Presentato il progetto di waterfront di levante

Presentato alla cittadinanza savonese
il progetto di waterfront di levante
Gli  interventi e le riflessioni

Presentato alla cittadinanza savonese
il progetto di waterfront di levante

 “Questo progetto è un punto di arrivo e occorre parlarne concretamente con i disegni”, ha dichiarato il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio durante la presentazione alla cittadinanza del progetto di waterfront di levante, “e fino ad oggi abbiamo raccolto suggerimenti e critiche di tutti i soggetti coinvolti. Il progetto è buono ed ha un occhio sia per gli interessi economici che paesaggistici. Siamo disposti ad ascoltare tutti e credo fermamente che il progetto possa partire per lotti come, ad esempio, iniziare con la parte fino alla galleria anche perchè la seconda parte è più difficile per la questione Gambardella”.


Il Sindaco Ilaria Caprioglio e il vice Massimo Arecco

Stesso entusiasmo da parte dell’assessore all’urbanistica e vicesindaco Massimo Arecco: ”Abbiamo deciso di presentare qui questo progetto per permettere al maggior numero di persone possibile di partecipare visto che noi crediamo in un dialogo serio con la cittadinanza. Per la prima volta si parla tutti insieme e mi sento di dire che il progetto dell’architetto Peluffo è importante ma senza la partecipazione dei cittadini non si va da nessuna parte. Stiamo lavorando per la città e il progetto cambierà l’ingresso di Savona e voglio dire che il porto riveste una sempre maggiore importanza. Stiamo lavorando anche in commissione consiliare e partiamo dalla sintesi delle proposte dei cittadini ritirandole fuori e discutendone”.

Il progetto, finanziato da Ance, in pratica, è una proposta che il Comune fa agli investitori privati e rappresenta quindi la “visione” dell’amministrazione Caprioglio di come potrebbe diventare quell’area. Un disegno offerto ora agli investitori privati, Gambardella su tutti, per valutarne l’interesse e la fattibilità economica. “Manon si tratta di un semplice ‘sogno”, spiega il sindaco, anziquesto masterplan è il risultato di un fitto e costante confronto con le varie realtà private interessate alla zona, tra cui lo stesso Gambardella che ha lasciato intendere la possibilità di un’apertura”.


L’architetto Peluffo e Dario Amoretti

 “I temi centrali su cui il Comune ha chiesto ai progettisti di concentrarsi sono lacontinuità di una passeggiata dalla Torretta fino ad Albissolae lacoesistenza delle esigenze portuali con quelle ambientali”, ha sottolineato l’architetto Peluffo, “ma non dimenticando l’Aurelia Bis, assente all’epoca del primo progetto Gambardella, iniziato nel lontano 1998. Due le aree interessate, Miramare e il Garbasso, le stesse toccate dagli svincoli dell’Aurelia Bis e queste aree rappresentano la ‘porta’ d’ingresso della città. Una difficoltà che abbiamo cercato di trasformare in occasione è quella riguardante il futuro snodo di Miramare visto che si tratta di un’ex area industriale dismessa. A questo proposito abbiamo avviato un ragionamento con la Soprintendenza riguardo al fatto di poterdemolire questo grande volume, impossibile da recuperare per dimensioni e impatto. Altri due aspetti molto importanti sono la realizzazione in quel punto della rotonda dell’Aurelia Bis e la presenza lì vicino diaree dal grande potenziale da valorizzare come San Giacomo.

Roberto Cuneo di Italia Nostra

“Secondo il masterplan da noi elaborato”, prosegue l’architetto, “il volume delle attuali funivie verrebbe ridotto a circa un quarto dell’attuale attraverso la creazione di un vero e proprio polmone diparcheggio, da circa 350 vetture, sotto il livello dell’Aurelia e quindi non visibile dalla strada. 

Il polo nautico ed anche due delle attuali gru verrebbero mantenute a scopo “decorativo”, magari modificate o illuminate, per ricordare un’era industriale ormai tramontata. Tra le ipotesi sul tavolo anche quello della creazione di un piccolo faro”.

La seconda area, invece, è quella d iPunta Garbasso. “Due in questo caso le esigenze da far coesistere”, aggiunge Peluffo, “la prima è l’esigenza dell’Autorità Portuale di ampliare l’attività cantieristicain quella posizione, la seconda quella dimantenere una parte di spiaggia (tema molto sentito in città e al centro delle mille battaglie per ‘salvare’ il litorale dal progetto Gambardella). Si è previsto come soluzione al problema la demolizione di una parte del molo attuale ed il suo successivo ampliamento con lacreazione di una piattaforma, mantenendo intatta la porzione di spiaggia esistente. Anche in questo caso una rotonda collegata all’Aurelia Bis “veglierebbe” su quello che, in definitiva, diventerebbe l’inizio dell’area portuale, mentre verrebbecreata una passeggiata panoramica che passerebbe dal molo e dalla spiaggia e abbiamo immaginato la costruzione di un piccolo promontorio, con una piazza o alcuni ristoranti, che oltre a fornire un bel paesaggio contribuirebbe anche all’ampliamento dell’attuale spiaggia della Margonara”.


L’ingegnere Paolo Forzano e il consigliere Silvio Rossi

Nessuna tempistica già scritta: i vari interlocutori privati dovranno eventualmente sposare l’idea della giunta Caprioglio. “Proprio per garantirne la sostenibilità abbiamo studiato questoprogetto a step e volevamo prima di tutto dare l’idea di come noi immaginiamo possa diventare questo ingresso della città, o meglio come speriamo possa diventare. Poi in realtà investimenti come quello citato di San Giacomo arriverebbero dopo, sulla scia della riqualificazione dell’area”. Nel progetto vengono previste aree residenziali e commerciali, perché il tutto sia sostenibile per gli investitori e quindi abbiamo ragionato suqualcosa che sia realizzabile per il privato dal punto di vista economico, ma allo stesso tempo non così impattante come era il progetto Gambardella. D’altronde i tempi sono cambiati, e speriamo che dall’altra parte la nostra proposta trovi accoglienza e ragionevolezza”, conclude il sindaco Caprioglio. 

 SELENA BORGNA

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