Perplessità

   PERPLESSITA’        

<

PERPLESSITA’

L’idea che Dio abbia necessità di sacrificare sulla croce suo figlio per salvare l’umanità, ha indubbiamente il “vantaggio” di mettere tutti gli uomini sotto la cappa del senso di colpa: tutti siamo stati la causa della morte di Cristo se per salvarci Cristo ha dovuto morire.

Domanda dell’uomo comune: “Ma come mai l’uomo ha dovuto essere salvato?”

Risposta della chiesa: “Perché ha peccato di peccato mortale”.

Domanda dell’uomo comune: “Ma perché ha peccato di peccato mortale?”

Risposta della chiesa: “Perché tra il bene e il male ha liberamente scelto il male”.

Domanda dell’uomo comune: “Ma se tra il bene e il male la coppia primigenia che tutti ci rappresenta, ha liberamente scelto il male, significa che tutti gli uomini sono malvagi per responsabile egoismo individuale. Non ne deve conseguire che non c’era proprio niente da redimere e da salvare? Si salva infatti chi può in condizioni più favorevoli essere salvato, non chi in condizioni massimamente giuste (garantite dall’arbitraggio di Dio, che le ha previste, tentazione del serpente compresa) non può altro che esprimersi convintamente. Se davvero Adamo ed Eva ci rappresentano tutti, allora la loro scelta è una scelta che avrebbero fatta tutti. L’idea paolina di Cristo che viene a togliere i peccati del mondo, non solo non ha senso logico, ma neanche senso religioso e morale, perchè significa che Dio non avrebbe saputo, nonostante la sua onnipotenza e onniscienza, comprendere che il peccato originale o è inemendabile, o non è. Giusto?”

Risposta della chiesa: “Mistero della fede”.

 


 

Conclusione dell’uomo comune: “Viene in mente (San) Tommaso D’Acquino, per il quale si deve procedere fin dove possibile con la ragione, dopodiché, quando la ragione non riesce a spiegare i misteri più profondi, bisogna affidarsi alla fede. Viene in mente perché ancora adesso la chiesa pretende di stabilire quali siano i confini del razionale. Ma quante volte è accaduto che la ragione ha creduto di essere arrivata al massimo della conoscenza e poi si è dovuta ricredere perché è riuscita ad andare ancora più in là? Anzi, è accaduto sempre.  Infatti se non fosse accaduto, significherebbe che si sapeva di poter andare oltre e (per autolesionismo, per stanchezza, per vezzo o per altro ancora) non si andava.

Ciò significa che si rimette alla fede tutto quanto ci è oscuro, e però indebitamente si pretende (quanto meno lo si è preteso nel Medioevo e, da parte di certuni, si è continuato a pretenderlo fino ad adesso, pena il rogo, o la tortura o l’esclusione o similari) che l’oscurità data dall’ignoranza sia illuminata dal lume della fede. In questo contesto ciò che si nota è che la chiesa la quale sostiene che l’uomo con il peccato originale ha meritato di essere scacciato dall’ Eden per venire a soffrire sulla terra, sostiene anche la liceità di sperimentare sugli animali per allungare e rendere felice la vita dell’uomo. Mi pare che ci sia qualcosa che non va…

Risposta della chiesa: “Altro mistero della fede”.

 

Fulvio Baldoino

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.