Per una reale Alternativa, Per una Vera Rivoluzione…Rossa e non Arancione!
Conosciamo Rifondazione e il Movimento Arancione oltre che i suoi esponenti e abbiamo avuto abbastanza il polso dei compagni che solitamente si trovano nei posti dirigenziali e abbiamo anche ben sentito molte risposte di “compagni” che rappresentavano e spiegavano la linea del partito , e a qualsiasi persona che si consideri comunista non possono che cadere le braccia quando rispondono “ma tu credi che la rivoluzione sia possibile? tu pensi che il comunismo che vogliamo portare possa essere come quello di Lenin? quelli erano altri tempi”…o cose come “Ma la nazionalizzazione e la socializzazione delle banche e del credito non possono essere le nostre posizioni, dobbiamo essere realisti, noi sosteniamo che la BCE si trasformi come banca di ultima istanza e blablabla”….o cose come “la rivoluzione è la difesa dei Beni Comuni e del Welfare State”…o di analisi economiche che tirano fuori posizioni keynesiane, che richiamano quelle analisi, le esaltano e le vendono come la soluzione alla crisi economica…posizioni che mostrano i limiti e la totale assenza di una qualsiasi analisi della congiuntura economica e sociale in cui viviamo, una totale incomprensione del momento storico in cui una crisi economica colpisce strutturalmente il sistema capitalistico, attraverso una crisi di sovrapproduzione e di tremenda caduta del saggio di profitto all’interno del mercato saturo Europeo, soprattutto in seguito all’apertura di un ben più grande mercato, legato alle potenze economiche che si stanno affacciando nello scenario mondiale in seguito allo sviluppo della globalizzazione, potenze e mercati ben più promettenti del vecchio carrozzone Occidentale, che si vedeva e si vede costretto ad una sempre maggiore finanziarizzazione dell’economia per garantire profitti, nonostante in questo modo venga slegato sempre di più il denaro dalle merci reali, dal loro valore, dalla loro stessa consistenza ed esistenza. Sono posizioni SOCIALDEMOCRATICHE perchè non sono atte al SUPERAMENTO DEL CAPITALISMO ma bensì al SUPERAMENTO DEL LIBERISMO, alla difesa di una sorta di Welfare State che dovrebbe permettere l’uscita dalla crisi, come se davvero fosse possibile credere di poter mantenere uno Stato Sociale come quello che abbiamo esperito fino ad oggi, ora che per i capitali privati proprio quelle funzioni in mano agli Stati e all’economia “pubblica” potrebbero divenire l’unica fonte di profitto legata a servizi e beni concreti, considerata la loro domanda eterna ed inesauribile (proprio per questo fino ad oggi garantiti da una parvenza di “economia pubblica”), dato che la produzione di tutto il resto invece sempre più viene delocalizzata…al progetto di EUROPA SOCIALISTA si sostituisce quello di EUROPA SOCIALE E DEI BENI COMUNI….scempiaggini a nostro avviso, posizioni non rivoluzionarie , secondo qualsiasi basico manuale di politica e di storia, ma bensì socialdemocratiche, interne al sistema capitalistico e per nulla in grado di proporre il superamento della PROPRIETA’ PRIVATA DEI MEZZI DI PRODUZIONE, unico passo in grado di poter far uscire l’umanità e l’economia da quei freni che il capitalismo gli sta imponendo mostrando ora più che mai le sue contraddizioni… Si vende da troppo tempo come rivoluzionario e comunista la difesa della Costituzione Repubblicana, che dovrebbe esser chiaro a qualsiasi vero rivoluzionario che essa è frutto di un compromesso funzionale alla formazione di uno Stato Borghese, fondato sul Capitalismo, con forti tendenze Socialdemocratiche e quindi Keynesiane…una Costituzione che doveva fare da argine alle tendenze rivoluzionarie che potenzialmente potevano avere reali possibilità nel Dopoguerra se non fosse che il vecchio PCI, in ossequio alle direttive dell’onnipotente PCUS, non avesse affatto intenzione di rendersi strumento di quel passo…sarebbe da indagare sul perchè anche se facilmente si potrebbe intuire che quel passo, quella Rivoluzione proletaria in Italia, non fosse una mossa interessante nello scacchiere di un partito staliniano che usciva già padrone di mezzo mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale e che avrebbe potuto vedere la sua centralità e egemonia vacillare di fronte all’entrata in scena di una rivoluzione realizzata dal più grande partito comunista del mondo occidentale. Ritornando alle politiche attuali, pare assurdo vedere presentate come Rivoluzionarie posizioni in realtà Conservatrici, presentare come Comunista la difesa di una Costituzione Repubblicana di uno Stato Borghese fondato su un sistema Capitalistico, proprio oggi che si apprende come questa maschera Sociale stia cadendo pezzo dopo pezzo dietro gli interessi di poteri economici ben più grandi e senza pietà. Sembra assurdo pensare di poter superare un problema strutturale come una Crisi economica di sovrapproduzione con parole d’ordine tipiche di un magistrato. Non si penserà realmente di superare la crisi economica e sociale con la semplice lotta alla mafia e alle corrutele di politicanti e marionette, non si crederà mica di fare la rivoluzione con le manette della stessa magistratura che mette in galera tutti coloro che osano opporre resistenza al sistema o ribbellarvisi anche solo per un giorno, magari solidarizzando pure con gli aguzzini della Diaz e del G8 di Genova (come Ingroia coerentemente al suo ruolo fece). IO NON STO CON INGROIA! IO SONO COMUNISTA! IO STO CON LA RIVOLUZIONE! E per questo qui a Savona come per l’Italia e il Mondo intero ho scelto il programma e le posizioni del PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI! Cristian Briozzo