Presentato il trittico calviniano “I Nostri Antenati”

Nell’anno del centenario della nascita e di Genova capitale italiana del libro, Fondazione Luzzati Teatro della Tosse rende omaggio ad Italo Calvino con una nuova grande produzione in prima nazionale ispirata alla sua celebre trilogia; sviluppato da un’idea di Laura Sicignano, il progetto testimonia un legame profondo con uno scrittore che sempre ha creduto nella grande “funzione sociale” del divertimento ed il cui immaginario, sospeso tra fiaba e realtà, tante suggestioni ha offerto al lavoro della Tosse, a partire dal fecondo rapporto, artistico e personale, con Emanuele Luzzati, fino alla realizzazione de il Mistero dei Tarocchi di Tonino Conte, che fu ispirato  da “Il castello dei destini incrociati” e “La taverna dei destini incrociati”.

Tre registi, tre modi di fare teatro, tre drammaturgie originali a creare un gioco immersivo, di prossimità tra spettatore ed interpreti, senza il filtro della quarta parete; una rappresentazione per piccoli gruppi di spettatori che porterà nei diversi spazi dei Teatri di S.Agostino l’esperienza di quel “teatro fuori dal teatro”, da tanti anni cifra caratteristica della Tosse. Se “è solo scrivendo che ogni cosa va al suo posto” come scriveva Calvino, I nostri antenati-trittico calviniano è una composizione teatrale a più voci che, partendo da storie inverosimili, ambientate in epoche lontane e paesi immaginari ricostruisce, tra i diversi spazi del teatro come tra le diverse età della vita, un ritratto attualissimo  del Calvino uomo e scrittore, della sua intimità, della sua storia personale ed intellettuale, del suo rapporto con il mondo e con le parole, che molto hanno ancora da raccontare delle nostre inquietudini.

“Siamo contenti di essere qui perchè la Liguria celebra i cento anni della nascita di Calvino”, dichiara Jessica Nicolini per regione Liguria, “e la Fondazione ha un importante ruolo nella mostra a Palazzo Ducale. Il famoso scrittore ha raccontato la regione ed i suoi paesaggi e tutto ciò è un omaggio doveroso; i suoi libri danno gli strumenti per leggere la realtà contemporanea ma soprattutto dentro noi stessi”.

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Parole simili da parte della consigliera comunale Barbara Grosso :”Questo progetto permette di conoscere lo scrittore del ‘900 più tradotto al mondo e ringrazio il Teatro della Tosse che ha creduto in un lavoro comune che coinvolge diverse istituzioni. E’bello vedere questi spettacoli che porteranno in scena capolavori di questo tipo e ringrazio tutti coloro che collaborano; il Teatro della Tosse ha contribuito all’allestimento delle mostre dedicate a Calvino presso Palazzo Ducale e le Scuderie del Quirinale e ne sono orgogliosa. Calvino è un ligure che ha amato Genova e la Liguria ricordando che i suoi libri sono stati letti da tutti rendendolo un autore trasversale”.
“Ho avuto una grande opportunità e ringrazio le istituzioni”, afferma la regista Laura Sicignano, “dicendo che Italo Calvino è passione ed ha in sè diversi significati. La sua ultima opera, Le Elezioni Americane, racconta una sorta di elezione di leggerezza senza dimenticare la capacità di raggiungere l’essenziale; sono tre i gradi di avvicinamento alla libertà ed il significato di essere liberi è importante. Il linguaggio di Calvino è attuale e chiaro; influenza gli autori futuri e prende spunto da quelli passati ed i suoi romanzi si capiscono leggendo la sua biografia con la madre sempre presente che lo ha condizionato in modo positivo ed i suoi personaggi femminili sono forti. Lo spettacolo prevede un percorso itinerante con posti a sedere e le tre rappresentazioni devono essere viste in un ordine preciso; il mio è il terzo quindi l’ultimo ed ha un unico attore rendendo tutto ciò una grande sfida. Il personaggio cambia punti di vista ma non scende dall’albero e nonostante tutto ciò non si isola; sperimenta tutto con libertà e la parte del presente vede la musica elettronica. Questa è una maratona di fantasia ed ha in sè grandi differenze poichè ogni regista dà la sua interpretazione ma è un bel modo di percorrere la memoria di Calvino in tre dimensioni; ci sarà un teatro itinerante con tre spettacoli in cui tre romanzi saranno rappresentati in tre sale con un tempo contenuto. Si tratta di uno spettacolo itinerante ma si sta seduti”.

“Ringrazio le istituzioni e Laura Sicignano che ci ha fatto ragionare sul trittico”, prosegue Emanuele Conte, regista, “ricordando che i registi hanno avuto la libertà assoluta nel trattare testi che permettono di conoscere Calvino. Ogni spettacolo dura 25-35 minuti e vengono trattati soprattutto personaggi marginali tra cui il nipote alter ego dell’autore e del Visconte Dimezzato; il prologo racconta di come siamo legati ai nostri antenati ed il teatro itinerante crea una particolare intimità tra gli attori ed il pubblico. Negli ultimi anni c’è stata una crisi del cinema ma i teatri sono cresciuti perchè c’è scambio dal vivo ed il nostro teatro fa esattamente questo; ringrazio gli attori ed il regista Ortoleva che ha intrapreso una strada diversa dalla nostra per l’interpretazione dello spettacolo. Avremo tre spettacoli immersivi con un rapporto ravvicinato tra attore e spettatori ricordando che i registi hanno avuto la libertà di trattare i libri; lo spettacolo è legato alla mostra di Palazzo Ducale e questo percorso permette di riscoprire Calvino perchè i romanzi hanno qualcosa di autobiografico che permettono di scoprire una sua parte importante. In tutto ciò emerge il suo legame con il territorio, la natura e gli animali e lavorare alle opere consente di conoscere meglio questo scrittore di successo”.

“Lo spettacolo è importante e accetto la sfida”, commenta il regista Giovanni Ortoleva, “anche se questo romanzo è complesso ed affrontarlo in mezz’ora è difficile. Le pagine che Calvino ha dedicato alla scrittura sono importanti ma ha nascosto sè stesso ed il suo lavoro ricordando che ognuno ha il suo modo di arrivare alla salvezza eterna; questo è un viaggio che racconta la fatica del lavoro e la riflessione su cosa significa esistere o meno”.

“Questo è stato un bel lavoro”, sottolinea il direttore artistico, “ma complesso nella sua semplicità”.

“Il ruolo dei registi è importante e c’è un filo rosso che collega i tre spettacoli; questo centenario rende Calvino lo scrittore italiano più tradotto. Ci saranno a Palazzo Ducale tre incontri legati alla mostra e questo scrittore ha tante cose da dirci ancora oggi; i suoi genitori erano scienziati attenti alla biodiversità ed in tempi non sospetti erano attenti alle questioni climatiche. La trilogia è piena di riferimenti agli anni 50 e alla guerra fredda senza dimenticare le contestazioni operaie; i romanzi sono ambientati in epoche antecedenti e Calvino ci racconta la storia di un singolo individuo in un mondo scomodo, una sorta di metafora de Il Visconte Dimezzato. Il Barone Rampante compie un gesto ribelle salendo sull’albero come quando Calvino ha lasciato il Partito Comunista dopo l’invasione dell’Ungheria da parte dell’Unione Sovietica; entrambi si danno una regola e la seguono per sempre ma partecipano a cosa sta intorno ricordando che Calvino ed il Barone Rampante lo fanno e Cosimo, personaggio di quest’ultimo libro, incontra Napoleone. La mostra presso le Scuderie del Quirinale è bella e negli anni 50 Calvino parla dei diritti degli animali e delle piante, temi attuali, raccontando anche sè stesso nelle sue opere; la collaborazione con Luzzati ed il suo ruolo presso il Teatro della Tosse sono molto importanti”, conclude Laura Guglielmi.

Per gruppi di spettatori  a numero chiuso : da martedì a venerdì ingressi h. 19.30, h. 20.30, opzione h.21.30; sabato e domenica ingressi h.18.30,  h. 19.30, opzione h.20.30 e lunedì riposo. La prenotazione online permette una migliore organizzazione e ci sarà una riduzione sul costo d’ingresso per chi visiterà la mostra a Palazzo Ducale e viceversa.

SELENA BORGNA

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