Scuola

Nel “Genuense Athenaeum” tutte le consulenze
 esterne  dei “prof” a tempo pieno

Nel “Genuense Athenaeum” tutte le consulenze esterne
 dei “prof” a tempo pieno

Il proverbio dice “avere la botte piena e la moglie ubriaca”. Il Rettore fa sul serio e tutte le consulenze dei professori saranno rese pubbliche. Questa in buona sostanza l’articolo di Francesco Margiocco che, su “Il Secolo XIX di ieri”, ci vizia nuovamente con queste chicche di Italica furbizia. Mentre sfrutto il lavoro dei giovani Philosophiae Doctors, io, con il mio “pedigree” vado in giro per consulenze pagate profumatamente e nel contempo come docente “full time” peso sul contribuente di svariate centinaia di milioni di Euro (meglio impiegabili, a mio modesto avviso, e parlando di Genova, nella Ricerca Medica).

Le Facoltà più incriminate sono Ingegneria (a me personalmente tristemente nota conoscendo qualche “Philosophiae Doctor”) e Architettura. Non stupisce l’atteggiamento dei due Presidi. Il Professor Stefano Musso, di Architettura è, in buona sostanza, in linea con il Rettore, mentre Paola Girdinio, preside a Ingegneria, trova che “purché il professore lavori con dedizione, le consulenze non sono un male. Anzi”. Nella sua Facoltà che definisce un “gioiello” che riceve 11 milioni di Euro l’anno, in effetti sono molti i “consulenti” esterni a tempo pieno e se è vero che un reale contatto con il mondo produttivo “fa bene” al “sapere”del docente, disturba un po’ il fatto che tale docente non abbia il coraggio e l’onestà civile di dedicarsi all’università in par time, favorendo così tanta valida e buona gioventù che adocchia sempre qualche contratto (anche biennale!) negli U.S.A. Scusi preside Girdinio: “non è disonesto incassare uno stipendio in full time e andarsene in giro per consulenze in par time?”. Lei salta a piè pari un aspetto “giuridico” non irrilevante per il contribuente.

D’altra parte (e meno male) la sua dichiarazione si apre con un prudenziale ipotetico “purché”. Su Genova c’è un dato numerico che la dice lunga: “dopo la maturità il 25% dei maturi liguri va a studiare altrove”. Francesco Margiocco non butta dati a caso e l’ateneo genovese ha buon fiuto quando si arrabatta per creare un polo “avanzato” sul modello della “Normale” pisana. Ai neo maturati raccomando prudenza. Alla mia ex studentessa che verrà da me per un “consiglio” sul “dopo Laurea” ho tanti consigli maligni in serbo … 

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