PERSONAGGIO LIGURE DEL MESE
Questa volta lo “scoop” del secolo l’abbiamo fatto noi, pubblicando l’e-book di Christine Delport prima dell’annuncio venuto dal Cern di Ginevra TRUCIOLI SAVONESI ED IL NEUTRINO DI NOSTRADAMUS CHE E’ PIU’ VELOCE DELLA LUCE E VIAGGIA NELLO SPAZIO-TEMPO IL PERSONAGGIO LIGURE DEL MESE DI OTTOBRE: |
Questa volta lo “scoop” del secolo l’abbiamo fatto noi, pubblicando l’e-book di Christine Delport prima dell’annuncio venuto dal Cern di Ginevra TRUCIOLI SAVONESI ED IL NEUTRINO DI NOSTRADAMUS CHE E’ PIU’ VELOCE DELLA LUCE E VIAGGIA NELLO SPAZIO-TEMPO IL PERSONAGGIO LIGURE DEL MESE DI OTTOBRE: |
Infatti, come hanno dichiarato numerosi scienziati il fatto che il fascio di neutrini “sparati” dal Cern (Laboratorio di Fisica delle Alte Energie) nei pressi di Ginevra sia giunto nei laboratori sotterranei del Gran Sasso, dopo aver percorso 730 chilometri, precedendo di 60 nanosecondi la velocità della luce (ritenuta il fondamento della teoria speciale della relatività fondamentale di Albert Einstein riguardante la curvatura dello spazio-tempo) rendeva addirittura possibile una rivoluzione come quella che l’effetto potesse precedere la causa. Cadendo la legge della causalità, il viaggio nel passato (teoricamente, beninteso, sarebbe reso possibile). Perché ? Per il semplice fatto che una entità x invecchiata, rovesciando l’orologio del tempo (causa-effetto) potrebbe, forse (il forse è d’obbligo) ritrovare la propria entità x (effetto- causa) neonata! Non addentriamoci troppo in questi particolari scientifici, però, in modo da non fare venire il male di testa ai lettori di “Trucioli” così come l’emicrania è venuta all’autore di questo breve pezzullo dedicato sì alla scienza ma ormai anche alla fantascienza, visto quello che combinano i ricercatori del CERN di Ginevra ed i risultati del loro progetto Opera (Oscillation Project with Emulsiont Racking Apparatus) il cui punto terminale per ricevere i fasci di particelle si trova a 1.400 metri sotto il Gran Sasso. Tutto bene, direte voi. Questi cercavano il bosone di Higgs, la cosiddetta “particella di Dio” ed hanno trovato, invece, un fascio di neutrini, sì insomma un neutrino, particella fondamentale neutra (da qui il nome) che correva come Speedy Gonzales oppure come be-beep lo struzzo che riesce sempre ad arrivare prima del Coyote nelle grandi praterie e nei deserti dell’Arizona…. Soltanto che qui non si trattava del coyote, ma del neutrino che ha tagliato il filo di lana prima della luce, ritenuta fino a ieri velocista assoluta alle olimpiadi della scienza, centometrista insuperabile. Ma anche detta così – osserveranno i nostri lettori – non si riesce a vedere in che cosa consista lo “scoop” di “Trucioli savonesi”.Allora, spieghiamoci meglio. Per una di quelle strane coincidenze, non rare nel mondo giornalistico, la nostra rivista on line stava dedicando a questi argomenti, da alcune domeniche, l’e-book della scrittrice italo-belga, Christine Delport, che tratta appunto degli esperimenti del Cern e del viaggio nel tempo sotto il titolo “Il manoscritto antico e le centurie di Nostradamus”. Leggetelo su queste stesse colonne, se vi va. Constaterete voi stessi il tempismo di “Trucioli Savonesi” nel giungere primo sull’argomento sin dagli inizi del mese di settembre. Insomma, adesso dagli uffici stampa del Cern di Ginevra è giunta una specie di conferma a certe teorie fantascientifiche. E come se ciò non bastasse (altra singolare coincidenza dovuta ovviamente al caso) la pubblicazione per ottobre del “personaggio ligure del mese” dedicata a Sergio Bertolucci, lo scienziato spezzino che dirige, per l’appunto, progetti al Cern. In previsione del Festival della Scienza che si aprirà a fine ottobre a Genova. Coincidenze, casualità. Ma è questa, in fondo, la materia fondamentale degli “scoop” nel mondo dei giornalisti. Universi paralleli della carta stampata, della tivù, della radio e dell’informatica, libri cartacei ed e-books tutti legati dalla avveniristica teoria delle stringhe (boots straps) che è sì fisica quantistica delle particelle e delle alte energie, ma è anche pura teoria dell’informazione, consistente nella famosa formula del calcolo infinitesimale: lo “scoop” è di chi arriva primo! Per i giornali concorrenti vale la famosa legge quantistica e gravitazionale del menga. Un poco come il famoso neutrino dei laboratori sotto il Gran Sasso, in Abruzzo. Primo assoluto. Seconda la luce, che non sa perdere come potranno confermarvi non uno scienziato nucleare ,un fisico della meccanica quantistica od un cosmologo, ma un qualsiasi tecnico dell’Enel . La luce non sa perdere e quando la sprecate rincara la bolletta. Speriamo almeno che tutti i quattrini spesi per finanziare la ricerca del Cern , con i laboratori sotterranei di Ginevra e del Gran Sasso che hanno portato alla scoperta del secolo del neutrino Speedy Gonzales, possa servire ad energie alternative, meno costose. Mah, fantasticare e sperare nel sol dell’avvenir non costa nulla. Tanto la nostra vista ogni giorno è attraversata da milioni, forse miliardi, di neutrini provenienti dal Sole, stella gialla di media grandezza, poco costosa se trasformata in energia. Oppure, costosa come tutto il resto ? Staremo a vedere. Per ora c’è il neutrino che arriva per primo. Resta da collocarlo nella M-Teoria del tutto, ipotizzata da Einstein e sostenuta dallo scopritore dei “buchi neri”, Stephen Hawking, il nuovo Einstein. Quest’ultimo sosteneva che “la cosa più incomprensibile dell’Universo è che esso è comprensibile”. Ma con tutte queste teorie (una scaccia l’altra) è davvero così comprensibile l’Universo (oppure vi sono infiniti Universi). Vedete quanti misteri ! E se fosse vera la teoria onirica, secondo la quale la vita e l’Universo altro non sono che sogni, per i sognatori che siamo noi sia allo stato di sonno che a quello di veglia. Un Sogno Universale, appunto. Insomma, come vogliamo chiamarlo questo neutrino che va più svelto della luce ? Speedy Gonzales (Arriba, arriba!) oppure qualcosa di più, come dire, scientifico ed austero. Che ne direste di “Neutrino di Nostradamus” ? Non fosse altro per dare a Cesare quel che è di Cesare ed all’autrice de “Il manoscritto antico e le centurie di Nostradamus”quel che è di Christine Delport. Scritto da “Trucioli Savonesi”
IL PERSONAGGIO LIGURE DEL MESE DI OTTOBRE SERGIO BERTOLUCCI,
LO SCIENZIATO DEL CERN CHE VA A CACCIA
DELLA « PARTICELLA DI DIO »
di CHRISTINE DELPORT |
Sergio Bertolucci |
A Genova, fervono i preparativi per il Festival della Scienza (21 ottobre-2 novembre 2011) . Era, quindi, logico e naturale attendersi che il personaggio ligure del mese di ottobre, scelto da Trucioli Savonesi fosse uno scienziato. E così è. Si tratta dello spezzino Sergio Bertolucci, direttore della ricerca al Cern di Ginevra. Nato nel 1950 a La Spezia, questo scienziato di fama mondiale è un “cacciatore di particelle”. Al Cern di Ginevra, da anni, stanno dando la caccia al Bosone di Higgs (dal nome del ricercatore che ne teorizzò l’esistenza). Di cosa si tratta ?
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Della ormai famosa, cosidetta “particella di Dio”, quella – per intenderci – che pochi secondi dopo il “big bang” creò l’Universo. Nella città elvetica, nei laboratori del Cern funziona il mega acceleratore di particelle LHC. Che accade nei grandi tunnel sotterranei ? Semplicemente, si riproducono le condizioni in cui nacque il cosmo circa quattordici miliardi di anni fa. La “particella di Dio” : ma, in fin dei conti, non sarà la caccia ad un misterioso ed inafferrabile fantasma. A qualcosa di così evanescente da essere comparata alla vacuità di cui ci parla il celeberrimo filosofo buddista Nagarjuna ? Può darsi. Eppoi ci fu quel famoso incidente che bloccò per oltre un anno l’acceleratore del Cern. Vi furono gli allarmismi di alcuni scienziati tedeschi : qui va a finire che creiamo un buco nero così grande e potente da inghiottire in un solo boccone tutto l’universo. E chi più ne aveva, più ne metteva.
“Niente affatto – spiega il professor Sergio Bertolucci, in convegni ed interviste alla tivù – eppoi i risultati della fisica vanno a beneficio di tutti noi, dell’intera umanità. Basti pensare alla risonanza magnetica, alla Tac, allo stesso oceano di Internet sul quale navighiamo un po’ tutti, nevvero ? Pensiamo ai navigatori stellari, alle energie possibili e così via.” Scienza, avanti tutta: plus ultra ! Un Cristoforo Colombo della ricerca, insomma, questo scienziato di La Spezia. In un certo senso, è così; esattamente come tutti i suoi colleghi di ogni paese. Perché oramai non è più un Leonardo da Vinci che fa le proprie scoperte in solitario. Si tratta di intere équipes di scienziati da ogni parte del mondo. Sì, insomma, la terra si è ristretta e l’universo si è allargato. Ma le paure ataviche restano ed il nucleare fa tremare le vene ed i polsi. Giappone, Fukuscima. Recentemente, centrale nucleare francese e gran spavento anche da noi, in Liguria. Comunque, c’è la moratoria minimo di un anno poi si vedrà. Poi vi sono i progetti per le energie “pulite” , alternative (solare, eolica, etc). Dunque, professor Bertolucci, in fin dei conti è stato trovato o no questo famoso Bosone di Higgs, la mano dell’architetto che ha creato l’Universo, le “big design” è stata vista oppure no. No, nessuna traccia (per ora) della particella di Dio e delle temute catastrofi planetarie (per fortuna!) nemmeno l’ombra. Ci mancherebbe altro perché di guai il mondo ne ha davvero troppi: terremoti, inondazioni e uragani. Insomma, se non ci pensano i fisici nucleari, ci pensa la natura. Che quella quando si arrabbia – diciamo la verità – si arrabbia di brutto, altro che particelle. Insomma, se non si è ancora visto nei laboratori del CERN il Bosone di Higgs ciò non significa che esso non esista. Chi vivrà vedrà. Ad un recento convegno, il professor Sergio Bertolucci, spezzino verace, ha detto con saggezza ligure antica che se il famoso bosone non vorrà mai farsi vedere dagli scienziati , allora bisognerebbe forse – mutatis mutandis – modificare l’intero progetto. Il piano Cern andrà avanti per tutto il 2012. Ma gli scienziati internazionali non rinunceranno a frugare nell’ignoto alla ricerca della madre di tutte le particelle, di tutti i quark, dei neutrini, dei neutroni, dei bosoni. E chi più ne ha, più ne metta. Come diceva, Carl Popper, la ricerca non finisce mai. E come dicono i vecchi saggi liguri: “Speremmu ben…” CHRISTINE DELPORT
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