Speciale elezioni

Speciale elezioni: noi condannati a pubblicare
Viandante che passi per questa via, leggi  e fuggi via!

 Speciale elezioni: noi condannati a pubblicare

Viandante che passi per questa via, leggi  e fuggi via!
 

Migliaia di savonesi sono stati bombardati, con un exploit senza precedenti rispetto alle ultime amministrative- comunali, da manifesti murali, lettere personali, ‘santini’ distribuiti in ogni dove, messaggi elettorali (a pagamento) via internet, web, radio. E poi un comizio dopo l’altro. I più fortunati invitati a cene e aperitivi. Omaggi vari, tra magliette e notes.

Ha ragione Berlusconi: dove abita la “crisi”? chi tira la cinghia? Ci sarà pure qualcuno, ma in netta minoranza. Anche l’osservatorio della politica comunale ha confermato: la corsa a poltrone e poltroncine non conosce limiti, in alcuni casi decenza. Ci riferiamo a chi ha speso tanto, conoscendo soprattutto la sua denuncia dei redditi ed apparentemente lo stato sociale a cui appartiene.

I tanti cittadini onesti non si ribellano? Non provano riprovazione, disgusto?

Non siamo qui per fare processi mediatici, semmai raccontare, descrivere ciò che purtroppo non si legge e non si ascolta. Troppi organi di informazione non hanno spazio da dedicare a vicende più a meno curiose, specchio della realtà.

I Comuni chiamati alle urne, con 51.882 elettori: 1) Alassio, 2) Balestrino, 3) Borgio, 4) Castelbianco, 5)Cisano sul Neva,  6)Loano, 7)Savona, 8) Stella, 9) Stellanello, 10) Spotorno, 11) Testico, 12) Tovo San Giacomo.

Luigi Bussalai

 

IL REDDITO DEL VICE PRESIDENTE BUSSALAI

Tra i manifesti nella città capoluogo il volto suadente e giovanile, sereno, di Luigi Bussalai, ex An, passato al Pdl, da alcuni mesi “scomparso” dalle cronache di vice presidente della Provincia di Savona. Chissà se sarà soltanto colpa dell’ingombrante Angiolone, detto il super presidente e super sindaco di successi e spese a non finire.

Nei messaggi promozionali (a pagamento) il motto di Bussalai: “La forza delle idee con impegno e serietà”.

 Non poteva comunicarlo in anteprima, un messaggio cosi forte e concreto, a Dario Freccero, diligente cronista del Secolo XIX, che il 17 aprile scorso nel titolo “Politica& professioni”, ecco tutti i redditi dei consiglieri ed amministratori comunali, segnalava che Luigi Bussalai non aveva dichiarato alcun reddito.  In compagnia di Alessandro Parino, Claudio Strinati e Patrizia Turchi.

Forse ci è sfuggito, non abbiamo letto successive integrazioni, ben accette. Bussalai, secondo cittadino della provincia, ha bisogno di sussidio per i meno abbienti?

CANDIDATI DI LOANO VICINO ALLA GENTE

Esiste da anni una situazione paradossale a Loano. L’ufficio delle Poste centrali rimpiange “la perdita di Vaccarezza dopo 23 anni di amministrazione della nostra Loano,… a tutta la sua strada fatta, i tanti progetti realizzati,la città dei servizi considerati di eccellenza, Loano – ancora parole di sindaco – considerata una delle località turistiche italiane più rinomate…”.

E allora? Le Poste di Loano, dove ogni giorno devono rivolgersi centinaia di persone, da anni sono vittime dell’unico numero telefonico di cui dispongono i cittadini, ma sbagliato.  Eccolo, come compare, ripetiamo da anni, sull’elenco telefonico: 678921 , anziché 68789251.

Invano cittadini e personale dell’ufficio postale hanno segnalato e chiesto aiuto  pure ai signori di Palazzo Doria. Al loro potere. Niente da fare. Loano non merita attenzione. Si dirà: solo un numero di telefono sbagliato. Invece bisognerebbe aggiungere il disservizio dei postini (incolpevoli) che turnano ogni due, tre mesi, arrivano da mezza Italia, non conoscono le strade. Qualcuno persino finisce in ospedale causa buche.  Con recapiti postali da terzo mondo.

Ascoltiamo cosa rispondono all’ufficio periferico di via delle Peschiere, zona porto. “E’ diventata una vera e propria ossessione, i cittadini finiscono per chiamare noi. Che siamo costretti a staccare, altrimenti non si può stare allo sportello. In Via Deledda non rispondono, noi facciamo da parafulmini e da centralinisti”.

Chissà se la rinomata località turistica merita tanto disinteresse ed incapacità, distacco dei politici professionisti di fronte ai disservizi basilari che colpiscono i cittadini tutti.

Loano, lungomare di ponente: il gran bazar a cielo aperto che piace a commercianti e cittadini

 BIG DELLE COOPERATIVE CHE SPENDE E SPANDE

Per Ivg-Il Vostro giornale (organo d’informazione web più autorevole di questa provincia) il candidato più votato prima della designazione a sindaco di Pignocca, era Remo Zaccaria.

Trucioli Savonesi – clicca in archivio alla voce Zaccaria– ha pubblicato l’ascesa, la scalata, nella politica e nelle cooperative, del personaggio. Soprattutto il suo ruolo nella gestione del bar all’interno della cittadella del Santa Corona; lui unico amministratore di cui si conosce l’identità. E gli altri?

A Loano sanno che è convolato a nozze con una figlia benestante. Pochi potevano immaginare il suo mettere mano al portafogli, piazzandosi secondo in graduatoria  spese, subito dopo l’assai più ricco, non da oggi, Luigi Pignocca.

Remo Zaccaria che stupisce, lascia perplessi i colleghi candidati. Qualche nota: festa popolare, con robusto spuntino ed apertivo, al Bfly di Marco Zeffirino, in porto; omaggi vari ed accorate missive ai capifamiglia: “Prosegue il mio impegno dedicato alla politica per il bene di tutti, spinto a candidarmi nel 1997 e trasferire l’esperienza maturata in Parrocchia, al servizio dei giovani e dei cittadini…”.

 

Questo si che è un fervente praticante del Vangelo. Al Partito ha versato la quota stabilita di 400 euro (erano 300 cinque anni fa). Al resto ha provveduto lui. Oggi è un borghese a pieno titolo. Anche i ricchi di Loano potranno riporre piena fiducia. Ha dimostrato la stoffa di bravo amministratore del Comune e di se stesso. E di questi tempi…non è poco.

 E non dicano i “compari”: se la mettiamo così allora ci dica quel candidato più longevo di me in politica che ha il figlio dipendente comunale, come e se ha contribuito all’acquisto di una palazzina in costruzione in via Matteotti  7…venduta per alcune centinaia di migliaia di euro. Se lui non ha fatto fortuna con la politica, anch’io non sono stato un ‘miracolato’, i soldi li ho tutti guadagni col sudore della fronte…Questa la politica nobile, a Loano.

In effetti anche i candidati delle lista di centro sinistra si sono tassati con 450 euro a testa,  niente cene e spese faraoniche. A bilancio 7200 euro, a cui si sono aggiunti 250 euro del Pd ed altri 300 euro di residui attivi.

Intanto dovranno rassegnarsi. Il Vaccarezza pronostico parla del 54 per cento, il 57 secondo una “lobby massonica”. La Stampa ha persino sbagliato titolo. Anziché Sandre, l’ha chiamato Sciandra. Cosa vuole dire non essere personaggi da copertina! 

SUPERMERCATO CHE PIACE AL PRESIDENTE ASCOM

Sul lungomare di ponente, ai confini con Borghetto vedi foto – da tempo opera un “gran bazar”, supermercato a cielo aperto che negli anni ha conquistato spazio e soprattutto folla di acquirenti. E’ proprio sulla strada, in un appezzamento di proprietà delle Ferrovie dello Stato. Il suo ‘gestore-titolare” è un simpatico personaggio, detto “ricciolo”. La sua fede, mai mascherata, è “pro Berlusca”. Dal Sud, a Torino, a Loano dove ha trovato fortuna e tanto lavoro. Brava gente.

Una concorrenza sleale? Chi lo dice è qualche invidioso commerciante. Tutti sono contenti e soddisfatti, il bazar fa attrazione. Si può comprare  tutto a 1 euro. Si parla di visitatori ammirati persino provenienti dal lussuoso porto di Ligresti. Chi si è rivolto al sindaco, all’assessore al Commercio, si è sentito rispondere: “Avete un presidente di categoria tra i migliori della Provincia, se non ci riesce lui, volete che possiamo fare qualcosa noi?”. Colpa delle Ferrovie.

‘Ricciolo’ e la sua maxi bancarella, con tanto di collaboratori, è organico al partito della Legalità che a Loano, capitale della politica in Liguria, possiede la sua roccaforte.  Come possono testimoniare a poche decine di metri, in linea d’aria, sull’Aurelia, altri insediamenti commerciali di prim’ordine. Tra sale giochi ed articoli per miliardari. C’è persino una sede del Pd. Nessuno vede.Qui l’omertà non è di casa. Il Pd  provinciale, regionale, nazionale, conosce e controlla. Vado Ligure lo conferma.

A CHI FA PAURA LOANO SALUTE?

A leggere le cronache locali c’è da divertirsi. Tra febbraio, marzo e aprile, si è dato una mezza dozzina di volte la notizia  che il Palarock diventa residenza turistica. 52 alloggi e l’aggiunta, rimarcata, che l’edificio vetrocemento, di proprietà di Turisport Srl (famiglia Provaggi) ospiterà pure ambulatori medici. Quali?

 

I cittadini non meritano di sapere ciò che in realtà molti sanno da tempo. Cioè che Loano Salute, ospitata in una struttura di proprietà del costruttore Pino Fresia di Ceriale, chiuderà a fine anno e da gennaio 2012, si trasferisce al Palarok. Dai 220 mq attuali, per medici e pazienti, lo spazio si amplierà a 400 metri. Ci sarà anche il Cupa, gestito da personale di Loano Salute.

 

Marco Pesce, direttore de Gazzetta di Loano

 

 Tra l’altro, il trasferimento avrebbe potuto avvenire prima. Come per il laboratorio di analisi Igea del dr. Arturo Germano che è riuscito a sopravvivere. Nonostante i periodi di sleale concorrenza ad opera di nuovi arrivati sulla piazza di Loano e del comportamento dell’Asl, con i baget ballerini.

Oggi Loano Salute con un affitto (a Fresia) di cinque mila euro al mese. Assai più conveniente il trasferimento al Palarock. Nuovi spazi e attezzature per gli specialisti che saranno potenziate nell’attività privata. 

Loano Salute, costituita dal notaio Fabrizio Marasco, il 2 giugno 2005. Attuale presidente del Consiglio di amministrazione, a tempo indeterminato, è Gianluigi Bocchio, che è presidente uscente del Consiglio comunale. Gli altri soci, in parti uguali del capitale sociale di 21 mila euro, sono i medici Francesco Guglieri (consigliere del consiglio di amministrazione), Nicolò Tortarolo (stesso incarico). Quindi Italo Benvenuti, Aldo Dighero, Antonio Sanna, infine Lorenzo Gotti.

 Piccola curiosità: quando Il Secolo XIX ha pubblicato, nell’aprile scorso, in piena corsa elettorale, una documentato reportage sui disservizi lamentati da pazienti (una minoranza?) proprio nell’ambito dei medici di famiglia di Loano Salute, è apparso in tutta evidenza Lorenzo Gotti.

Che poteva rispondere, come sarebbe stato giusto: scusate, perché non chiedete una replica ufficiale al nostro presiedente del Consiglio di amministrazione? Il dott. Bocchio?

Bisognerebbe non sapere chi ha dato l’imput a quel servizio, chi è stato l’abile manovratore, nulla c’entra chi l’ha scritto. Gotti è stato un po’ ingenuo, speriamo gli vada meglio, da candidato, nella lista civica che si contrappone proprio al collega Bocchio.

GAZZETTA DI LOANO E IL NUOVO DIRETTORE

La città più segreta della Provincia. Forse perché i giornalisti sono più distratti o qualcuno è più bravo di loro, a non far sapere. Ponete il caso del periodo più antico della Città dei Doria, Gazzetta di Loano.

Dopo la morte di Pierfranco Rembado (4 luglio 2010) è subentrato, nel silenzio più totale dei giornali locali, Marco Pesce, nato il 6 febbraio 1962, iscritto all’albo dei pubblicisti dal 2003.

Come è arrivato ad iscriversi all’albo, presentando la documentazione e ricevute dei compensi percepiti (esiste un tetto minimo)? La dichiarazione porta la firma di Augusto Rembado, già corrispondente del Secolo XIX e di lungo corso de La Stampa, per la zona da Borghetto a Spotorno. Pietra Ligure inclusa, dove veniva pubblicato il notiziario Res Pubblica edito e pagato dal Comune di Pietra Ligure. E Rembado tace, non informa i suoi lettori?

In compenso l’unico ad infrangere il silenzio stampa è stato Ivg che, nel settembre 2010, ha reso noto.  Marco Pesce è il nuovo direttore della Gazzetta di Loano, nato nel 1928 e rinfondato nel 1984. Periodico  edito dall’Associazione VivaLoano che percepisce un discreto contributo dal Comune.

Di fatto da sempre appiattito e basterebbe sfogliare gli annali per scoprire che Loano è un’isola felice, di bravi amministratori pubblici, di distratti o inesistenti consiglieri di opposizione. Dove l’ottimismo,  tutto va bene madama marchesa, prevale al 99 % superando si direbbe il “re dell’informazione libera e non schierata”, rappresentata dall’ottimo ed impareggiabile Emilio Fede.

Nel piccolo qualcuno segue il buon esempio. Non ha dubbi il documentato Marco Pesce che nell’esordio scrive: “Da anni la Gazzetta ci regala suggestioni interpretando i fatti di vita quotidiana di oggi, di ieri, aiutandoci a conoscere meglio il luogo in cui siamo nati, o viviamo, o trascorriamo le vacanze e anche noi stessi. Cercheremo di fare ancora meglio, ascoltando i vostri suggerimenti e le vostre critiche ( poche ndr), per realizzare un Gazzettino che possa affrontare le sfide del domani”. Avrà per caso preso a prestito le parole di Fede e del più affiatato Augusto Minzolini direttore del magnifico TG1?”

Tra i commenti all’articolo di IVG troviamo: “Res Pubblica a Pietra Ligure è stata abolita perché vietata per Legge, cosi va dicendo il  sindaco De Vincenzi che si è finalmente tolto dai piedi una cosa che gli dava fastidio, A Loano, invece, che sono più padani, hanno altre leggi. ….” Risposta: “La Gazzetta di Loano non è edita dal Comune, ma da VivaLoano, dunque non soggetta a prescrizioni. Ho dovuto subire uno stop- scrive Pesce– pur restando direttore responsabile (ha sostituito Rembado) … per problemi di bilancio…ringrazio per le numerose attestazioni di stima ricevute in ufficio e per strada”.

A Loano, grazie all’Iperf tra le più care della Provincia, pagata da chi non può evadere, Marco Pesce non avrà problemi di bilancio. Qui sono più generosi con i soldi degli altri, non delle loro tasche. Non sia mai detto! Pubblichiamo i redditi in ossequio alla trasparenza berlusconiana.

A proposito di giustizia sociale. Speriamo che il direttore non abbia messo in purgatorio l’ottima collaboratrice della Gazzetta di Loano, Graziella Frasca, causa vicissitudini giudiziarie per via dello scandalo delle truffe in cooperative, di cui è indicato come principale artefice il geometra Renato Gariano – con oltre 30 parti civili – ed un crack  stimato intorno ai sei milioni di euro, compreso una costruzione a Badalucco.

Gariano è tornato, nel solido silenzio mediatico, a fare il geometra nel Comune di Boissano; per quale ragione Graziella Frasca non dovrebbe più firmare sull’organo ufficioso del Comune di Loano?
Ma racconteremo qualcos’altro sui bilanci e sui compensi nei prossimi numeri. Nel frattempo qualcuno potrebbe avvertire chi di dovere. La Guardia di Finanza?

R.T.    

 

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