootecnica, viene fatta accettare, dai poteri forti, come indispensabile per assicurare la governabilità di un mondo sconvolto dall’operato di quei medesimi poteri, ossia dalle dinamiche della sua finanza speculativa selvaggia, dall’inquinamento, dall’esaurimento delle risorse, dai mutamenti climatici. E questo è il tema del mio nascente libro OLTRE L’AGONIA – come fallirà il dominio tecnocratico dei poteri finanziari (Arianna Editrice, in corso di stampa). [Inserire l’immagine della copertina, scaricabile dal web].  […]


Questa crudeltà si estenderà agli esseri umani?!

La Corte dei Conti, in passato, circa altre campagne di vaccinazione volute dal governo, le ha censurate rilevando che non vi era trasparenza né adeguate garanzie, e che lo Stato, coi soldi dei cittadini, manlevava le Case farmaceutiche fornitrici per ogni risarcimento da danno causato dai loro vaccini ai cittadini stessi.

Report, qualche settimana fa, ha mostrato a tutti come vi sono molti bambini danneggiati dai vaccini, come il servizio sanitario nazionale cerca di non riconoscere tali danni, e come le statistiche ufficiali dichiarano solo una frazione di essi. Il fatto che, dopo tali rivelazioni, non smentite, tutti sono stati lasciati al loro posto, indica che le istituzioni sono sistemicamente condizionate dal business farmaceutico e che non sono più attendibili: il cittadino deve diffidare di esse.

Ma a che serve somministrare il vaccino a un bebè addirittura prima che si sia formato il suo sistema immunitario, se non a compromettere la formazione di quest’ultimo? Non sarà che serve a compromettere la formazione del sistema immunitario, allo scopo di produrre persone immunodepresse, che perciò dovranno consumare molti vaccini e farmaci e servizi sanitari, arricchendo così le case farmaceutiche e i politici che fanno le leggi per esse? Mi pare un dubbio più che legittimo.

E, considerato che ogni vaccinazione costituisce uno stress e un rischio per l’organismo, perché mai si è scelto di somministrarne ben sei in un’unica volta a bambini piccolissimi? Forse per scassarli e farne dei malati a vita, come sopra indicato?

E come è possibile che i vaccini contro le influenze d’annata siano già pronti quando le influenze arrivano, dato che per metterli a punto occorrono mesi? Non sarà che i vaccini per l’influenza o i virus dell’influenza sono fasulli, oppure che i virus stessi sono in qualche modo attivati in modo pianificato? Anche questa mi pare una domanda lecita, seppur impertinente nei confronti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che è sovvenzionata dalle case farmaceutiche.  […]


Patria potestà? Del pater o della patria (Stato)?

Una volta tanto, non è l’Europa che ce lo chiede. Perché mai in Italia è necessario imporre ben 12 vaccinazioni, mentre in Europa nessuno Stato lo fa, tranne Grecia, Francia e Spagna, e anche queste ne impongono solo 3, e nessun paese ha avuto alcuna epidemia? Dato che i confini sono aperti tra l’Italia e gli altri paesi europei e non europei, a che serve imporre le vaccinazioni solamente in Italia? Che cos’hanno di tanto diverso gli Italiani?

Si è forse deciso di fare un esperimento biologico su di loro, per vedere come cresce una generazione di bambini sottoposti a quelle sostanze? Se diventano più governabili?

Oppure si è deciso di fare dell’Italia il luogo di collocamento e quarantena degli immigranti prima di farli procedere verso i paesi europei più forti? Cioè di farne, sanitariamente, un’estensione dell’Africa, sicché bisogna rafforzare l’immunizzazione artificiale?

Oppure, più semplicemente, Big Pharma è riuscita a collocare per legge i suoi prodotti vaccinali in Italia perché in Italia è più facile “persuadere” i rappresentanti del popolo?

28.05.17 Marco Della Luna   

 Articolo suggerito da Marco G. Pellifroni

Nota: L’articolo completo è consultabile sul sito dell’autore  www.marcodellaluna.info

 

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