Lettura di un’immagine: Guernica Olio su tela (1937)

Guernica. Olio su tela (1937)
Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia – Madrid
Arazzo (1985)
Palazzo di Vetro  (ONU) – New York

Quest’opera famosissima è  un grido contro la guerra, in particolare contro il bombardamento da parte della Luftwaffe e, ricordiamolo, della Regia Aeronautica italiana che rase al suolo la cittadina basca di Guernica, nel corso della guerra civile spagnola tra i repubblicani e i falangisti di Francisco Franco, supportato attivamente  da Hitler e da Mussolini. Il dipinto va letto da destra verso sinistra perché il lato di destra era quello più vicino all’entrata del padiglione riservato alla Repubblica Spagnola all’Esposizione Internazionale di Parigi. Tutte le figure stilizzate, spezzate, scomposte  secondo la tecnica cubista e surrealista del collage anche con ritagli di giornali  che compaiono in questa specie di grande quadro-manifesto sono altrettanti simboli che rappresentano il terrore, la violenza cieca, la brutalità della guerra, salvo alcune che aprono uno spiraglio verso la speranza e la pace: la madre disperata che urla contro il cielo da cui viene la morte con il bambino morto in braccio che invece ha la testa verso il basso rappresenta il dolore, il cavallo trafitto da una lancia allude alla Spagna ferita, il toro  richiama il rito sacrificale della corrida e anche l’iconografia tradizionale del presepe ma sconvolta dalla violenza cieca delle bombe.

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La colomba è chiaramente un simbolo di pace colpito anch’esso a morte, un’altra figura alza le mani al cielo quasi a chiedere  il perché di tanta insensata distruzione di case, di esseri umani innocenti  e anche di animali.  Nella parte bassa vediamo un cavaliere caduto con una specie di stigma nel palmo della mano sinistra, segno di innocenza opposta alla crudeltà di chi ha sganciato le bombe sconvolgendo la vita delle persone che si sentivano al sicuro nelle loro case,  nella mano destra stringe l’impugnatura di una spada spezzata, simbolo di sconfitta e di martirio di chi, pur resistendo eroicamente, nulla può contro gl ordigni della guerra contemporanea, da cui però   nasce un fiore bianco simbolo di rinascita e di speranza. Nella parte alta del grande dipinto scorgiamo una figura che fugge con in mano un lume a petrolio e una  lampadina elettrica  accesa che illumina, intatta,  tutta quella tragica scena, quasi a  significare che non tutto è perduto e che la vita continua al di là della guerra. Picasso ha voluto che questo grido di protesta e di dolore fosse in bianco, grigio e nero come la pagina di un reportage a significare l’assenza di vita in quella città martire.


Fulvio Sguerso

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