Stampa autonoma di moneta da parte della zecca di Stato

Pazza idea?
Non lo era quella di Patti Pravo nell’omonima canzone, come non lo è quella lanciata da Berlusconi sulla stampa autonoma di moneta da parte della zecca di Stato.

Pazza idea?

 Non lo era quella di Patti Pravo nell’omonima canzone, come non lo è quella lanciata da Berlusconi sulla stampa autonoma di moneta da parte della zecca di Stato. L’unico errore è nel genere di moneta che B esorta a stampare: l’euro. Eh no, non l’euro, e neppure la vecchia lira; il nome, e ciò che ci sta sotto, dev’essere “nuovo di zecca”, appunto.

In un mio precedente articolo proponevo di chiamare la nuova moneta “sesterzio”, rievocando quella dell’antica Roma.

Ciò comporterebbe l’uscita dall’euro, ovviamente. E suggerivo che tale uscita fosse progressiva, così come progressivo è stato il passaggio dalla lira all’euro. Per evitare traumi.

Fermo resta, comunque, che lo Stato debba ridurre gli sperperi e le sovrastrutture politiche e burocratiche che schiacciano quanti lavorano per mantenere il parassitismo pubblico.

Quanto alla nuova moneta, il suo potere d’acquisto dipenderà esclusivamente dall’attivo dell’import-export. Non più dalle bizze dei mercati e delle agenzie di rating. Dipenderà, in sostanza, dalla capacità dell’Italia di esportare prodotti finiti in misura superiore ai prezzi delle materie prime che importa, e cioè nell’aggiungervi valore. Un compito in cui l’Italia ha sempre eccelso, grazie al talento dei suoi imprenditori, specie medio-piccoli.

L’idea di B è un segnale che quanto si è detto e scritto, attraverso canali osteggiati dai media, è filtrato anche nel Palazzo, che sta cominciando a capire quanto il suo sia un potere fittizio e quanto invece sia schiavo della cupola monetaria di banche e finanza. A questa cupola i politici si sono svenduti firmando il Trattato di Maastricht ed entrando nell’euro, svuotando lo Stato di ogni autorità su ciò che racchiude in sé il vero potere: il denaro, stoltamente ceduto dalla mano pubblica a quella privata.

È davvero ora di riprenderci la nostra moneta dalle mani degli strozzini bancari. E l’idea di B, bollata come provocazione, punta invece nell’unica direzione in grado di farci uscire da una crisi altrimenti in crescita senza fine: a differenza delle bolle, il debito pubblico, se non si cambia moneta, non scoppierà mai.

Marco Giacinto Pellifroni                                              3 giugno 2012


Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.