Storia d’inizio anno scolastico

Storia d’inizio anno scolastico (la stessa storia?)
  e variazioni sul tema.

Storia d’inizio anno scolastico (la stessa storia?)
  e variazioni sul tema. 

Da lunedì sono riaperte le scuole anche in Liguria. Anche da noi “precari” arrabbiati e una istituzione sempre meno credibile che obbliga anche chi vorrebbe fare qualcosa di utile per se stesso e la società a terminare la non operativamente definita “scuola dell’obbligo”. Perché? Ma perché di un “pezzo di carta” c’è bisogno … Nel sud invece diplomi facili per tutti: chiuse 12 scuole, sette arresti tra Sicilia e Calabria. Questa la sintesi del TGCOM del lontano 16 ottobre 2009. Dove? In Sicilia e in Calabria e, ovviamente, pagando cifre nazional popolari, tali da attirare anche “studenti” provenienti da varie parti d’Italia e bisognosi di un “pezzo di carta”.  

Niente frequenza, ci pensavano i Docenti a compilare impeccabili registri e a falsificare i vari atti d’esame e il personale amministrativo in servizio presso gli istituti scolastici, che consentiva l’iscrizione degli alunni anche se privi dei necessari requisiti previsti e addirittura, in alcuni casi, effettuando iscrizioni al quinto anno pochi giorni prima di sostenere l’esame di Stato. La Guardia di Finanza di Gela ha mise fine a questo giro di diplomi facili, arrestando 7 persone e sequestrando 12 istituti scolastici nel corso dell’operazione. Tranquilli … saranno stati agli arresti domiciliari entro una settimana e poi tutto sarà finito in uno scaricabarile inconcludente. Infatti, chi ne ha più sentito parlare?  Eppure … riguardo la Sicilia io e una terza Liceo Scientifico eravamo stati in viaggio d’Istruzione a Siracusa nel lontano 1988 e già da allora eravamo tutti (Studenti e Docenti) rimasti piacevolmente stupiti della trasbordante gioventù nullafacente in giro per le strade al mattino (e ovviamente a “tampinare” le tante studentesse della nostra classe) e preciso che erano giorni di scuola.  Sorgeva spontanea la domanda: “ma qui vanno a scuola al pomeriggio o il numero di assenti è davvero anomalo?”.  Proprio in tempo di scuola, passando per il centro di Chiavari (piccola “città degli studi”) si incrociano mediamente in mezz’ora sul “carrugio” principale, neppure una mezza dozzina di giovani non impegnati in attività lavorative … e mi sono ricordato di quel lontano viaggio d’istruzione.  E’ una questione di furberia dovuta alla latitudine? E’ una questione (di costume) legata ai “privilegi” di cui gode la Sicilia (regione autonoma)?

 
 E i “diplomati eccellenti” che con il “diploma di stato in mano” con altre associazioni a delinquere (di cui si è detto poco) “entrano” a Medicina e “bene o male” arrivano anche a  una laurea ed una abilitazione? Può sorgere il dubbio che come si froda al livello intermedio, l’usanza potrebbe consolidarsi a livelli più alti.  Non sarà questa, per caso, la chiave di lettura di molti fenomeni di “malasanità” della Sicilia e regioni affini? 

 
 Perbacco, se ne sentono frequentemente di casi di malasanità e sarebbe profondamente istruttivo che il competente Ministero rendesse pubbliche le statistiche riguardanti i morti per malasanità al nord, al centro e al sud. Perché mettere il dito nella piaga dopo la scazzottata di due ginecologi a Messina? Ma anche sotto il ministero Gelmini, si prende atto che i più bravi all’esame di stato sono tutti nel sud e gli studenti del nord ci fanno la parte di persone confinate nell’aurea mediocritas. Un Dirigente provinciale pugliese (la regione con il più alto numero di 100/100) è arrivato a dare la chiave di lettura dell’incentivo dato dalle Commissioni  considerata la difficoltà secolare del sud “nel trovare lavoro” … Mah, erano tanto bravi gli studenti del sud quando le Commissioni erano nominate dal Ministero su tutto il territorio nazionale? Oggi i tagli hanno confinato di fatto le Commissioni a personale che non abbia diritto alla diaria giornaliera ma solo alla diaria oraria. Così, anche se le Commissioni sono per metà “interne” e per metà “esterne” la componente esterna è quella dei colleghi di Istituti limitrofi, per cui … Ovviamente lo stesso succede anche al nord per cui c’è quasi, quasi da prendere atto che, leggendo semplicemente i dati, gli studenti del sud siano davvero più bravi dei nostri. Eppure ricordo un esame in cui tutta una Commissione del nord Italia (tra cui io) si trovò proiettata (era l’estate del 1993) ad una Maturità Magistrale in una città dell’estremo sud … A dare la “Maturità” molti privatisti già “Maturati” nei Licei e qualche Universitario (la speranza di diventare “Maestri”). Eppure … nonostante fossi Commissario di Matematica dovevo fare sforzi sovrumani per non cedere a sane risate nel paragonare alcune risposte di Letteratura Italiana con alcune risposte di un delizioso libriccino intitolato “Lo stupidario della Maturità”… Sì ricordo che il mio fu uno sforzo davvero sovrumano …

 

Oggi le interviste ai “precari” della Scuola nel Sud chiariscono le idee più di ogni statistica. Ascoltate semplicemente l’uso della lingua Italiana … e rimarrete illuminati …

Ma il Ministro Gelmini, rassicurati i precari che in sei –sette anni dovrebbero finalmente mettersi le pantofole, introdurrà il “numero chiuso” anche per le facoltà con sbocco l’insegnamento. Altro numero chiuso e un’altra “casta” in più. Chi ringraziare del presente? Basta pensare al passato e chi ha creato tanti posti di lavoro in un terziario spesso socialmente futile. Un’azienda che impiega il 97% del proprio bilancio per pagare gli stipendi in quali progetti potrà investire?

 SALVATORE GANCI

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