Savona
Si è chiuso il cielo sopra Savona? Oligarchia e poteri |
Si è chiuso il cielo sopra Savona? Oligarchia e poteri |
Il ritorno in gran spolvero dell’ex sindaco di Savona nominato di fresco presidente dell’IPS, sembra dirigersi di gran carriera verso i lidi portuali. Si comincia con le Crociere e si finirà direttamente in qualche terna al Ministero, magari in compagnia di Topo Gigio e Heidi, per essere magicamente nominati all’Autorità Portuale. D’altra parte non pensiamo che le competenze siano conditio sine qua non. Se andiamo a leggere quelle di Luigi Merlo (presidente dell’AP di Genova) scopriamo che a questo mondo c’è posto per tutti. (LUIGI MERLO: Dipendente della Fondazione San Venerio della Spezia, giornalista free lance per testate nazionali e locali. Direttore di Teleliguria sud negli anni ’90. Dal ’90 al ’97 consigliere comunale, dal ’97 all’aprile 2005 vicesindaco della Spezia. Dal 2001 al 2002 presidente della società di sviluppo economico Spedia spa. Fino al 2004 vice presidente nazionale del Corallo, consorzio delle emittenti radio televisive cattoliche)…. |
Tutti….beh, proprio tutti mica tanto. Bisogna avere determinate caratteristiche: affidabilità e appartenenza. E siccome il gioco è molto duro queste caratteristiche debbono essere avallate e blindate da chi ha fatto del terzo concetto caro alla Rivoluzione Francese il proprio credo.
Dunque vediamo….. Se la politica portata avanti da questo ceto politico è innanzitutto quella del potere di nomina, ecco che a guardare la geografia dei posti disponibili la risoluzione del puzzle è presto ipotizzabile. 1) Il candidato e presunto futuro sindaco di Savona non sarà che l’attuale. Ottima figura per la sua capacità di essere trasparente, invisibile, e soprattutto poco significativo in termini politici. Inoltre la politica degli annunci sembra essergli molto congeniale, il che non guasta. A chi pensa che il centro-destra possa opporre nomi di rilievo forse è il caso di suggerire che non sarebbe comprensibile la ragione per la quale un nome di spicco debba essere bruciato in nome di un diverso (?) progetto politico. Chiaro? |
2)Il governo del Porto, e per la capacità tattica e strategica che ha avuto l’attuale presidente di farne l’ombelico dell’intero mondo savonese, potrebbe passare tranquillamente all’ex-sindaco di Savona, che riesce persino a battere, in competenze incongrue, il “collega” Merlo. 3)In lontananza più o meno ravvicinata (dipende dagli umori romani e dagli esiti dei sondaggi) c’è un posto in Parlamento. Se la legge elettorale rimarrà tal quale il potere di nomina dei Partiti sarà all’ennesima potenza e potrebbe essere possibile scovare nell’elenco dei “benedetti” anche qualche transfuga da Lega Nord/Forza Italia: un ritorno nella massima assemblea elettiva rafforzata dalla capacità “innata” della tattica e della strategia di cui parlavamo poc’anzi, che tanto bene potrebbe portare all’asfittica economia savonese. |
Rimane l’area economico-finanziaria: qui non c’è da muovere nulla. Infatti sotto un unico e capace nome si raggruppano o stanno per raggrupparsi i maggiori enti o istituzioni presenti sul territorio: UI, CCIAA, CaRiSA, ecc. ecc.. Cioè a dire: chi finanzia e chi propone, chi gestisce e chi elargisce. Ma vogliamo mettere l’estrema funzionalità di questa concentrazione in un unico nome? In verità c’è ancora qualcuno da sistemare, ma non sarà un problema: c’è sempre un posto prestigioso per quanti fanno parte del sistema! Non dimentichiamo che il sistema regge solo se i confini sono netti, le barriere ben alzate e soprattutto vi è una circolarità di reciproci “piaceri” che saldano e consolidano. Per i “peones” una paletta per votare e credere di contare e … camminare! D’altra parte la politica del “capo-scala” di mussoliniana memoria concede spazi e onori anche ai più bassi livelli del sistema.
Il cielo sembra chiudersi sopra Savona, nessuno spiraglio pare lasciato libero, tutto sembra occupato, preordinato. Tutto è soffocato se non è coerente con il progetto.
Rompere questo schema deve diventare una priorità assoluta, al limite della sopravvivenza.
Patrizia Turchi 2 ottobre 2010
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