Sapore di Salis. “Quando la incontrerò l’abbraccerò e poi le darò un calcio nel cxxo”.

Avevo giurato a me stessa di non parlarne. Ma non ce l’ho fatta , nel prosieguo della vicenda.
Premettiamo che siamo  tutti coinvolti positivamente   nella tutela dei diritti umani, (così come siamo ormai  costretti a premettere, quando iniziamo qualsiasi discorso che sfiora la politica, di essere antifascisti e di voler bene alla mamma), anche se è superfluo pensarlo e,  ancor di più,   dirlo.  Diritti  universali e inalienabili che spettano, senza distinzione alcuna, a ogni individuo  a salvaguardia della sua dignità.
Ma  come si può sentire babbo Salis  sgolarsi nel sottolineare  che  lui e la figlia sono stati lasciati soli. In realtà si è mosso mezzo mondo. I media e parte dei politici e del governo,   sono intasati dalla notizia.

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Naturalmente lui lamenta l’assenza dei vari ministeri coinvolti, Giustizia e  Affari Esteri,  nelle persone di  Carlo Nordio e  Antonio Taiani, che è anche Vice Presidente del consiglio. Secondo la sua narrazione, non ha ricevuto risposta al suo alert, per 54 giorni.

Ma il più bersagliato risulta essere il Presidente del Consiglio in carica, Giorgia Meloni. Il suo peccato? Amica di Orban. Che cosa significa amica, in questo caso, non è dato sapere, ma così viene definita da una sinistra  senza alcuna identità, ormai.  Una pseudo sinistra che  si attacca a tutto pur di denigrare chi è stato voluto dalla maggioranza degli elettori attraverso l’assemblea parlamentare,   non avendo proposta alcuna per attrarre voti dal  suo elettorato che una volta era affezionato ma or non lo è più.
Tornando al tema, dopo la breve digressione,  ha idea il Salis di quanti italiani, pare oltre  2000,  sono nelle carceri, almeno la metà  in attesa di giudizio, fuori Italia e nessuno se li fila? Come sono trattati non è dato sapere.  In ogni caso pochi, pochissimi hanno avuto l’onore di essere osservati come sua figlia. Famosi entrambi, ormai, tanto che voci di corridoio, indiscrezioni, li danno, o l’uno o l’altra,  quando sarà il momento per lei, o entrambi, candidati da qualche parte.
Tutti ricordiamo i ceppi ai piedi, misura sicuramente orribile, e la mancanza di beni di assistenza igienica.  Si suppone all’inizio della detenzione. Salis  sostiene anche che è dimagrita. Francamente doveva essere  obesa, dato che, nonostante tutte le sevizie e le torture (termine usato da lui stesso in diretta),   sembra essere abbastanza in carne , non avendo l’aspetto di una persona trascurata.  Così come appare nei video che ci vengono propinati un giorno sì e l’altro pure,
Comprensibile dunque  la sensibilità e il turbamento  di Roberto Salis, come padre. Ma sta pretendendo l’impossibile, a quanto pare. Nonostante lui stesso, alla domanda su che cosa farà quando la incontrerà, ha esordito “l’abbraccerò e poi le darò un calcio nel cxxo”.  Parole sue,  sentite in diretta a un TG. Si è lasciato sfuggire questa esternazione che descrive  perfettamente e sinteticamente l’intera vicenda.
I miracoli non li fa nessuno.
Ogni paese ha le proprie leggi in proposito.
“Magyar – riporta l’Ansa – ritiene che le autorità locali potrebbero concedere i domiciliari “solo dopo la sentenza”, facendo riferimento alla prassi in casi analoghi. Dopo la rincorsa tra voci contrastanti dei giorni scorsi, Tajani e Nordio hanno imposto uno stop e indicato la linea del governo tricolore.

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I ministri hanno evidenziato che “i principi di sovranità giurisdizionale di uno Stato impediscono qualsiasi interferenza sia nella conduzione del processo sia nel mutamento dello status libertatis dell’indagato” recita il comunicato diffuso a margine dell’incontro. Nordio, prosegue la nota, ha “rilevato che una interlocuzione epistolare tra un dicastero italiano e l’organo giurisdizionale straniero sarebbe irrituale e irricevibile”: in pratica, afferma via Arenula, scrivendo ai magistrati ci si porrebbe al di fuori delle prassi diplomatiche, rischiando di irritare la controparte e peggiorare le cose”.

Eppure è comprensibile per chi vuole comprendere.Quanto ai lucchetti  e i ceppi  ai piedi e altre deficienze  di rispetto dei diritti, credo che siamo tutti d’accordo. Ma fanno rivedere la foto fino all’ossessione ottenendo solo rabbia  e aizzando chi non vuol capire, contro il governo. No buono. Come del resto fa rabbia quel che i media non dicono, o che dicono meno, sul fatto che va in giro all’estero a sprangare. E non importa chi, dato che, come abbiamo sopra detto,  i diritti sono universali, inalienabili  e  spettano, senza distinzione alcuna, a ogni individuo  a salvaguardia della sua dignità. In pensiero e azione.

Carla Ceretelli

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